Senza pudore e Sconoscènza. Alla Camera dei deputati è approdato dopo l'approvazione del Senato della Repubblica, il disegno di legge, d’iniziativa del Governo: "Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione." L'opposizione ha cantato 'Bella ciao' e gridato: "Fuori i fascisti dal Parlamento."
La vicenda ha creato bagarre con un'aggressione nei confronti del deputato Donno, reo di aver tentato di attaccare la bandiera italiana a Roberto Calderoli ministro per gli affari regionali e le autonomie. Il deputato Andrea Crippa vicesegretario federale della Lega per Salvini Premier commentando l'accaduto ha dichiarato: "È grave cantare Bella Ciao perché richiama al comunismo, il comunismo ha fatto dei morti e purtroppo esiste ancora in quest'aula -Montecitorio-." Si genera un dubbio e per fugarlo si riporta il testo del brano:
"Una mattina mi son svegliato/o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao/una mattina mi son svegliato/e ho trovato l'invasor.
O partigiano portami via/o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao/partigiano portami via/che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano/o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao/e se io muoio da partigiano/tu mi devi seppellir.
Seppellire lassù in montagna/o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao/seppellire lassù in montagna/sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno/o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao/e le genti che passeranno/mi diranno che bel fior.
E questo è il fiore del partigiano/o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao/e questo è il fiore del partigiano/morto per la libertà."
Ebbene il riferimento esplicito è ai partigiani della resistenza italiana al nazifascismo, i membri erano: comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani e anarchici. Tra l’altro non ci sono indizi che fosse cantata tra le brigate partigiane e neppure della stessa esistenza della versione del partigiano antecedente alla prima pubblicazione che risale al 1953. Nel tempo è diventata universalmente un canto di libertà e giustizia. In Iran è stata cantata in persiano per protestare e chiedere giustizia per l'uccisione della ragazza Mahsa Amini, che si era opposto all'obbligo d'indossare il velo.
Vittorio Alfieri