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07/05/2024 06:00:00

La tragedia del lavoro a Casteldaccia. 29 morti in Sicilia dall'inizio dell'anno

Un gas killer, l'idrogeno solforato, è alla base dell'ennesima tragedia sul lavoro avvenuta ieri in Sicilia a Casteldaccia, vicino Palermo. A perdere la vita cinque operai durante i lavori di manutenzione a un impianto di sollevamento delle acque fognarie sulla statale 113, lavoro commissionato dell'Amap (azienda municipalizzata di Palermo) e che si stava svolgendo vicino alla cantina Duca di Salparuta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e le ambulanze, ma per i cinque lavoratori, scesi senza maschere antigas non c'è stato nulla da fare.

Cosa è accaduto  -  Erano nove in totale le persone impegnate nei lavori di manutenzione per conto della ditta Quadrifoglio Srl. Dopo aver sollevato un tombino lungo la statale che collega Casteldaccia a Palermo, strada larga appena una decina di metri con villette su entrambi i lati, tre operai si sono calati all'interno del locale della fogna, profondo circa 5 metri. Subito dopo avere fatto i primi scalini, con la pompa ancora in mano, i tre si sono sentiti male perdendo i sensi. Non sentendoli, altri due colleghi, sempre scendendo dal tombino, hanno raggiunto il solaio in cemento per capire cosa stesse succedendo, ma anche loro sono rimasti intrappolati: l'idrogeno solforato, dieci volte sopra il limite consentito, li ha storditi subito. Un sesto operaio che si trovava all'esterno s'è precipitato per soccorrerli ma subito dopo avere inalato il gas killer è riuscito a risalire in superficie, salvandosi, anche se le sue condizioni sono gravi, ed è ricoverato al Policlinico di Palermo. 

Chi sono le cinque vittime - Questi i nomi delle cinque vittime della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia: Epifanio Alsazia, 71 anni, contitolare della ditta Quadrifoglio group, era di Partinico (Palermo) così come Ignazio Giordano, di 57 anni; Giuseppe Miraglia, 47 anni, era originario di San Cipirello (Palermo), mentre Roberto Raneri, di 51 anni, era di Alcamo; Giuseppe La Barbera, 28 anni di Palerrmo, lavoratore interinale dell'Amap.

Sono quattro gli operai sopravvissuti - Un operaio della società Quadrifoglio group è ricoverato in ospedale in terapia intensiva al Policlinico di Palermo: si tratta di Domenico Viola, di 62 anni, di Partinico. Le sue condizioni sono gravissime. Gli altri tre sono Giovanni D'Aleo, Giuseppe Scavuzzo, 39 anni e Paolo Sciortino, 35 anni. Il primo è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Policlinico, gli altri due al pronto soccorso di Termini Imerese. Le loro condizioni non destano preoccupazioni.

Chi era Giuseppe La Barbera il più Giovane - Le parole piene di dolore vengono condivise sui social e accompagnano le foto di un ragazzo che amava stare in compagnia, legato alla famiglia. Era originario del quartiere Albergheria dove sorge il popolare mercato di Ballarò. Giuseppe si era sposato nel maggio 2019 e fra qualche giorno avrebbe festeggiato i 5 anni di matrimonio. Lascia la giovane moglie e due bimbi piccoli. Nel quartiere lo conoscono e lo ricordano in molti perché la sua famiglia vende bombole di gas e gran parte delle abitazioni del quartiere non ha il metano e utilizza il gas nei contenitori metallici che viene portato a domicilio. Fino a qualche anno fa era proprio Giuseppe a portare le bombole a chi ne faceva richiesta. Il giovane per anni si era barcamenato come poteva con i più disparati lavori - aveva venduto pure bibite - per aiutare la famiglia. Poi aveva trovato lavoro in una ditta ed era interinale dell’Amap. 

