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29/05/2024 06:00:00

Castelvetrano, il voto di giugno. Il candidato sindaco Salvino Gancitano risponde alle nostre domande

 Abbiamo incontrato il dottor Salvino Gancitano, farmacista di Marinella di Selinunte, candidato sindaco alle prossime amministrative dell’8 e 9 giugno, sostenuto dalla lista “La Svolta per Castelvetrano”.

Ecco le domande che gli abbiamo posto.

 

Dottor Gancitano, qual è il punto più prioritario del suo programma politico?

 

Il punto cardinale è intanto quello di far ripartire l’amministrazione. C’è da rimodulare tutto il sistema che è molto lento e molto burocratico. E poi ci sarà da mettere il decoro al primo posto, perché viviamo questa realtà abbandonata, piena di sterpaglie, buchi, immondizia, sterco degli animali, i topi che vanno sotto i piedi del turista, che ancora oggi fugge. Io penso di abbellire la città di Castelvetrano con dei lampioni di ottone con i fiori tutti in cima, come a Trento. Cercheremo poi di far riprendere tutti i prospetti di queste strutture cadenti ed in stato di degrado. Faremo un piano dei colori per Selinunte, perché Santorini e le Cinque Terre sono venute fuori così.

 

Ma con quali soldi?

 

Noi abbiamo intenzione di investire sulla produzione di energia alternativa in modo da tamponare tutti i debiti verso i fornitori attuali e, con tutto quello che l’energia alternativa produrrà, cominciare a fare qualcosa per il comune.

 

Come in altri comuni, le entrate tributarie del comune sono circa il 50%. Per fornire servizi ci vogliono i soldi. Come fare per recuperare?

 

Bisogna abbassare i tributi, in modo che possano pagarli tutti. Pagare tutti per pagare meno. In questi cinque anni i costi della spazzatura non hanno fatto altro che impennare. Anche i costi dell’acqua sono insostenibili per chi non ha lavoro o ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Noi abbiamo un programma cartaceo che ho intitolato “La ricetta del farmacista”. Ne abbiamo fatto 20 mila copie e a giorni verranno distribuite in tutta la città.

 

Tra i punti del suo programma c’è anche il porto. Come risolvere il problema atavico dell’intasamento?

 

Mio papà era armatore e capitano di pescherecci a Mazara del Vallo. 45 anni fa, quando misi piede in questa borgata, mi disse “questo porto non è adatto, perché non è realizzato secondo le correnti e incamera le alghe”. Questo non è stato mai capito. Bisogna sistemare un braccio in modo che le alghe non entrino. Invece hanno fatto un buco per farle accomodare.

 

Lei crede che, localmente, Matteo Messina Denaro abbia potuto influenzare la politica della città?

 

Credo proprio di sì. Esistono ancora Massoni, padroni e padrini.

 

Ma essere massoni non vuol dire essere mafiosi, la massoneria non è un reato

 

Ma io la rispetto, la condivido, perché forse è un supporto alla politica. Ma in certe circostanze è determinante sulla scelta di percorsi politici.

 

Lei dice che metterà seriamente le mani al famoso muraglione di Marinella…

 

Intanto bisogna sbattere i pugni alla Regione Siciliana e al Demanio. Prima o poi questa piazza precipiterà, si sgretolerà e poi pensavo di fare un piccolo lungomare in quella discesa, con i lampioni. Una cosa carina, con delle panchine. Le ho viste in giro, ad Ischia.

 

Nel suo programma scrive anche di non avere padroni alle spalle

 

Certo. Se un signore di fuori viene a Castelvetrano e dice “il candidato è questo” senza se e senza ma, è un padrone che dall’esterno vuole imporre un candidato. Si tratta di voler aggregare numeri per il proprio tornaconto, visto che si candida alle elezioni Europee. Come fa una città a non capirlo, rimanendo invischiata in questa vecchia ragnatela. Ci vuole il nuovo. Ed io mi propongo come nuovo, perché ho dato 45 anni di amore e mi aspetto amore dalla città, perché ho esteso il confine della mia professionalità, per dare all’umile e al bisognoso. In caso di bisogno qui non c’è alcun riferimento sanitario a cui rivolgersi, vengono tutti qua. E poi vengo denunciato, se mi permetto di dare un aiuto farmacologico (naturalmente, interpellando il medico anche telefonicamente). Però è un peso che mi grava. La guardia medica, volata via. Ma perché? Triscina non ha un presidio. Ma perché? E’ tutto in città. Qui si potrebbe morire pure per una puntura di ape, se non ci fosse questa farmacia che ogni giorno dà servizi.

 

Egidio Morici