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24/05/2024 06:00:00

Ecco perché ci servono i rituali di benessere finanziario

Perché ci servono rituali di benessere finanziario? Lo scorso 15 maggio a Palermo, allo spazio eventi del Cre.Zi. Plus non c’erano più posti liberi, tanto che ho dovuto seguire l’evento in piedi, in un angolo vicino alla porta. Sugli spalti una platea variegata, ma a maggioranza femminile, riunita lì per parlare (e sentir parlare, soprattutto) di soldi e di come si tiene a bada l’ansia che ci procurano. Perché “Rituali di benessere finanziario”, il talk itinerante organizzato da Rame Platform, è nato proprio con questo scopo: parlare di denaro, liberamente, mettendo in discussione la classica narrativa secondo cui i soldi sono un argomento tabù che va evitato in qualsiasi circostanza.

Annalisa Monfreda, organizzatrice e presentatrice dell’evento, su questo punto ci ha persino sfidato. «Vi lascio cinque minuti», ci ha detto a metà serata. «Cinque minuti per parlare di soldi con le persone sedute vicino a voi. Chiedetevi quanto guadagnate, quanto avete in banca, quanto spendete ogni mese». Com’era prevedibile, non ci siamo riusciti. Io e le mie vicine di posto abbiamo passato cinque minuti a ripetere che era facile dirci quanto guadagniamo, anche se poi – in effetti – non ce lo siamo dette. Tutto come da programma.

I soldi sono ancora un tabù, e Annalisa Monfreda se n’è accorta da un pezzo. Giornalista di lungo corso, con un passato alla direzione di alcuni tra i più noti magazine italiani (Donna Moderna, GEO Magazine e molti altri), nel 2022 ha co-fondato Rame, una piattaforma di educazione finanziaria che si propone di sfidare il silenzio che circonda il tema del denaro. E che ci riesce davvero, promuovendo come si legge sul sito «conversazioni audaci sui soldi», e provando a mettere per la prima volta sullo stesso piano, nel discorso pubblico, soldi e desideri.

È proprio questo il senso di benessere finanziario, secondo Rame: un concetto che va oltre la semplice gestione del denaro o l'accumulo di ricchezza. Piuttosto, il benessere finanziario è uno stato mentale che ci aiuta a stringere relazioni sane con i soldi, il che vuol dire anche saper rivendicare ciò che ci spetta quando è necessario, o imparare a mettere a frutto i nostri risparmi per realizzare progetti e ambizioni.

Invece, di frequente, i soldi ci mettono ansia, ci lasciano un senso di amarezza. A volte ci fanno persino schifo. Stefania Auci, autrice della saga I leoni di Sicilia e ospite dell’evento, ha provato a offrirci una spiegazione storica di questo atteggiamento, a partire dalla storia dei Florio che è stata per anni oggetto delle sue ricerche. «Ai tempi dei Florio, l’aristocrazia non maneggiava il denaro. Ecco perché tendiamo a vedere i soldi come qualcosa di volgare, di poco nobile. È un discorso che vale soprattutto per le donne, che per lungo tempo sono state tenute fuori dalle attività economiche, così come racconto nei miei libri.»

E se il nostro rapporto con i soldi resta complesso e opprimente, praticare rituali di benessere finanziario ci aiuta a sciogliere questi nodi emotivi. Così, muniti di un kakebo firmato Rame (kakebo come il «quaderno dei conti in casa» giapponese, strumento prezioso per la gestione del budget domestico), dagli spalti abbiamo iniziato il nostro mini-percorso di riavvicinamento al denaro, fatto di piccoli rituali e momenti di riflessione da annotare di volta in volta sul quaderno. Un viaggio – insomma – verso una maggiore consapevolezza e una gestione finanziaria da vivere con serenità e senza vergogna.

Le prossime date di “Rituali di Benessere Finanziario” si terranno a Firenze, Napoli e Bari. Nel frattempo, possiamo ascoltare nuove conversazioni sui soldi seguendo il podcast di Rame, disponibile ogni settimana sul sito e su Spotify.

Daria Costanzo



Economia | 2024-11-24 00:50:00
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