Il ricordo di amici e colleghi - Chi conosceva Giuseppe La Barbera è incredulo e sotto choc. «Amico mio non ci posso ancora credere - è un altro messaggio sulla bacheca di Facebook - mi hai spezzato il cuore perché il volere bene e l’amicizia e soprattutto la fratellanza che noi avevamo fin da bambini...tutte le nostre chiacchierate che ci facevamo quando eravamo assieme...ancora non ci credo a tutto questo. Mi sembra un sogno, ma io ti prometto che non ti dimenticherò mai perché per me non eri un solo amico ma un fratello. Fai un buon viaggio amico mio, sarai sempre nel mio cuore, riposa in pace». Ci sono anche le parole di un collega: «Peppino non ci sono parole, solo tanta rabbia e tristezza. Ricordo la felicità sui nostri volti il giorno che andammo a firmare il contratto di lavoro e adesso cosa ne rimane? La vita è ingiusta! Fai buon viaggio caro collega, non ti dimenticherò mai».

Le reazioni alla tragedia, da Mattarella alla Meloni a Schifani - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da New York, auspica "che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell'incidente". "Ma l'ennesima inaccettabile strage sul lavoro - dice Mattarella - deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte"."Alle famiglie delle vittime il mio profondo cordoglio, unitamente al sentimento di vicinanza verso il lavoratore che si trova attualmente nel reparto di rianimazione all'ospedale Policlinico di Palermo. Sia fatta piena luce su questa tragedia", scrive su X la premier Giorgia Meloni.

 

 Le vittime non avevano le maschere - I vigili del fuoco, che sono intervenuti con tre squadre più alcuni volontari dopo la chiamata al 112 arrivata alle 13.48, hanno recuperato i cinque corpi degli operai con l'ausilio della squadra dei sommozzatori che si sono immersi nella melma della vasca, di circa 80 centimetri. "Ci sono indagini in corso, posso dire solo che gli operai non avevano le maschere di protezione e quando li abbiamo recuperati erano già deceduti nonostante i tentativi del personale sanitario di rianimarli", ha detto ai cronisti il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandre.

Le indagini della procura di Termini Imerese - Dopo avere raggiunto il luogo della strage, Ambrogio Cartosio, a capo della Procura di Termini Imerese, ha aperto una inchiesta affidando le indagini alla polizia che ha interrogato il direttore dei lavori e il responsabile per la sicurezza dell'Amap, l'azienda appaltatrice. Gli inquirenti stanno acquisendo altri elementi nella sede della Quadrifoglio, a Partinico, e stanno sentendo diversi testimoni. Secondo una prima ricostruzione, i lavoratori - dipendenti in parte di una ditta privata, la Quadrifoglio group srl di Partinico, e in parte dell'Amap - sarebbero entrati in una vasca che si trova in via Nazionale, vicino a un'azienda vitivinicola, da cui sono usciti però solo con l'intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco. Cosa sia accaduto in quella vasca al momento è tutto da chiarire. Sono numerosi gli interrogativi ai quali dovranno rispondere le indagini, anche - per esempio - se i lavoratori fossero dotati dei dispositivi di sicurezza adeguati all'intervento da eseguire.

La ricostruzione dell'Amap - "Il lavoro di manutenzione - secondo quantro ricostruisce l'Amap - è stato predisposto dopo le ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l’intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata ‘Vini Corvo’. Per la loro esecuzione Amap ha incaricato la ditta Quadrifoglio group (di Partinico, ndr) per ogni attività di verifica del suddetto tratto fognario. I lavori, che prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo, sono stati avviati il giorno 29 aprile e sono proseguiti sino ad oggi".

Duca di Salaparuta smentisce ogni coinvolgimento nell'incidente - “Siamo sgomenti per la gravità dell’incidente e vogliamo esprimere vicinanza e affetto alle famiglie degli operai che sono rimasti coinvolti nel tragico evento esterno alle nostre Cantine". Il Direttore Roberto Magnisi di Duca di Salaparuta ha così voluto smentire ogni collegamento a questa notizia.  Duca di Salaparuta e i Vini Corvo sono completamente estranee a quanto accaduto nel primo pomeriggio di ieri.

