Era inevitabile, la puzza sotto il naso di qualche partito che ha volutamente aggredito Totò Cuffaro per il suo passato non ha fatto altro che riequilibrare il centrodestra.
Sabato pomeriggio Saverio Romano(Noi Moderati), che ha piazzato il suo candidato nella lista di Forza Italia, Massimo Dell’Utri, sui social scriveva: “Le polveri della battaglia pre elettorale si sono posate. Sono state presentate tante liste per il rinnovo del parlamento europeo ma soltanto alcune di queste riusciranno ad eleggere parlamentari. Abbiamo dato vita insieme a Forza Italia al primo serio tentativo di dare vita alla sezione italiana del PPE: con grande slancio si sono uniti sindaci e liste civiche di medesima aspirazione lasciando intendere il percorso inclusivo che ne consegue”. Ha poi concluso: “Non è ancora arrivato il momento di chiudere le porte che, riteniamo debbano sempre rimanere aperte, coinvolgendo coloro che condividono i nostri valori e desiderano contribuire alla costruzione di una Europa unita e solidale. Guardiamo al futuro con ottimismo e determinazione, e ci impegniamo a lavorare per rendere forte, libera e democratica la sezione italiana del Partito Popolare Europeo”.
A suon di post, a differenza di un giorno esatto, risponde Cuffaro e non lascia dubbi sulla sua posizione alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 marzo: il suo appoggio sarà per il centrodestra, nessun altro accordo e nemmeno baratti dietro le quinte di una politica che, oramai, si è ridotta a chi aggredisce l’altro e tenta di seppellirlo.
“È davvero sorprendente- dice Cuffaro- il dibattito ‘cuffarocentrico’ andato in scena nelle ultime settimane a proposito di alleanze e candidature in vista delle prossime elezioni Europee: una deriva in cui si fa davvero fatica a trovare ragioni politiche di qualche pregio”, che ha poi aggiunto: “Al di là dei comprensibili riferimenti al mio trascorso giudiziario, utilizzati spesso in dispregio dei principi costituzionali della funzione rieducativa della pena e delle stesse sentenze della magistratura di sorveglianza in tema di riabilitazione, è evidente che in tante occasioni sono stato tirato in ballo solo in funzione strumentale a contese per l’affermazione di leadership personali ed equilibri di potere tra alcuni dei partiti in campo e all’interno di essi. Nessun confronto ideale di merito invece, se del caso anche critico, sui contenuti della proposta politica con cui la Democrazia cristiana intende contribuire, e certamente contribuirà, a sostegno dell’Europa e delle sue istituzioni unitarie”.
Cuffaro alla fine serve una lezione a chi i suoi voti non li ha voluti, a chi lo ritiene soggetto imbarazzante: “In un tempo che ne sollecita con forza il rinnovato slancio ideale, certo agire politico ha, invece, mostrato una preoccupante fragilità di contenuti prima che di metodo, adagiandosi su logiche ben più riduttive. In questo senso c’era parso di potere cogliere con interesse l’iniziativa di dare forma, proprio a partire dalle Europee, al processo di riaggregazione di una più bassa area di centro”.
Infine l’appoggio al centrodestra: “Voglio ribadire che, pur in assenza del nostro simbolo e dei nostri candidati, rimarrà fermo e convinto l’impegno dell’intera comunità politica della Democrazia Cristiana nel sostenere unitariamente i tentativi che all’interno del centrodestra stanno puntando anche in questa consultazione europea”.
Quel centro di cui tutti parlano non c’è, semplicemente non esiste e non si potrà costruire poiché l’area moderata in Sicilia è rappresentata dalla DC e da Forza Italia, è lì che i moderati liberali si riconoscono ed è lì che decidono di votare. Agli azzurri guarda pure Totò Cardinale, che in questa tornata appoggia Edy Tamajo, per Cardinale Forza Italia è casa comune per i moderati: “In un momento in cui mancano soggetti politici capaci di catalizzare consenso allora Forza Italia si deve dare questa missione. Mi pare che Tajani voglia proprio questo: raccogliere le varie anime, il mondo liberale e democratico, l’anima progressista e quella moderata, per creare una dialettica all’interno del partito che faccia primeggiare chi ha più consenso. Questo è un principio che sta dentro le regole di una democrazia compiuta”.
