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26/05/2024 02:00:00

La "rivoluzione liberale" di Salvini

Rivoluzione liberale."Molto soddisfatto, entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera positiva e risolutiva, tagliando i tempi burocrazia. Culturalmente, è una rivoluzione liberale: nella Pubblica amministrazione passiamo da silenzio rigetto a silenzio assenso, che è al passo con la modernità".

Non si hanno notizie se Matteo Salvini nella presentazione del decreto detto "salva case" e della sua definizione si riferisse alla rivista settimanale di politica e cultura creata all'inizio del ventennio da Piero Gobetti, intellettuale antifascista fondatore dell'omonima casa editrice morto in esilio in Francia, dove aveva riparato per evitare le aggressioni, le percosse e i pestaggi subiti ripetutamente dagli interventi dello squadrismo fascista che gli provocarono un forte degrado delle sue condizioni di salute e dunque la morte precoce a nemmeno 25 anni di età.

Al lordo del provvedimento, sarebbe stato un moto liberale non candidare il generale Vannacci che ha espresso idee intolleranti sull'omosessualità, disabilità e italianità, confermate dall'avversione degli altri dirigenti leghisti d'accoglierlo nelle proprie liste elettorali, ma l'ex ministro dell'interno dopo il successo di un lustro orsono all'elezione dell'euro parlamento è alla ricerca del tempo perduto e non essendo Marcel Proust, di quello passato al papeete.Lo sarebbe la semplificazione delle leggi delle circa 160 mila norme esistenti, 10 volte superiore al numero complessivo - 15.500 - presenti in Francia -7.000-, in Germania -5.500-e nel Regno Unito -3.000-, fonte Ufficio studi della Cgia di Mestre , secondo cui le procedure amministrative costano alle imprese italiane 103 miliardi l'anno, cinque manovre finanziare. Oppure dedicare l'esigue risorse economiche, non alla costituzione del ponte di Messina, opera lontanamente prioritaria, come la rete ferroviaria siciliana e finanche quelle calabrese, fare viaggiare le merci su ruote ferrate elettrificate e non gommate, aiuterebbe le aziende ed anche l'ambiente, destinare i fondi alla ricerca per ridurre i costi della levitazione magnetica resta un'utopia, una visione di futuro che il ministro dell'infrastrutture non possiede e non è il solo, purtroppo.

Lo sarebbe la legalizzazione dell'eutanasia, il riconoscimento dello stato di Palestina. E in relazione al "salva casa" la riduzione del dissesto idrogeologico, tutto ciò potrebbe essere una Rivoluzione liberale.

Vittorio Alfieri