Ancora nessun intervento sulla perdita di acqua di 4 litri al secondo alle porte di Trapani.
La priorità è tamponare le perdite altrove a circa 40 chilometri di distanza. A Bresciana, dove due falle su quattro sono state riparate. Le altre due in settimana. Per l’Amministrazione la scelta è stata necessaria e risolutiva per la salvare la città dal rimanere senza una goccia d'acqua. Diversamente, l'unica alternativa possibile, è “la danza della pioggia”. A dichiararlo iGiacomo Tranchida, sindaco del Capoluogo.
E così, in una Sicilia che raziona l’acqua a causa della emergenza siccità, otre 300 litri al giorno continuano a sgorgare e a disperdersi nel tratto di strada di via Erice-Mazzara allagando anche il cantiere adiacente.
Ma la priorità del Comune è non lasciare a secco la città per oltre 72 ore.
In questo lasso di tempo, infatti, Trapani rimane senza una goccia d’acqua perché neppure Siciliacque sarebbe di supporto, vista l'interruzione l’erogazione da Montescuro.
L’Amministrazione Tranchida sceglie, dunque, il male minore. L’urgenza, a stagione turistica avviata, è ridurre i disagi e lavorare per minimizzare i tempi utili alla riparazione della perdita. E per farlo, il Comune tampona a Campobello di Mazara.
La strategia è stata intervenire sulle perdite di acqua a Bresciana. Quattro in tutto, di cui “due sono state riparate, altre due no – dichiara il sindaco Tranchida-. Queste sono programmate tra mercoledìo giovedì. Chiudendo queste due, si programma l’intervento a Milo.
“Stiamo intervenendo su una serie di piccole perdite così da consentirci di aumentare la pressione della rete idrica – ha spiegato il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida -. Questo perché quando si dovrà intervenire a Milo, l'erogazione idrica fornita da Bresciana sarà interrotta. E il problema non è bloccarla un giorno. Il problema è ripristinarla, poiché si incorre nel rischio che siano necessari dai due a sei giorni. Se invece nel frattempo si interviene eliminando le perdite, è possibile normalizzare l'erogazione in 36 ore, massimo 72 ore. In questi due o tre giorni, non c’è l’acqua a Trapani e non rimane che fare la danza della pioggia. Non possiamo più contare su Siciliacque, dobbiamo fare conto solo sulle nostre forze”.
Per cercare di limitare la dipendenza da Siciliacque, il Comune di Trapani ha messo in funzione i pozzi a Bresciana e stipulato nuovi accordi pur di assicurare, entro maggio, la massima erogazione di 250 litri.