E’ tornato in campo Giuseppe Lupo, ex parlamentare regionale del Pd, attuale consigliere comunale a Palermo, candidato nella lista del Partito Democratico. C’è la sua presa di posizione sul deposito di scorie radioattive in provincia di Trapani: “La decisione di creare due depositi di rifiuti radioattivi a Fulgatore e Segesta è inaccettabile. Sono vicino agli studenti e gli amministratori che stanno manifestando il loro dissenso verso un progetto che condanna e danneggia un territorio dallo straordinario patrimonio naturalistico e paesaggistico. Il PD si opporrà a questa scelta scellerata”.
Giuseppe Antoci, candidato per il Movimento Cinque Stelle sta girando la Sicilia: “La Politica deve dare speranza, questo è il mio pensiero, e quando ho accettato la proposta di Giuseppe Conte, ancora una volta ho fatto una scelta, continuare a battermi e lavorare affinché le cose cambino.
Molto spesso mi hanno suggerito di lasciar perdere, io oggi sono qui, con Giuseppe Conte e il Movimento Cinque Stelle, perché come 10 anni fa, ho scelto di non voltarmi dall’altra parte. Ho avuto al mio fianco tantissimi cittadini onesti e sono certo di averli ancora al mio fianco in questa nuova avventura”.
In questa campagna elettorale Carlo Calenda, Azione, è capolista per la circoscrizione Isole, ieri mattina tuonava così: “Non se n’è accorto nessuno, giornali inclusi, ma ad un mese dalle elezioni europee solo Forza Italia e Azione hanno presentato un programma. Può essere che ciò sia frutto di incuria. Io credo invece che le contraddizioni interne alle liste rendano molto difficile scrivere dei punti programmatici precisi. E andare senza idee chiare in Europa è la peggior cosa possibile”.
Al via il tour dei candidati M5S - “Troppi scandali stanno travolgendo la politica negli ultimi tempi, sembra di essere tornati agli anni di Mani pulite, l'asticella della moralità si è abbassata troppo e questo non possiamo più permetterlo. Per questo con Antoci e con gli altri candidati vogliamo mandare un segnale forte e chiaro a tutti i siciliani: l'etica in politica, che è sempre stata nel Dna del Movimento, va assolutamente recuperata”. Lo ha detto oggi a Catania il coordinatore regionale per la Sicilia del M5S Nuccio di Paola in occasione della prima tappa del tour “La Sicilia che conta in Europa” che toccherà tutte le province dell'isola in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno. "È ovvio – ha aggiunto Di Paola - che in questo contesto i cittadini si allontanino sempre più dalla politica e e questo non possiamo permetterlo. Per questo il nostro compito deve essere quello di parlare ai cittadini e ricordare loro che sono molti di più i motivi per andare alle urne che quelli per disertarle, lasciando campo libero alla Meloni e alla destra che giorno dopo giorno stanno demolendo il welfare e la sanità, affossando l'Italia e il Meridione in particolare".
All'incontro con i cittadini a Catania, oltre a Di Paola, erano presenti tutti i candidati: Giuseppe Antoci (capolista), Patrizio Cinque, Antonella Di Prima, Virginia Farruggia, Antonino Randazzo e Matilde Montaudo e vari rappresentanti Cinquestelle nelle istituzioni.
Il tour continua il 7 maggio, a Palermo, dalle ore 18 alle ore 20, Villa Filippina, piazza San Francesco di Paola; 8 maggio, Alcamo, ore 17.30, Cittadella dei giovani in via Ugo Foscolo 1; 10 maggio Agrigento; 11 maggio Caltanissetta ed Enna: 12 maggio Modica, mattina; 12 maggio, Siracusa, ore 18,30 Tempio di Apollo;19 maggio, Messina.