Sabato 8 giugno 2024, dalle ore 8.30 alle 13.30, Mazara del Vallo ospiterà un'importante giornata di screening dedicata alla salute cardiovascolare. L'iniziativa, organizzata presso l'ambulatorio al primo piano del Presidio Ospedaliero "Abele Ajello" e offrirà gratuitamente la misurazione del colesterolo e un consulto con uno specialista cardiologo. Per prenotarsi, è possibile visitare il sito www.nelcuoredellatuacitta.it.
In pochi minuti, tramite una semplice puntura sul dito, i partecipanti potranno conoscere i livelli del proprio profilo lipidico e successivamente discuterne i risultati con uno specialista. Questa tappa a Mazara del Vallo rappresenta la prima di quattro eventi organizzati in diverse regioni d'Italia nell'ambito dell'iniziativa "Nel cuore della tua città", promossa da Novartis e sostenuta da AISC (Associazione Italiana Scompensati Cardiaci) e FIPC (Fondazione Italiana per il Cuore).
L'iniziativa mira a sensibilizzare soprattutto le persone con medio e alto rischio cardiovascolare – come coloro che hanno già avuto un infarto o ictus, chi soffre di diabete o ha una familiarità con queste patologie – sull'importanza di non sottovalutare e di ridurre il proprio livello di rischio attraverso una migliore conoscenza e gestione dei livelli di LDL, il colesterolo "cattivo" che rappresenta una delle prime cause di eventi acuti.
La colesterolemia LDL (LDL-C) è il principale fattore di rischio cardiovascolare modificabile. Decenni di studi clinici hanno dimostrato il ruolo causale del colesterolo LDL nella malattia aterosclerotica, che contribuisce alla formazione della placca nelle arterie e aumenta il rischio di infarto del miocardio e ictus. Ridurre i livelli di colesterolo LDL è quindi cruciale per la prevenzione di eventi cardiovascolari.
Per i pazienti che hanno già superato un infarto o un ictus, la prevenzione secondaria è essenziale per ridurre il rischio di recidive e migliorare la prognosi e la qualità della vita. Tuttavia, raggiungere i valori raccomandati di colesterolemia LDL (<55 mg/dL) rimane una sfida. In Sicilia, il 62% dei pazienti in trattamento per ipercolesterolemia non riesce a controllare adeguatamente i livelli di LDL nonostante la terapia farmacologica.
Una delle maggiori difficoltà è l'aderenza alla terapia. Solo il 43,6% della popolazione in trattamento riesce a seguirlo correttamente nel tempo, spesso a causa della complessità del regime terapeutico e degli effetti collaterali. L'adeguata aderenza e la conoscenza del proprio rischio sono temi cruciali per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Nel 2020, in Sicilia, le malattie cardiovascolari hanno causato oltre 20.000 decessi, rappresentando la prima causa di morte nell'adulto in Italia. A livello globale, l'ipercolesterolemia è responsabile di 4,4 milioni di decessi all'anno, contribuendo a un terzo delle cardiopatie ischemiche.
Ferdinando Croce, Commissario Straordinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, sottolinea l'importanza di iniziative come questa per offrire ai pazienti risorse per migliorare la loro qualità di vita. Michele Gabriele, Direttore dell'U.O.C. UTIC con Cardiologia e Centro di Cardiostimolazione del PO "Abele Ajello", aggiunge che, nonostante le innovazioni disponibili, è fondamentale continuare con attività preventive per ridurre l'incidenza delle malattie cardiovascolari.
“Continuano a preoccupare i casi attribuibili a condizioni trombotiche o di aterosclerosi in cui l'ipercolesterolemia rappresenta un fattore di rischio chiave. Le malattie cardiovascolari - precisa Michele Gabriele, Direttore U.O.C. UTIC con Cardiologia e Centro di Cardiostimolazione del PO “Abele Ajello” - si confermano purtroppo come la principale causa di morte nel mondo, più ancora dei tumori. Benché l’innovazione a disposizione consenta di intervenire preventivamente su circa l’80% degli eventi cardiovascolari, perseverare con attività di questo tipo contribuisce a ridurne l’incidenza e salvare molte vite, soprattutto nei pazienti che hanno già avuto un evento pregresso e che, proprio in virtù di questa condizione, devono prestare maggiore attenzione al loro percorso di cura”.
“È ancora bassa la consapevolezza del rischio cardiovascolare da parte del cittadino e di quanto sia possibile fare nel concreto per prevenire le patologie o il loro aggravarsi. Una delle azioni possibili - continua Emanuela Folco, Presidente di Fondazione Italiana per il Cuore - è certamente promuovere comportamenti salutari di prevenzione e, laddove sia diagnosticata una condizione patologica, è fondamentale garantire l’aderenza sia agli stili di vita salutari che alle terapie mediche prescritte, senza interromperle o modificarle”.