Parli degli angeli e spuntano ... i riti satanici. Continuiamo ad occuparci del caso della scuola "Mazzini" di Erice. Nei giorni scorsi, infatti, su Tp24 abbiamo raccontato le lamente di diversi genitori che si sono rivolti alla nostra redazione per segnalare aspetti poco chiari della vita della scuola (qui l'articolo). Altri genitori hanno detto la loro (qui il loro intervento), ma adesso interviene, con una lunghissima replica, la dirigente Anna Maria Di Marzo. Circa quanto scrive la dirigente, ci preme innanzitutto confermare che l'abbiamo cercata per diversi giorni, senza mai ottenere riscontro.
Per il resto, per fare una sintesi, la dirigente scrive che la ricomposizione delle classi è stata dovuta ad alcuni episodi di bullismo avvenuti a scuola. Lei ha protetto le vittime dai bulli, nonostante ci sia stato chi ha tentato di "insabbiare la cosa": "Alcuni alunni, durante quest’anno scolastico, sono stati bullizzati, picchiati e insultati gravemente, presi in giro per la loro disabilità, senza ricevere tutela e protezione dai loro insegnanti, così come è stato più volte riferito alla sottoscritta durante i numerosi incontri in presidenza e nelle dichiarazioni scritte pervenute. Alcuni alunni sono stati in serio pericolo e ciò mi ha indotto, nel corso dell’anno, ad accogliere le richieste dei genitori di far cambiare loro classe. Ecco, dunque, la ragione dello spostamento in corso d’anno di alcuni alunni in 1B e in 1C" scrive Di Marzo.
Ma c'è di più. Perché la dirigente aggiunge un particolare davvero interessante: "Uno di questi alunni è stato anche vittima di un “rito satanico” che, secondo quanto riferito dal genitore e dall’alunno stesso, lo ha segnato in maniera profonda, conducendolo a compiere anche atti di autolesionismo in classe".
Circa poi il suo rapporto con gli angeli, Di Marzo difende la propria spiritualità ed aggiunge che "non vende corsi". "Tutti parliamo con gli angeli" dice la preside. Ed è vero. Ma solo lei ci fa i video su YouTube ed i corsi. A proposito. i suoi corsi sono in vendita nel suo sito. Noi abbiamo trovato, ad esempio, il corso di "Ipnosintesi di base", 16 ore a più di 500 euro.
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Ecco la replica della dirigente. Qui il testo in pdf.
Mercoledì 5 giugno 2024, alle ore 12,36, sono stata contattata al mio numero di telefono personale, tramite un messaggio Whatsapp, da un signore che si è presentato come Giacomo Di Girolamo, asserendo che desiderava parlare con me. Non sapendo chi fosse, gli ho chiesto a che proposito volesse parlare con me e lui ha risposto che voleva sentirmi per alcune segnalazioni sulla scuola.
Gli ho chiesto dunque di essere più preciso, per sapere di che tipo di segnalazioni si trattasse (a scuola quest’anno sono successe tante cose: dal rito satanico in classe, al bullismo perpetrato ai danni di alcuni alunni, tra cui alunni disabili) e chi gli avesse dato il mio numero di telefono personale. Sinceramente, vista la gravità di quanto accaduto quest’anno a scuola, ho pensato che fosse qualcuno che cercava di carpire notizie per scopi poco chiari. Il sig. Di Girolamo ha risposto che mi avrebbe chiamato nel pomeriggio. Ho risposto garbatamente che purtroppo non stavo bene, che non ero in servizio e che sarei rientrata a scuola la settimana successiva. Dopo solo qualche giorno, lunedì 10 giugno 2024, sul giornale TP24, viene pubblicato uno scandaloso articolo, in cui vengono riportate tutta una serie di notizie non vere e assolutamente infondate, tra cui la seguente dichiarazione: “Abbiamo provato a contattare la dirigente Di Marzo per chiarire le sue posizioni in merito alle proteste dei genitori degli alunni, e darle la possibilità di una giusta replica. Purtroppo, non ha risposto, nonostante i numerosi messaggi e le telefonate di questi giorni”. Già dalla mendacità di questa dichiarazione appare evidente la mendacità dell’intero articolo. Come si legge chiaramente nello screenshot della chat tra me e il sig. Di Girolamo, che viene copiato di seguito, non corrisponde al vero quanto dichiarato nell’articolo, ossia che la sottoscritta non ha voluto rispondere. La sottoscritta, infatti, nonostante stesse poco bene, e fosse costretta a letto a causa di un infortunio, ha risposto comunque ai messaggi del sig. Di Girolamo. Oltre a ciò, ritengo che scrivere su Whatsapp ad una persona che non si conosce e pretendere che si metta a conversare con te, che sei una persona sconosciuta (potresti essere anche una persona animata da cattive i ntenzioni contro la scuola) e parli di segnalazioni non identificate, mentre quella persona sta male e te lo dice chiaramente che sta male, sia un comportamento poco serio; soprattutto se dopo vengono pubblicate cose non veritiere!
