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25/05/2024 06:00:00

Siccità in Sicilia. Sta seccando tutto, nuova protesta degli agricoltori

La Sicilia è in ginocchio a causa di una siccità senza precedenti che sta devastando l'agricoltura dell'isola. Coldiretti, l'associazione dei coltivatori diretti, ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme, mobilitando migliaia di agricoltori per una manifestazione che si terrà martedì 28 maggio a Palermo. Gli agricoltori si riuniranno in piazza Marina alle 7:30 per poi marciare fino a Palazzo d’Orléans, sede della presidenza della Regione, dove stabiliranno un presidio permanente.

"Sta seccando tutto"
"La situazione ad oggi in Sicilia è tragica," ha dichiarato Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia. "In sei mesi sono stati costituiti tavoli permanenti, commissioni e stanziati aiuti, ma nessuno ha ancora ricevuto nulla." La siccità ha causato la perdita di oltre il 70% delle colture di grano e fieno, mentre ortaggi e frutta sono ormai secchi. Coldiretti ha portato un milione e mezzo di chili di fieno alle aziende per sfamare gli animali, ma la crisi rimane grave. Ferreri ha sottolineato l'urgenza di azioni concrete da parte del governo, criticando anche la gestione delle risorse idriche: "Quando piove, l’acqua delle dighe non collaudate viene buttata in mare con uno spreco incredibile."

La risposta di Schifani
In risposta, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha riconosciuto la gravità della crisi e ha assicurato che il governo regionale, in collaborazione con il governo nazionale e la Commissione Europea, sta utilizzando tutti gli strumenti legislativi disponibili per affrontare l’emergenza. Schifani ha espresso rammarico per le critiche di Coldiretti, ma ha elencato le iniziative intraprese: la dichiarazione di emergenza regionale, la richiesta e l’ottenimento dello stato di emergenza nazionale con un finanziamento iniziale di venti milioni di euro, e ulteriori dieci milioni di euro destinati all’acquisto di foraggi e al trasporto di acqua per le aziende zootecniche.

3 milioni per nuovi pozzi e vecchi dissalatori
La Regione Siciliana ha stanziato anche tre milioni di euro per progetti di ricerca di nuove fonti idriche, riattivazione di dissalatori e realizzazione di condotte idriche. Tra i progetti finanziati, il completamento del sistema acquedottistico Ancipa, l'interconnessione del sistema Garcia-Arancio con la diga Trinità, e l'interconnessione della diga Rubino con la vasca di Castellaccio a Paceco. Un milione di euro è stato destinato a studi idrogeologici per individuare nuove falde acquifere, e duecentomila euro alla Protezione civile regionale per indagini sulle condotte marine.

Vertice in prefettura a Trapani
Nei giorni scorsi riunione presso la Prefettura di Trapani, presieduta dal Prefetto Daniela Lupo, per affrontare la crisi idrica nella provincia. Alla riunione hanno partecipato vari rappresentanti istituzionali e locali, tra cui il Commissario per l’emergenza idrica potabile, Ing. Leonardo Santoro, e il Coordinatore della Cabina di regia, Ing. Salvatore Cocina. Durante l'incontro, si è discusso della necessità di un uso responsabile dell’acqua e dell'accesso ai finanziamenti statali per mitigare la siccità. Tuttavia, l’assenza di un gestore unico del servizio idrico integrato in provincia di Trapani è stata identificata come un ostacolo significativo.

Le autorità competenti si sono impegnate a intensificare gli sforzi per garantire un approvvigionamento idrico sufficiente per la popolazione e le attività economiche della provincia, ma la strada da percorrere è ancora lunga e richiede un’azione coordinata e tempestiva da parte di tutte le istituzioni coinvolte.

L'emergenza siccità in Sicilia non solo mette a rischio il settore agricolo, ma rappresenta una minaccia per l'intera economia regionale. La manifestazione di Coldiretti di martedì prossimo sarà un importante banco di prova per misurare la capacità delle istituzioni di rispondere efficacemente a questa crisi senza precedenti.