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05/06/2024 06:00:00

Marsala. Grillo si salva, non passa la sfiducia. Ma il sindaco è sempre più solo

 Non è passata ieri in Consiglio comunale la mozione di sfiducia al sindaco Massimo Grillo (qui la nostra diretta). Erano necessari 15 voti favorevoli si sono fermati a 11 con dei firmatari che si sono sottrattati al voto e due nuove aggiunte, Rosanna Genna e Elia Martinico.


Non è servito perché la mozione è stata respinta, sicuramente però c’è un dato politico dal quale partire e che merita una riflessione.
Ieri in Aula a sollevare la prima criticità i consiglieri comunali di MPA, la richiesta era quella di far votare la mozione subito dopo il voto della competizione europea, una situazione che è sembrata ad altri consiglieri piuttosto paradossale, le europee non intaccano il Consiglio comunale semmai toccano proprio gli equilibri del partito di Raffaele Lombardo, che sta appoggiando Caterina Chinnici e Marco Falcone. La proposta dei tre: Antonio Vinci, Pino Ferrandelli, Michele Accardi è stata respinta, i tre però non hanno partecipato alla votazione finale. Strategia o ordine di scuderia? Sia l’uno che l’altro.

 

 


C’è un altro dato inconfutabile che viene fuori dall’Aula: tutta la fragilità di Fratelli d’Italia che in giunta si esprime con due assessori: Giusy Piccione e Ignazio Bilardello ma che in consiglio non ha saputo dare prova di nulla. I due consiglieri Lele Pugliese e Giancarlo Bonomo non hanno pronunciato alcuna parola né di apprezzamento al sindaco né di rilancio, men che meno di difesa. Hanno parlato di altra occasione concessa al sindaco che ha prodotto tanta delusione soprattutto tra i giovani. E allora bisognerebbe capire se il partito di Giorgia Meloni parla una sola lingua o più di due a Marsala. Anche loro senza linea politica, vogliono e piazzano gli assessori in giunta ma poi non riescono a coprire l’Amministrazione, salvo votare contrari alla mozione. Atto che andava da sé.


C’è un altro dato politico che emerge: un attacco frontale al deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino da alcuni consiglieri, in particolare da Rino Passalacqua: “Vi invito a riflettere, è più quel morto di fame di consigliere comunale che può pensare alla perdita del proprio stipendio o è più grave un deputato della provincia che svende la città di Marsala per propri fini elettorali e carriera elettoralistica con fior di quattrini di stipendio?”. 

 


Nessuno dei consiglieri comunali, che con Pellegrino hanno a che a fare ogni giorno per richieste che sì ricadono sulla collettività ma che servono a foraggiare il loro consenso personale, ha speso una parola in sua difesa. Nessuno tranne Enzo Sturiano. Eppure alcuni di questi consiglieri non potrebbero oggi vantare nulla nel loro curriculum d’Aula senza l’intervento istituzionale di Pellegrino. E’ anche vero che il capogruppo all’ARS dovrebbe svegliarsi, e fare meno l’addormentato ingenuo nel bosco e capire chi è realmente con lui e chi solo per mero opportunismo.

 

 


Il fatto che la mozione sia stata rigettata non sana la profonda ferita che si è creata tra il consiglio e l’Amministrazione, ieri tutta presente. Nei suoi lunghi interventi il sindaco Grillo ha parlato di responsabilità e di ragioni di opportunità in capo all’ex vice sindaco Paolo Ruggieri, ha pure parlato di mancata fiducia. Solo un accenno senza entrare nel merito, sbagliando. La città eventualmente deve essere edotta.

 

 

Ma la riflessione porta a quella che è una maggioranza composta da due partiti, uno Forza Italia dilaniato al suo interno e con una capogruppo, Elia Martinico, che dice di essere solo lei la vera azzurra d’Italia. L’altra Forza Italia, perché piaccia o meno c’è, che invece appoggia il sindaco. Fratelli d’Italia ieri ha dato prova di non essere all’altezza nè dell’oratoria e nemmeno di essere un partito con voce forte e differente. E’ una situazione di comodo la loro: ci sono perché due postazioni in giunta significa esercizio di potere e quindi fare politica, al contempo sono messi di lato pronti a guardare altrove. Non ci si distacca tanto dal dire che i veri oppositori sono propio nella maggioranza di Grillo.

In Aula è pure arrivata la questione Grillo- Vito Milazzo- Piero Cavasino-Valentina Piraino. Il piano non è politico, arriva a toccare la politica ma è un piano personale e umano, nel quale farebbero tutti bene a non entrare se non nelle stanze di casa propria.

 

 


Poche ma taglienti parole in Consiglio che hanno provocato la reazione dell’ex vice sindaca Piraino, che non si è mai concessa alle tv o ai giornali per spiegare le ragioni della rottura, come una forma di protezione, salvo poi scrivere sui social, come ieri pomeriggio: “Sono sconvolta dalle affermazioni menzognere fatte dal sindaco Grillo nei miei confronti e nei confronti dei consiglieri Cavasino e Milazzo a cui va tutta la mia stima e la mia solidarietà . A tutela della mia immagine professionale e personale devo necessariamente chiarire che da parte mia non c’è mai stata alcuna pressione nè tantomeno pianificazione di progetti alternativi che partissero da una richiesta del mantenimento del mio ruolo da vicesindaco e di un assessorato al consigliere Milazzo. Rimando al mittente tutte le accuse fatte nei miei confronti, ivi compresa la gestione dei rapporti con il consiglio per un mio tornaconto, e se non chiaro finora, prendo ufficialmente le distanze da questa Amministrazione fiduciosa del fatto che la verità prima o poi vince sempre!”.

 

 Rossana Titone