Verso altri due mesi di cassa integrazione per i 40 dipendenti della Trapani Servizi, la società partecipata al 100% dal Comune che si occupa del trattamento dei rifiuti, costretti agli ammortizzatori sociali per via dello stop al ciclo della spazzatura imposto alla società stessa.
Tore Fileccia, consigliere comunale del Movimento per le Autonomie, lo ha annunciato nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, nella quale ha acceso i riflettori sulla partecipata e sulle sue difficoltà. Non solo per il ciclo dei rifiuti, ma anche per i decreti ingiuntivi che proprio la Trapani Servizi ha ottenuto nei confronti del Comune di Trapani, per degli interventi assicurati nel corso degli anni, ma per i quali non ha ottenuto i pagamenti.
La crisi per la Trapani Servizi comincia a febbraio scorso, quando, a seguito di un controllo dei tecnici dell’Arpa nella discarica di Gela, dove i sovvalli venivano trasportati, veniva accertato come alcuni valori dei rifiuti trattati fossero ben al di sopra dei limiti imposti dalla legge vigente. Alcuni superavano la soglia massima di 4 volte e, così, Fileccia pone l’accento sul funzionamento dell’impianto.
Ancora cassa integrazione per gli operai
L'impianto della Trapani Servizi nel corso degli ultimi anni ha subìto due differenti incendi, a seguito dei quali sono stati affidati i lavori per la riparazione.La ditta che ha eseguito gli interventi ha assicurato il perfetto funzionamento, ma, per il consigliere Mpa, i controlli dell’Arpa evidenziano dei problemi, per cui “occorre capire in quale parte del ciclo di trattamento non si rispettano i limiti”.
A pagarne le conseguenze sono soprattutto i lavoratori, quei dipendenti che si ritrovano in cassa integrazione, ai quali va il pensiero di Fileccia, perché “questi dipendenti si ritrovano con meno soldi a disposizione”.
"Sono 40 gli operai senza prospettiva", le parole di Miceli
Sulla stessa linea l'intervento di Maurizio Miceli coordinatore provinciale di Fratelli D'Italia. "Nella seduta del Consiglio Comunale, in attività ispettiva - spiega Miceli -, abbiamo chiesto chiarimenti al Sindaco, sempre troppo approssimativo, sullo stato della Trapani servizi, ferma per l’attività di trattamento rifiuti, con 40 operai in cassa integrazione e senza prospettive concrete. La Trapani servizi potrebbe essere una partecipata d’avanguardia, come in altri tempi era stata, ma ci vuole una governance competente, ci vuole un piano industriale, ci vuole la politica, quella vera, latitante a Palazzo D’Ali dal 2018".
Il sindaco ammonisce la Trapani Servizi
Il sindaco Giacomo Tranchida, nel suo intervento di replica, ha spiegato come sia già venuto incontro alle esigenze della società negli anni passati, procedendo alla modifica dello statuto, in modo da assicurare altri servizi e non soltanto la raccolta dei rifiuti. Ma, soprattutto, Tranchida, proprio alla fine, lancia una sorta di monito ai vertici aziendali, facendo intendere un possibile avvicendamento nel caso in cui il problema non si risolva. “Io non mi ritengo indispensabile – ha concluso il primo cittadino – e, allo stesso modo, non ritengo indispensabili i vertici della Trapani Servizi, sia quelli politici, sia quelli tecnici”.