Dal ponte ai termovalorizzatori, piogga di soldi (e di polemiche) in Sicilia
C’è un furbo tempismo nella firma dell’accordo per il Fondo Sviluppo e Coesione, che fa piovere sulla Sicilia 6,8 miliardi di euro.
Giorgia Meloni e Renato Schifani si sono stretti la mano al Teatro Massimo, a Palermo. E già questa scena è la sintesi massima di come ormai la politica, e ciò che di concreto dovrebbe sviluppare, sia ridotta a spettacolo (o avanspettacolo). Il tutto a pochi giorni dalle elezioni europee che servono anche ai partiti per misurarsi.
Nel listone da quasi 7 miliardi c’è un po’ di tutto, anche la quota della Sicilia per il Ponte sullo Stretto. Fondi che potevano essere destinati ad altro e che qualche mese fa il Governo Meloni ha imposto di utilizzarli dal Fsc per il ponte.
L’accordo per come è avvenuto e per il tempismo ha suscitato molte polemiche.
Leoluca Orlando, capolista nelle Isole per Alleanza Verdi Sinistra parla di “deplorevole OPA elettorale. Dal piano per i Fondi di sviluppo e coesione presentato senza passare al vaglio dell’Ars, 1,3 miliardi destinati al Ponte, 800 milioni per due termovalorizzatori a Palermo e Catania sono un inaccettabile danno al diritto all’ambiente per i cittadini siciliani”. “Un Teatro per mandare in scena una commedia” attacca il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.
“La firma dell’accordo che sancisce quali progetti sono finanziati con il Fondo di Coesione è un atto dovuto, in forza della legge 162/2023. Nessun merito quindi a Schifani sulla messa in campo delle risorse che sono destinate per legge alla Sicilia e che anzi hanno subito lo scippo nazionale di quasi 3 miliardi, di cui 1,3 miliardi per un Ponte che gli stessi uffici ministeriali qualificano quale opera non sostenibile ed 800 milioni per i termovalorizzatori imposti ai territori”.
L'intesa garantisce con 5,5 miliardi la copertura finanziaria a 580 interventi in nove diversi ambiti e con ulteriori 1,3 miliardi il cofinanziamento regionale al progetto della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, ponendo la Sicilia al primo posto tra le regioni per risorse assegnate.
Nel dettaglio, la parte più consistente delle somme, 2,5 miliardi è destinato ad “Ambiente e risorse naturali”: agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche (527 milioni), rifiuti (164 milioni) depurazione (354 milioni), interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico e all'erosione costiera (circa 700 milioni).
All'ambito “Trasporti e mobilità” è assegnato 1 miliardo di euro, di cui 710 milioni serviranno a interventi di manutenzione stradale e per nuove infrastrutture viarie. A “Competitività imprese” vanno 548 milioni; a “Sociale e salute” 392 milioni, di cui 271 milioni includono investimenti in strutture e attrezzature sanitarie; a “Riqualificazione urbana” 100 milioni; alla “Cultura” 182 milioni.
Per “Istruzione e formazione” sono previsti 80 milioni; per il settore “Energia” 67,5 milioni; infine alla linea di azione “Capacità amministrativa-assistenza tecnica” andranno 89 milioni.
Inoltre, 331,9 milioni di risorse Fsc 2021-2027 sono destinati al cofinanziamento dei Programmi europei della Regione Siciliana.
A questi fondi si aggiungono 234 milioni di euro di anticipazione Fsc.
La Regione Siciliana nella definizione della programmazione riguardante il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 ha beneficiato del supporto di Cassa depositi e prestiti.
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