Sull'inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale e la difesa di Bocchino
di Katia Regina - Nessuna sorpresa in merito al contenuto, solo uno sprovveduto può non immaginare cosa dicono e fanno gli attivisti di un partito nutriti con il latte della lupa. Cionondimeno il disgusto raggiunge livelli parossistici dinanzi alle immagini e a certi commenti, uno su tutti, quello di una giovane militante: se vengo stuprata da un nigeriano io abortisco... a seguire una risatina raggelante, forse per l'ipotesi dello stupro o per l'aborto, non è chiaro.
Stiamo parlando dell'organizzazione giovanile del partito politico italiano Fratelli d'Italia, il futuro gruppo dirigente, la scuola di formazione politica di Colle Oppio, la più importante, dove è transitata la Meloni dopo il passaggio dalla sezione della Garbatella. Colle Oppio per la Presidente del Consiglio attuale è: baluardo di cultura, militanza politica e legalità.
Nello studio di Piazzapulita, durante la puntata che ha mostrato l'inchiesta fatta da Fanpage, c'erano diversi ospiti, ma di uno in particolare vorrei parlare, quello con quel nome strano... ho detto nome non cognome... come il treno: Italo Bocchino. La sua strategia di difesa dinanzi all'indifendibile: sono giornalista da 35 anni e non apprezzo questo modo di fare giornalismo... la sua iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti risale però al 1993, per arrivare a 35 anni ne mancherebbero quattro, deve aver fatto un lungo praticantato.
Proviamo ora a scandagliare meglio la questione etica in merito al giornalismo d'inchiesta undercover, posto che non tutti i giornalisti sarebbero disposti a correre tali rischi, quelli che si infiltrano sotto copertura lo fanno esclusivamente perché solo in questo modo possono scoprire verità che altrimenti rimarrebbero ben nascoste. Inoltre, questa tecnica può essere giustificata per ragioni legittime di interesse pubblico e nel rispetto della dignità umana. Nessuno di questi elementi manca all'appello, cosa succede all'interno di una sezione giovanile di un partito che sta governando il Paese rientra nell'interesse pubblico. La giornalista infiltrata si è dichiarata simpatizzante del partito moderata, ma non per questo le è stato impedito di partecipare ai rituali delle camicie nere legionari del Duce e boia chi molla...
Ma torniamo a Italo Bocchino che dice di non apprezzare questo modo di fare giornalismo, attaccare una telecamera in un buco della serratura non è giornalismo... Gioventù Nazionale è un mondo meraviglioso... e non è bello riprenderli mentre stanno andando in bagno... metafora perfetta considerando i loro inni fascisti, ma in realtà erano seduti intorno a un fuoco a celebrare il ritorno dei bei tempi. Il genere di giornalismo che pratica Italo Bocchino è diverso, evidentemente, non lascia traccia, infatti non se ne conserva memoria, neanche durante gli anni in cui ha diretto il Secolo d'Italia, dal 2014 al 2019, anni difficili del passaggio solo online della testata, l'assenza del cartaceo ha creato sgomento nelle pescherie (questa è cattivella, lo ammetto).
Attaccare il lavoro giornalistico per non entrare nel merito politico della questione dà la misura della statura di Bocchino sia come giornalista, sia come politico. Ricordiamo infatti che, nonostante abbia ricoperto ruoli significativi nel panorama politico italiano, prima nel Popolo della Libertàe successivamente in Fratelli d'Italia, la sua notorietà deriva principalmente dalle apparizioni sui media come commentatore politico, anche se subito dopo delle sue vicende personali e giudiziarie.
Le reazioni della Meloni dopo la messa in onda dell'inchiesta: 0 zero. Era al G7 a incassare successi e apprezzamenti. Indaffaratissima a evitare che si pronunciasse la parole aborto o diritti Lgbt+
Consigli per la lettura, anzi per la rilettura de Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, pare infatti che sia un volumetto molto apprezzato negli ambienti politici di destra. Un grosso frainteso. La scoperta del proprio potenziale interiore può essere davvero esaltante, dipende dal tipo di potenziale.
Un altro giornalista impiccione ci racconta questa inchiesta:
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