Detto ciò, passiamo all’analisi delle mendaci illazioni contenute in questo articolo. Direi di iniziare dal titolo “il caso della dirigente della scuola che parla con gli Angeli”. Comprendo bene che, nella società di oggi, spesso si cerchi di trovare uno scoop per incrementare la visibilità, ma arrivare a calunniare gli altri per questo ritengo sia un po' eccessivo. Considerato, infatti, che il presunto sovraffollamento delle classi, a cui si fa riferimento nell’articolo, è legato ai gravi episodi di bullismo avvenuti a scuola, il titolo più adatto per l’articolo sarebbe stato: “Il caso della dirigente che lotta contro il bullismo a scuola”. Sì, perché proprio di questo si tratta, di gravi episodi di bullismo compiuti ai danni di alcuni alunni del plesso “Castronovo”, che la sottoscritta si è impegnata a proteggere, nonostante i numerosi tentativi di insabbiare la cosa.
Alcuni alunni, durante quest’anno scolastico, sono stati bullizzati, picchiati e insultati gravemente, presi in giro per la loro disabilità, senza ricevere tutela e protezione dai loro insegnanti, così come è stato più volte riferito alla sottoscritta durante i numerosi incontri in presidenza e nelle dichiarazioni scritte pervenute. Alcuni alunni sono stati in serio pericolo e ciò mi ha indotto, nel corso dell’anno, ad accogliere le richieste dei genitori di far cambiare loro classe. Ecco, dunque, la ragione dello spostamento in corso d’anno di alcuni alunni in 1B e in 1C.
Lo spostamento degli alunni vittime di bullismo è stato gestito dalla sottoscritta in maniera attenta e ponderata. Gli alunni sono stati assegnati alle classi 1B e 1C, tenendo conto della loro personalità e degli equilibri relazionali presenti nelle classi che li avrebbero accolti. Il fatto che si parli di “Classi stipate” è una delle tante mendacità riportate in questo risibile articolo di giornale, che l’unica cosa che ha fatto è stata quella di infierire ancora di più sugli alunni che hanno subito il bullismo e sulle loro famiglie. Non esistono “classi stipate” al plesso “Castronovo”, le classi citate, 1B e 1C, sono composte rispettivamente da 23 e 24 alunni. Peraltro, le aule sono molte ampie e lo spazio richiesto dalla normativa per la sicurezza è pienamente rispettato. Non si intende, pertanto, la ratio di tale mendace dichiarazione, riconducibile solo all’apparente e incomprensibile volontà di danneggiare ancora di più gli alunni vittime di bullismo e di allontanarli dalla scuola. Si, perché sembra si tratti proprio di questo, di un desiderio incomprensibile di “buttar fuori” dalla scuola dei bambini innocenti, che hanno vissuto momenti davvero difficili durante quest’anno scolastico.
