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30/05/2024 08:00:00

Oggi i funerali di Angelo Onorato. "Elementi non chiari sulla morte"

 Oggi a Palermo i funerali di Angelo Onorato, architetto e imprenditore, marito dell'eurodeputata Francesca Donato, trovato morto nella sua auto in circostanze misteriose. 

Le esequie  saranno celebrate   alle ore 12, in Cattedrale a Palermo e sono previste tante persone. 

La salma è stata restituita alla famiglia dopo l'autopsia. In base a quanto emerso dall'esame sembra che non ci siano altri segni di violenza sul corpo dell'imprenditore se non quello della fascetta bianca stretta attorno al collo.Il 54enne marito dell'eurodeputata della Nuova Dc Francesca Donato sarebbe morto dunque per soffocamento. Sono stati eseguiti i prelievi necessari per gli esami tossicologici e stabilire se l'imprenditore fosse o meno sotto l'effetto di sedativi. Ma per quei risultati ci vorranno 90 giorni. L'esame è stato eseguito dal medico legale del Policlinico Tommaso D'Anna.

La famiglia assistita dall'avvocato Vincenzo Lo Re ha nominato come consulente l'anatomopatologa Nuccia Albano assessore al lavoro della giunta Schifani.
Da ambienti dell'istituto di Medicina legale del Policlinico si apprende che sul corpo di Angelo Onorato sono stati fatti prelievi per fare "mirate indagini istologiche" per capire "cosa ci fosse nei polmoni, nella trachea e così via".

Le indagini sembrerebbero propendere per il suicidio. Un’ipotesi che ai familiari e agli amici appare inverosimile.

«L'espletamento dell’esame autoptico non rappresenta una conclusione delle indagini che certamente dovrà tenere conto di diversi elementi non ancora chiariti. I primi dati emersi non consentono di orientare in maniera decisa l’indagine». Lo dichiara l’avvocato Vincenzo Lo Re, il legale incaricato dall’onorevole Francesca Donato di seguire le indagini relative alla morte del marito Angelo Onorato, l’architetto trovato morto nella sua auto con una fascetta di plastica attorno al collo, a Palermo.


«In questo quadro - continua Lo Re - appare comprensibile la volontà della mia assistita, che pure ha già manifestato le sue convinzioni, di non voler commentare la vicenda e rilasciare dichiarazioni alla stampa per non alimentare un clamore mediatico che non favorisce la discrezione necessaria ad una vicenda dolorosa e attualmente oggetto di indagine».