Abbiamo già pubblicato la sintesi delle risposte che i sette candidati al ruolo di sindaco di Castelvetrano hanno fornito alla domanda sulla mafia posta da Tp24 (trovate qui l’articolo), nel confronto organizzato da RCV e Castelvetranonews.
Il confronto, qui il video integrale, ha visto la partecipazione di Maurizio Abate (con la lista Aria Nuova – Cittadini in Movimento), Enzo Alfano (sindaco uscente del Movimento 5 Stelle), Marco Campagna (sostenuto dal Partito Democratico e Officina 24), Salvatore Ficili (Castelvetrano Semplice e Libertà), Salvino Gancitano (La Svolta per Castelvetrano), Giovanni Lentini (Castelvetrano Civica, Castelvetrano Rinasce, Cittadini in Democrazia, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Prima l’Italia) e Salvatore Stuppia (Insieme con il cuore - Stuppia Sindaco, Obiettivo Città, Castelvetrano Giovani).
Di seguito, invece, riportiamo le risposte alla nostra domanda sulle tasse:
Come in altri comuni, le entrate tributarie di Castelvetrano sono del 50%. C’è una fetta di evasione, ed un’altra di debito accertato, ma mai corrisposto. Ci sono pensionati che hanno difficoltà a pagare 500 euro di Tari, ma anche imprenditori che magari devono all’ente più di 100 mila euro.
Tra questi, ci sono persone che potrebbero disporre di un piccolo/grande esercito di elettori, in grado di influire molto sull’elezione di un sindaco. Quali strumenti vorrà adottare per recuperare un po’ di debito e quindi migliorare l’erogazione dei servizi? E se l’imprenditore moroso cronico, fosse un suo sostenitore, come si comporterebbe?
Marco Campagna
C’è un’evasione di necessità che va distinta dall’evasione di furbizia. Chi vuole fare il furbo danneggia la nostra comunità e dovrà pagare. Chiaramente ci sono degli strumenti di mediazione che ci permettono di recuperare quanto è dovuto. Perché non basta individuare gli evasori, occorre poi recuperare le somme. In questi anni abbiamo proposto dei percorsi per ridurre queste tasse, ma questo non è stato attuato. Noi ripartiremo da lì, convinti che se paghiamo tutti si può ridurre, ma nello stesso tempo, che al pagamento delle tasse devono corrispondere adeguati servizi E che una comunità, insieme, può progredire e offrire quei servizi necessari a garantire un futuro alla collettività.
Enzo Alfano
Noi abbiamo pensato al baratto amministrativo, cioè quel regolamento che potrà consentire a chi potrà dare una mano al comune, di compensare quel tributo con una sua attività. Era già nel programma del 2019, non l’abbiamo potuto realizzare a causa del dissesto finanziario. Adesso sarà possibile attuarlo. Poi, se ci sono degli atti che vanno firmati, secondo la legge, non avrei nessun tentennamento. Mi è anche capitato nel 2019. Ma qui siamo in una città in cui ad alcuni il pagamento dei tributi non l’ha chiesto mai nessuno. Nemmeno l’ospedale pagava il giusto, perché i metri quadrati registrati all’ufficio tributi erano inferiori a quelli reali. Abbiamo fatto un lavoro immane, a cominciare dagli enti e dai più grossi imprenditori, cercando di portarli al tavolo per convincerli su come stanno davvero le cose. Abbiamo già scovato migliaia di evasori totali, senza cercare il consenso a tutti i costi, ma il buon senso. Perché, se si paga tutti, si paga meno e si possono dare più servizi ad un’intera comunità.
Maurizio Abate
Io penso che un’amministrazione comunale prima dovrebbe dare la possibilità a imprese e cittadini di potere lavorare, cioè di accompagnarli nel loro percorso di sviluppo. Non di bloccarli all’ufficio autorizzazioni, che c’è tutto fermo. Se vogliamo che i cittadini paghino i contributi, dobbiamo dare loro la possibilità di pagarli. Io faccio parte di quella categoria di imprenditori per i quali la politica regionale non è scesa in campo per soccorrerli. A queste persone non possiamo dire “tu devi pagare lo stesso”, ma “tu hai la sanatoria, perché sei stato ferito da noi”. Per quelli che possono pagare invece si riducano le tasse, oppure si incentivino gli investimenti alle attività per potere produrre. Perché, se non produce più nessuno, queste tasse il sindaco se li può dimenticare. Io se ho cento euro, prima pago il mangiare per la mia famiglia, poi la benzina per arrivare al lavoro. Come si fa a pagare le tasse, se non ci possiamo muovere nessuno. Questo è il problema.
Salvatore Stuppia
Abbiamo cercato sempre di trovare una via di mezzo per non appesantire il portafoglio dei cittadini. Ma la domanda è secca e finora nessuno ha risposto. Non so se esiste il reato di scambio politico imprenditoriale. Ma siccome io non sono interessato a pacchetti di voti e non so a chi vi riferite, che invece può addirittura influire sull’elezione del sindaco, occhi aperti su chi dovesse avere necessità di questi meccanismi. A me interessa il voto di chi è convinto sulla mia persona, l’importante che non ho pacchetti dati da imprenditori più o meno potabili.
Giovanni Lentini
E’ ovvio che un comune cerchi di recuperare le tasse e le imposte evase. Certo, bisogna distinguere tra chi non vuole pagare, pur potendo e chi ha difficoltà a farlo. La legge ci consente di affrontare questi temi con “amichevolezza”, oggi si parla di “fisco amico”, ma riorganizzando il sistema della riscossione. Non è possibile che ad alcuni arriva tre volte la stessa bolletta e ad altri non ne arriva nessuna. La parte della domanda sull’imprenditore amico che non lo si fa pagare (ricordiamo tra l’altro, che chi firma non è il sindaco ma il responsabile del servizio), ancora una volta si porta dietro questo vecchio retaggio della politica al servizio di chissà quali interessi. Ma la vogliamo smettere di inserire sempre elementi di sospetto e di paura in questa benedetta comunità? Lo faremo il recupero delle tasse e delle imposte. E lo faremo nei confronti di tutti.
Salvino Gancitano
La soluzione che vedo è abbassare i tributi, affinchè li possiamo pagare tutti, perché le tariffe in questi cinque anni sono diventate esageratamente insostenibili. Per il recupero, è una mia idea, potrà valutare una sorta di condono, ovviamente se ci saranno le condizioni, per venire incontro a famiglie ed imprese. E poi un controllo sul sistema tributario sulla gestione delle bollette. Questo si impone, perché la gente si vede arrivare una bolletta dietro l’altra e impazzisce.
Salvatore Ficili
Noi abbiamo inserito nel nostro programma la realizzazione di una piattaforma digitale, dove ogni cittadino accede attraverso lo Spid. Sappiamo quali saranno le difficoltà, ma li supereremo, perché abbiamo tutte le competenze necessarie. Entro un anno dal mio eventuale insediamento, tutti i cittadini potranno accedere a questa piattaforma in modo tale che, avendo massima trasparenza, tutti pagheranno.
Egidio Morici