Questi alunni hanno ricevuto insulti gravi, aggressioni fisiche e violenze psicologiche, non solo dai loro pari. Uno di questi alunni è stato anche vittima di un “rito satanico” che, secondo quanto riferito dal genitore e dall’alunno stesso, lo ha segnato in maniera profonda, conducendolo a compiere anche atti di autolesionismo in classe. Anche alcuni docenti hanno subito aggressioni verbali e minacce da parte di una collega e, provati dal clima di tensione che, come hanno riferito alla sottoscritta, “si respirava” al plesso “Castronovo”, hanno deciso di chiedere il trasferimento. Non ho idea di chi possa aver fatto questa vergognosa e mendace dichiarazione in merito alla composizione delle classi 1B e 1C, e al fatto che gli alunni trasferiti in quelle classi abbiano compromesso l’andamento scolastico della classe stessa, ma certamente non posso che provare un grande senso di tristezza dinanzi all’evidente scarsa sensibilità nei confronti di tali alunni.
Avevo già avuto prova di questa poca sensibilità nei confronti degli alunni il giorno 23 aprile 2024, quando ho ricevuto una PEC da parte di un genitore, un certo Salvatore Spagnolo, che asseriva di voler parlare con me per discutere dell’organico della classe. Ciò che mi ha sorpreso non è tanto il fatto che un genitore volesse discutere con me dell’organico (cosa di per sé assurda, ma ormai non mi stupisco più di nulla), ma il fatto che il sig. Spagnolo avesse stabilito il giorno in cui avrei dovuto riceverlo, ossia il 2 maggio 2024. Nella PEC il sig. Spagnolo aggiungeva che se non lo avessi ricevuto il 2 maggio 2024 si sarebbe rivolto all’Autorità Giudiziaria competente! E questo solo perché voleva discutere con la dirigente di una scuola dell’organico, pretendendo di essere ricevuto nel giorno che aveva deciso lui; un giorno, peraltro, in cui quella stessa dirigente era in ferie. Come dirigente, in questi anni, mi sono dovuta abituare a ricevere minacce da parte di persone che avanzano richieste al limite, e spesso anche oltre il limite, della legalità, e quando ricevono il mio “no”, si irritano e, dopo aver cercato di convincermi, facendo arrivare pressioni da più parti, minacciano di fare questo o quello; devo dire, però, che questa è la prima volta che ricevo un tentativo di intimidazione tramite PEC! Premetto che prima di ricevere la suddetta PEC, avevo già fissato un appuntamento al sig. Spagnolo per il giorno 14 maggio 2024, spiegandogli che prima di quel giorno non avrei potuto riceverlo perché ero già piena di appuntamenti e di altri impegni, ma il sig. Spagnolo ha pensato bene di inviare quella PEC dal tono minaccioso perché aveva deciso che doveva parlare con me proprio il giorno 2 maggio 2024, giorno in cui io sarei stata in ferie. Qualche giorno dopo, il 3 maggio 2024, con enorme sorpresa, ho ricevuto una mail dal Provveditore di Trapani, in cui mi informava di aver ricevuto le lamentele del sig. Spagnolo, che le comunicava che nella classe 1C era presente, a suo dire, un eccessivo numero di alunni. Ancora una volta, sottolineo il fatto che 24 alunni non sono affatto un numero eccessivo, e che, come ho già detto prima, l’aula è molto ampia; anzi, proprio per permettere l’ingresso dei nuovi alunni in 1C, ho spostato la classe da un piano all’altro, per garantire agli studenti un’aula ancora più grande e spaziosa. Nella mail sopracitata, il Provveditore mi chiedeva spiegazioni sul perché avessi inserito cinque alunni in 1C e ciò mi ha stupita non poco, visto che la sottoscritta aveva messo al corrente il Provveditore, fin da subito, di ciò che stava accadendo a scuola. Risale, infatti, al mese di dicembre 2023 la prima PEC che ho inviato al Provveditore, per comunicare quello che stava avvenendo a scuola. In quella PEC, peraltro, avevo richiesto l’avvio di un’indagine ispettiva, per far luce su quanto segnalato alla sottoscritta dai numerosi genitori e da alcuni docenti, al fine così di proteggere gli alunni. Al Provveditore è stata costantemente comunicata l’evoluzione della delicata situazione a scuola, non solo dalla sottoscritta, tramite numerose PEC, ma anche da alcuni genitori, che hanno lamentato anche il comportamento di qualche docente nei confronti del/la proprio/a figlio/a disabile.
