Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani risulta ultimo tra i governatori più graditi d’Italia secondo i dati rilevati dal sondaggio di Swg. Luca Zaia (Lega) con il 70 per cento è invece il governatore più apprezzato. La rilevazione è stata fatta su un campione di 11.589 maggiorenni residenti in Italia nel periodo 21 febbraio-26 aprile.
Zaia resta stabile al primo posto, guadagnando un punto percentuale rispetto allo scorso anno, Il governatore della Sicilia invece perde una posizione e da penultimo finisce in coda sebbene guadagno un punto percentuale nei consensi (da 26% a 27%)
Al secondo posto della classifica del gradimento c'è Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia (Lega) con il 64% e Stefano Bonaccini presidente dell’Emilia Romagna (Pd-centrosinistra) con il 62%. Con il 56 per cento dei consensi il presidente della Campania Vincenzo De Luca (Pd-centrosinistra) ottiene il quarto posto guadagnando sette punti percentuali rispetto al 2023. La classifica vede al quinto posto il governatore della Calabria Occhiuto. Seguono: Cirio (Piemonte), Bardi (Basilicata), Giani (Toscana), Emiliano (Puglia), Fontana (Lombardia), Acquaroli (Marche), Toti (Liguria), Marsilio (Abruzzo), Tesei (Umbria).
“Ci sarebbe da meravigliarsi solo se qualcuno si meravigliasse, purtroppo il sondaggio Swg che colloca Schifani all’ultimissimo posto tra i presidenti di Regione è il più scontato tra i risultati scontati. Il governatore siciliano ci sta portando allo sbaraglio, lo dicono i fatti e ovviamente anche i sondaggi”, il commento del capogruppo del M5S all’Ars Antonio.
“Sembrava impossibile – continua Antonio De Luca - che Schifani riuscisse a fare peggio del pessimo Musumeci, che a maggio del 2022 era terz’ultimo. E invece c’è riuscito, ha fatto prima e peggio. Qualcuno gli dica che sono i cittadini che lo hanno relegato in fondo alla classifica dei presidenti di Regione e non l'opposizione. I tanti annunci, seguiti dal nulla, non bastano a nascondere le liste di attesa disastrose e la sanità sempre più in coma, i flop sullo smaltimento rifiuti e sul caro voli, le pessime campagne antincendio o contro la siccità, la totale rottamazione del welfare, solo per citare i fiaschi più evidenti. Speriamo che questo disastroso risultato serva a fargli aprire gli occhi e a fargli fare gli interessi dei siciliani e non quelli di Roma, cui si è genuflesso troppe volte, chiudendo entrambi gli occhi mentre il governo Meloni sottraeva alla Sicilia importantissime risorse destinate all’Isola”.