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17/05/2024 09:00:00

Le case abusive insanabili in Sicilia. Parola alla Corte Costituzionale

E' legittimo applicare in maniera retroattiva la legge siciliana che vieta le costruzioni entro 150 metri dal mare? A deciderlo sarà la Corte Costituzionale che dovrà esprimersi sulla legge che disciplina il vincolo in Sicilia.

I giudici dovranno esprimersi su una vicenda di Sciacca. 

La  richiesta di condono edilizio di una signora per una casa costruita nel 1982 a meno di 150 metri dalla costa è stata respinta dal Comune. Il motivo? La legge regionale 78/76 stabilisce che le opere realizzate dopo il 31 dicembre 1976 in questa zona non possono essere sanate.

Ma la signora C.A. attraverso i suoi avvocati, Girolamo Rubino e Calogero Marino, solleva due importanti eccezioni.

In primo luogo, sostiene che si debba applicare il limite dei 100 metri stabilito dal precedente Piano Comprensoriale n. 6. L'immobile, pur trovandosi entro i 150 metri, dista comunque più di 100 metri dalla costa.
In secondo luogo, mette in dubbio la legittimità costituzionale dell'articolo 2 della legge regionale 15/91. Questa norma, con effetto retroattivo, ha applicato il vincolo dei 150 metri introdotto dalla legge 78/76 a partire dalla sua stessa entrata in vigore.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA), ritenendo fondate le obiezioni di incostituzionalità, ha sottoposto la questione alla Corte Costituzionale. In particolare, il CGA ha evidenziato la rilevanza e la non manifesta infondatezza della questione in merito all'articolo 2, comma 3, della legge regionale 15/91.

La Corte Costituzionale dovrà dunque stabilire se sia legittimo applicare retroattivamente il vincolo dei 150 metri.
Se tale retroattività violi i principi di proporzionalità e ragionevolezza stabiliti dalla Costituzione.
La decisione della Corte avrà un impatto significativo su migliaia di proprietari di immobili abusivi in Sicilia, soprattutto nelle zone costiere. Il caso della signora C.A. rappresenta un banco di prova per la legittimità di norme che limitano la proprietà privata e che, se applicate retroattivamente, potrebbero ledere i diritti dei cittadini.

La sentenza della Corte Costituzionale è attesa a breve e potrebbe avere ripercussioni importanti sull'assetto urbanistico e sulla tutela del paesaggio in Sicilia.