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23/04/2024 08:10:00

Respinti i domiciliari per Andrea Bonafede, il "postino" di Messina Denaro

Il gip di Palermo ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata da Andrea Bonafede, operaio del comune di Campobello di Mazara, condannato a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato di Matteo Messina Denaro. Lo stesso Bonafede è cugino e omonimo del geometra che ha prestato la sua identità al boss latitante per anni.

Bonafede, secondo l'accusa, era il "postino" di Messina Denaro, ovvero colui che si occupava di recapitare ricette mediche del medico del boss Tumbarello e altri messaggi al boss durante la sua latitanza. Inizialmente, la Procura aveva contestato a Bonafede il reato di associazione mafiosa, ma il Tribunale aveva derubricato l'accusa in favoreggiamento aggravato, condannandolo a 6 anni e 8 mesi di carcere.

Sulla base di questa derubricazione, la difesa di Bonafede aveva presentato richiesta di arresti domiciliari. La Procura, tuttavia, ha fatto appello contro la sentenza di condanna e ha depositato nuovi elementi che, secondo l'accusa, dimostrerebbero il ruolo di Bonafede come vero e proprio associato mafioso e non solo come semplice favoreggiatore.

Lo stesso Andrea Bonafede e il cugino omonimo sono stati citati per l'udienza del processo al medico Alfonso Tumbarello, il prossimo 13 maggio.