In merito poi alle false accuse contenute nell’articolo, in cui si dice che la sottoscritta “non si è resa disponibile per un confronto con i genitori”, preme evidenziare che la sottoscritta è in possesso di numerosi verbali relativi agli incontri avvenuti in presidenza con i genitori. La porta del mio ufficio è aperta da sempre all’ascolto e al ricevimento dei genitori, e questo può essere testimoniato dal mio staff dirigenziale, dal personale di segreteria, dai collaboratori scolastici e da tutti i genitori che sono sempre stati accolti e ascoltati dalla sottoscritta. E, come ho già detto, ne sono prova anche i numerosi verbali degli incontri con i genitori custoditi in presidenza.
Una grandissima menzogna anche l’affermazione che l’accoglienza degli alunni vittime di bullismo in 1 B e 1C “ha compromesso il normale svolgimento delle attività didattiche e il percorso di apprendimento degli studenti”, prova ne sono i voti degli alunni, riportati durante le operazioni di scrutinio, e le rassicurazioni dei docenti sul normale svolgimento delle lezioni in classe.
Altra grande menzogna è quella in cui viene detto nell’articolo: “i genitori vorrebbero parlare e confrontarsi più spesso con la dirigente e lei, a quanto pare, preferisce parlare… con gli angeli”. Davvero ci si chiede come sia stato possibile concepire una frase simile. In primo luogo, come ho già detto, trascorro molto tempo ad ascoltare i genitori, ne sono prova i verbali degli incontri e le testimonianze dei genitori stessi e del personale scolastico; l’unico genitore con cui non ho parlato è il sig. Spagnolo, in quanto non si è presentato all’incontro che gli avevo fissato perchè pretendeva che lo ricevessi nel mio giorno di ferie. In secondo luogo, in merito all’illazione secondo cui la sottoscritta preferisca parlare con gli Angeli, pare superfluo evidenziare il fatto che ogni persona religiosa e spirituale ama trascorrere del tempo in preghiera. La cosa che mi rattrista è che in questa città il mondo gira al contrario. Fa scalpore il fatto che un dirigente sia una persona spirituale, che prega e va in Chiesa, e ha a cuore i suoi alunni, e viene accettato e giustificato il fatto che gli alunni vengano bullizzati e fatti oggetto di violenza e riti in classe. Dà fastidio che gli alunni vittime di bullismo siano accolti in classe e tutelati, e si vorrebbe che fossero allontanati dalla scuola. Tutto questo è molto triste. Riguardo poi al fatto che, come si legge nell’articolo, la sottoscritta parla con gli Angeli e con Gesù, viene spontaneo chiedersi: “Chi non lo fa?”, “Chi non rivolge almeno una volta al giorno una preghiera o un pensiero a Dio?” Se essere una persona religiosa e spirituale è un reato, allora sono nei guai i sacerdoti, i monaci, le suore, i missionari e tutti i consacrati, perché loro parlano con Dio e hanno ricevuto la sua “chiamata” prima di consacrarsi. Finiamola con certi tentativi di trovare fama e con gli atteggiamenti discriminanti verso chi ha un credo o un orientamento, religioso o politico, diverso dal nostro. È inaccettabile che nel 2024, e per giunta in un Paese che ospita il Vaticano, si condannino le persone che pregano Perdipiù, considerato il fatto che, in un Paese libero e democratico, ciascuno ha il diritto di vivere la propria spiritualità a modo proprio, e questo è sancito in maniera chiara e insindacabile anche dalla nostra Carta Costituzionale, appare evidente che il credo religioso della sottoscritta riguardi solo la sottoscritta e nessun altro.