 

379 morti in Italia dall'inizio dell'anno. 29 in Sicilia - "Con l'incidente di ieri in Sicilia sul lavoro arriviamo a 379 morti nel nostro Paese da inizio anno, in pratica in soli 127 giorni. Questi sono i dati diversi da quelli dell'Inail che ha atteso il 1° maggio per diffondere il dato dei morti del primo trimestre 2024 conteggiando 191 vittime, in calo del 2,6% rispetto al 2023. Eppure a noi risultavano 260 morti con un aumento del 3% in un anno". Così all'Adnkronos/Labitalia è Piero Santonastaso, ideatore e curatore di 'Morti di lavoro', progetto partito su Facebook e in cui racconta, e da conto, del fenomeno degli incidenti sul lavoro al di là dei dati ufficiali. "Assistiamo – sottolinea – a una bella differenza di numeri questo perché l'Inail usa criteri molto stretti, lavora sulle denunce, sulle quali pende sempre la mannaia della burocrazia e inoltre non considera molte categorie di lavoratori. Come detto più volte è tempo che l'Italia rimetta mano all'intero sistema della certificazione, non prima di essersi dotata di una legislazione in grado, se non dio stroncare, di ridurre ai minimi termini il fenomeno degli omicidi sul lavoro. Manca la volontà di intervenire sull'organizzazione del lavoro. Il governo ha introdotto la patente a punti ma solo nell'edilizia tagliando fuori tutti gli altri settori". "Con i morti di oggi – rimarca – in Sicilia arriviamo a 29 morti dall'inizio dell'anno, 21 proprio sul luogo di lavoro e gli 8 in itinere. Nella pessima classifica italiana la Sicilia sale così al quinto posto. Al primo posto c'è fissa e stabile, da anni, la Lombardia, a seguire la Campania, l'Emilia-Romagna, il Veneto e ora appunto la Sicilia".

CGIL CISL E UIL oggi sciopero di 4 ore e sit-in - “Siamo sconvolti, proviamo un senso profondo di dolore e di sconfitta ogni volta che accadono questi gravissimi episodi, e oggi ad essere sconfitto è tutto il sistema che dovrebbe occuparsi della prevenzione e della tutela della salute dei lavoratori. Il mondo del lavoro palermitano paga oggi un altissimo e carissimo prezzo nella battaglia per la sicurezza sul lavoro. Non possiamo credere che altri cinque lavoratori stasera non faranno rientro a casa, questa tragedia immane ci lascia sgomenti”. Ad affermarlo sono i segretari generali di Cgil e Cisl Palermo, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e per la segreteria Uil Sicilia Ignazio Baudo, che annunciano cosi la prima reazione dei sindacati confederali, che sarà lo sciopero generale per le prime quattro ore ad inizio turno dei lavoratori del territorio palermitano per oggi, e un sit in che si terrà contestualmente dalle 9 davanti la Prefettura in via Cavour a Palermo. E’ stata dunque la decisione assunta dai sindacati confederali, dopo aver appreso della strage di Casteldaccia in cui cinque operai, di cui uno interinale di Amap e quattro di una ditta esterna in appalto di Partinico, sono morti perché rimasti intrappolati nei cunicoli dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti. Un altro risulta gravemente ferito. “Viviamo con le loro famiglie ore di angoscia e disperazione, chiederemo a gran voce che venga fatta chiarezza sulla dinamica, come siam certi si stanno gia adoperando le forze dell’ordine e la magistratura per capire se questa assurda immane tragedia poteva essere evitata. Ogni azienda ogni realtà produttiva, deve porre come prioritaria rispetto a qualunque altro obiettivo la vita dei lavoratori”. Cgil Cisl Uil aggiungono: “Da Palermo si alzi il grido: istituzioni e società civile devono unirsi in una battaglia comune perché, finché ogni lavoratore che non fa rientro a casa, il sistema lavoro non sarà mai degno di un Paese civile. Serve dialogo fra tutte le realtà coinvolte, servono controlli continui e a tappeto, vigilanza sul sistema degli appalti, puntare sulla formazione dei lavoratori ma anche dei giovani fin dal percorso scolastico perché si tratta di affermare un principio base, la prevenzione è anche un fatto culturale che tutti devono porre come priorità”.

 



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