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14/05/2024 06:00:00

Tre soli ispettori in provincia di Trapani per fermare le morti sul lavoro

Tre ispettori del lavoro per tutta la provincia di Trapani. O meglio due effettivi più… uno. A denunciarlo è Liria Canzoneri, segretario provinciale Cgil, nel giorno in cui i sindacati confederali, Cgil Cisl e Uil, chiedono un piano strategico per la sicurezza dei lavoratori del territorio dopo l'ennesimo incidente mortale. 

Attività ispettiva in capo alla Regione
A Trapani ci sono solo tre ispettori: due con potere amministrativo, a cui si aggiunge un ispettore neo assunto, grazie a un concorso indetto dopo 30 anni. L’ultimo arrivato è il solo con potere giudiziario, quindi sanzionatorio

La Sicilia ha, infatti, una realtà anomala: insieme al Trentino Alto Adige è l’unica regione in Italia ad avere una responsabilità diretta sulla sicurezza sul lavoro. Nel resto di Italia, il controllo alle ditte è di diretta responsabilità dell’Ispettorato nazionale. Dipende, quindi, dalla Regione non avere bandito un concorso per più di 30 anni, così che dei 49 ispettori rimasti nel tempo in organico, buona parte sono sulla soglia della pensione o non molto lontani.

Il concorso dopo 30 anni
All’ultimo concorso bandito dall’Ispettorato hanno vinto 120 siciliani impiegabili, però, solo nelle altre regioni e non nell’Isola. Solo nell’estate 2022 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che ha chiesto la disponibilità di suoi ispettori a trasferirsi in Sicilia per un periodo limitato. Il governo Meloni però poco dopo l’insediamento ha sostituito il capo dell’Ispettorato e il protocollo è rimasto lettera morta. Si arriva, dunque, alla primavera 2023, con l’invio di “un contingente di personale ispettivo adeguatamente qualificato”.

Sono 29 gli ispettori (erano 30 ma una ha rinunciato) trasferiti a tempo determinato: scadranno a dicembre del 2024. “E non hanno potere amministrativo, solo di polizia giudiziaria”. Ovvero sono ispettori che possono fare controlli per verificare che sia stato commesso o meno un illecito, mentre solo i 49 ispettori siciliani hanno il potere di vigilare anche preventivamente sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Per la prevenzione la Regione può contare, quindi, solo su pochi ispettori dislocati sulle 9 province. A Trapani, per tutto il territorio solo 1.

ASP sotto organico
Ma non è solo l’ispettorato del Lavoro a soffrire di sottorganico. Anche le Asp sono in rosso con un personale Spresal – il servizio di prevenzione e sicurezza sul Lavoro – inferiore del 50% rispetto alla pianta organica.

Le morti bianche in Sicilia
Negli ultimi 10 anni la Sicilia ha perso oltre 800 lavoratori per incidenti sul lavoro. Quest’anno già 65 morti bianche, con la strage di Casteldaccia, l'incidente sul lavoro costato la vita a 5 operai, 4 della ditta Quadrifoglio e un interinale di Amap, che lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia, in provincia di Palermo. Più la morte dell’operaio morto nel parco eolico di Salemi.

Morti bianche, ditte in sub appalto: attualmente uniche responsabili
“I casi di incidenti mortali sul lavoro stanno crescendo in modo esponenziale, e c’è un atteggiamento collettivo e anche del Governo di tamponare l’emergenza nel momento in cui succede la tragedia – afferma Liria Canzoneri, segretaria provinciale Cgil -, mentre non si attuano soluzioni strutturali per eliminare il problema. Le morti sul lavoro sono dovute da molteplici cause. Soprattutto legate alla mancanza di presidi di sicurezza. Il datore di lavoro è tenuto alla vigilanza affinché l’operaio segua le norme di sicurezza. Il problema è che le ispezioni non ci sono, perché a Trapani abbiamo solo due ispettori del lavoro. È impensabile che il territorio, in tema di salute e sicurezza, sia tutelato in queste condizioni. La maggior parte delle ditte dove poi avvengono le morti, come a Casteldaccia, sono in sub appalto ed è dentro questa catena che si disperde il controllo, si disperde la formazione, si disperdono la condizione di salute che devono essere garantite ai lavoratori. Oltre a quelle di sicurezza, bisogna garantire la prevenzione. Bisogna riformare la legge sugli appalti. Noi denunciamo e continuiamo a denunciare”.

Cgil Cisl e Uil chiedono il tavolo di sicurezza permanente
I tre sindacati continuano a chiedere riunioni urgenti a ogni morte giornaliera, cercando una soluzione difficile da trovare. “Abbiamo condiviso con il prefetto l’intento di attivare il tavolo sulla salute e sicurezza e approfondire ogni aspetto necessario per garantire la tutela della vita dei lavoratori. Siamo amareggiati e preoccupati perché le statistiche vedono gli infortuni in aumento e questo suggerisce che bisogna fare molto di più, come un piano strategico per la sicurezza dei lavoratori del territorio che coinvolga tutte le istituzioni competenti”. Ad affermarlo sono stati, il segretario Cgil Trapani Enzo Palmeri, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario generale Uil Trapani Tommaso Macaddino nel corso dell’incontro con il prefetto Daniela Lupo in seguito al sit-in davanti alla Prefettura.
“Una giovanissima vita persa è una sconfitta per tutti. Siamo vicini alla famiglia e ai colleghi, le indagini chiariranno meglio i fatti accaduti, ma non possiamo più assistere a questa continua scia di gravi episodi. Bisogna unire le forze perché dobbiamo costruire insieme tutte le iniziative necessarie per tutelare e salvare la vita di tutti i lavoratori. Dalla politica vogliamo reazioni concrete cosi come richiesto dai sindacati alla Regione. Serve uno sforzo comune per avviare una seria e vera programmazione di tutti gli interventi necessari per la prevenzione, dei controlli con un maggior numero di ispettori, della formazione dei lavoratori, perché è fondamentale che chi fa un lavoro deve essere adeguatamente formato. Fondamentale anche la verifica di appalti e subappalti, per non rischiare che il costo al ribasso gravi sulla sicurezza dei lavoratori”.

Il vertice a Palermo
Anche a Palermo i sindacati si sono riuniti, incontrando l’assessore regionale al Lavoro e chiedendo un tavolo permanente per la tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. “Con il tavolo – spiegano i sindacalisti - si sancirebbe l’avvio di un confronto a 360 gradi sulla sicurezza sui posti di lavoro, sulla formazione, sul controllo sulla filiera degli appalti, sull’incrocio delle banche dati e sulle regolarità contrattuali”. E poi si sono soffermati anche loro sull’esiguo numero degli ispettori del lavoro, con l’assessore regionale Albano che è intervenuta con il governo centrale per chiedere rinforzi.



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