L’unica spiegazione che posso dare a questo articolo, e alle persone che si sono rese complici della sua pubblicazione, è solo la verosimile volontà di diffamare un dirigente pubblico. Potrebbe apparire come una sorta di ultimo disperato tentativo di cercare di coprire le azioni di bullismo compiute ai danni dei miei alunni, ma mi rifiuto di pensare che sia così, perché questo significherebbe che la società in cui viviamo davvero non ha futuro.
Prima di concludere, per chi crede alle favole raccontate da TP24, preciso che:
La sottoscritta non “vende” corsi.
Nessun genitore è preoccupato della mia “capacità di gestire efficacemente la comunicazione e le relazioni all’interno della scuola”. A dire il vero, l’aumento del numero di iscrizioni nella scuola che dirigo è dovuto anche alla mia disponibilità verso i genitori e alla mia ben nota cura e attenzione verso gli alunni.
Non esiste alcuna tensione tra gli insegnanti e la dirigenza.
La presenza degli alunni vittime di bullismo in 1B e in 1C non ha compromesso affatto lo svolgimento delle attività didattiche.
Non è vero che la sottoscritta non si è resa disponibile ad incontrare i genitori; basta chiedere ai numerosi genitori che sono stati ricevuti in presidenza e al personale scolastico, oltre che leggere i verbali degli incontri avvenuti.
Non mi sono mai state fatte domande e non mi è stata mai mossa alcuna lamentela in merito all’accoglimento degli alunni vittime di bullismo in 1B e in 1C, se non la lamentela del sig. Spagnolo, che perdipiù non ha fatto a me ma al Provveditore. Nella PEC in cui minacciava che se non lo avessi ricevuto nel mio giorno di ferie si sarebbe rivolto all’Autorità Giudiziaria, infatti, il sig. Spagnolo diceva di voler discutere con me dell’organico della classe. Per chi non lo sapesse, l’organico del personale docente non è altro che il numero di docenti assegnato ad ogni singola scuola.
Gli insegnanti che hanno chiesto il trasferimento non l’hanno fatto per via delle sanzioni disciplinari ma per via del clima di tensione che hanno respirato tutto l’anno al plesso “Castronovo”.
Nessun genitore ha chiesto la visita ispettiva; è stata, invece, la sottoscritta a chiedere, già nel mese di dicembre, l’avvio di un’indagine ispettiva, per tutelare gli alunni vittime di vessazioni e soprusi. Tale indagine, però, non è stata fatta.
Mentre il giornalista e il/i genitore/i che hanno raccontato tutte queste favole ingiuriose in questo articolo hanno lavorato di fantasia e di evidente e incomprensibile livore, tutto quello che la sottoscritta ha dichiarato nella presente replica è comprovato da fatti e prove documentali.
Tutti i fatti rappresentati in questa replica sono stati tempestivamente segnalati da questa dirigenza alla competente Procura della Repubblica, nonché al Provveditore di Trapani, e sono stati oggetto di apposito procedimento disciplinare, conclusosi con l’irrogazione delle rispettive sanzioni disciplinari ai docenti segnalati. Tali docenti hanno già impugnato le sanzioni dinanzi all’Autorità Giudiziaria competente, che si esprimerà in merito.
Alla luce di quanto sopra, prima di lanciare accuse infondate e diffamare chi difende i bambini, cercando di far apparire come una cosa riprovevole la sua fede religiosa, sarebbe meglio documentarsi e fare del giornalismo serio, a difesa dei minori e delle loro famiglie, che sono state lasciate da sole, a lottare, insieme alla sottoscritta e alla responsabile del plesso “Castronovo”, per difendere il diritto allo studio dei loro figli e il loro diritto a “far scuola” in un ambiente sano, sicuro e accogliente.
Il Dirigente Scolastico
Dott.ssa Anna Maria Di Marzo