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14/05/2024 11:31:00

Marsala, Fabrizio Guercio lascia il Tribunale. Il saluto

 Sono passati già alcuni mesi da quando l’occasione di un’applicazione temporanea nella mia Palermo mi ha indotto a lasciare provvisoriamente il Tribunale di Marsala, rendendo opportuno – anche alla luce della concomitante scadenza del primo biennio del mio mandato – un avvicendamento nel ruolo di Presidente della locale Sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati (anzi, colgo l’occasione per formulare pubblicamente i migliori auguri di buon lavoro al nuovo direttivo).  

Ebbene, alla fine di questo esaltante viaggio non potevo esimermi dal porgere i miei saluti e ringraziamenti a chi ne ha condiviso con me anche solo una parte: e se fino ad oggi avevo preferito optare per una ‘‘uscita di scena’’ silente, è solo perché la mia esperienza marsalese mi ha insegnato che, come il buon vino, anche i sentimenti hanno bisogno di ‘‘decantare’’.

Il mio, infatti, è un saluto nostalgico, nel senso etimologico del termine (nostos, «ritorno» + algos «dolore»), perché il mio temporaneo ritorno a casa, nella mia Itaca, è reso doloroso dal ricordo – più vivido che mai – delle tante avventure vissute alla guida dell’A.N.M. di Marsala e delle travolgenti sensazioni che le stesse mi hanno regalato.

Da palermitano ‘‘verace’’, torno (temporaneamente) nel Capoluogo siciliano rivendicando, con estremo orgoglio, un profondo senso di ‘‘appartenenza’’ alle comunità ricomprese nel circondario del Tribunale e, in particolare, alle città di Marsala e Castelvetrano, alle quali rispettivamente mi legano, in modo indissolubile e imperituro, il ‘‘Museo Borsellino’’ e il ‘‘Circolo didattico Giuseppe Di Matteo’’, che – oltre ad essere due straordinari poli culturali – costituiscono per tutto il territorio dei fondamentali presidi di Legalità, in quanto simbolo di uno Stato che riafferma la propria primazia sulla mafia.

In questi ultimi due anni la Sottosezione di Marsala ha provato a ‘‘coltivare bellezza’’, memore dell’insegnamento di Peppino Impastato, e lo ha fatto principalmente attraverso il linguaggio dell’arte e della musica: è per questo motivo che abbiamo trasformato il Tribunale – un luogo notoriamente austero, nel quale si esercita un potere nevralgico dello Stato – in una pinacoteca a tema Legalità, facendone un luogo di aggregazione socio-culturale, aperto alla società civile e, in particolare, agli studenti e alle studentesse del circondario. Con i colleghi li abbiamo accolti in massa tra le mura del Palazzo di Giustizia (e qui la nostalgia indugia sull’immagine dell’‘‘Aula Borsellino’’ e dell’atrio del Tribunale gremiti di giovani artisti in erba, intenti a raccontarci, in occasione dei due contest del 23 maggio, la loro idea di Legalità) e, molto spesso, li abbiamo anche incontrati in classe: a loro abbiamo parlato di temi e valori ‘‘alti’’, ma, soprattutto, li abbiamo ascoltati, imparando da essi più di quello che avevamo da ‘‘insegnare’’.

E dopo aver ascoltato decine e decine di alunni di ogni ordine e grado, mi sento di poter affermare – «al di là di ogni ragionevole dubbio» – che nei loro occhi si scorge nitidamente il desiderio e il bisogno di riscatto.

Abbiate fede in questi giovani e accompagnateli per mano nel loro percorso di vita, perché – col supporto delle persone di buona volontà che ho avuto modo di conoscere e apprezzare in questo breve lasso di tempo – la loro potrebbe davvero essere la generazione capace di cambiare per sempre le sorti di questa terra di Sicilia, tanto bella quanto martoriata.

L’auspicio, infatti, è che, proprio grazie a questi nostri giovani, il rinomato vento del litorale marsalese possa finalmente portare quel «fresco profumo di libertà» di cui parlava il dottor Borsellino, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala.

Per parafrasare il poeta, però, non sarà il canto delle sirene lilibetane ad addormentarmi il cuore, già in cerca di nuovi battiti: è per tali ragioni che, nonostante questo avvolgente senso di nostalgia, presto riprenderò la mia navigazione e, conservando l’inchiostro per scrivere di altri approdi e nuove storie, mi congederò da Voi con un tanto laconico quanto eloquente ad maiora.

Fabrizio Guercio



Native | 2024-07-16 09:00:00
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