Fare il bagno, pescare o consumare frutti di mare nei luoghi dove è in vigore il divieto di balneazione costerà caro: da un minimo di mille fino a un massimo di seimila euro.
A Trapani sono tre i punti dove bisognerà prestare attenzione: la riserva naturale orientata di Trapani e Paceco, il porto e il tratto di mare antistante l'isola ecologica di via Tunisi.
A disporre il divieto di balneazione è stato il sindaco Giacomo Tranchida, il quale, prendendo atto delle indicazioni dell'assessorato regionale alla Salute con il decreto nel quale erano presenti tutti i punti non balneabili della provincia (ne abbiamo parlato qui), in vista dell'avvio della stagione balneare previsto per il primo maggio, ha emanato un decreto.
A vigilare sul posizionamento della segnaletica che vieta la balneazione saranno gli agenti della polizia municipale e sempre i caschi bianchi dovranno garantire il rispetto del provvedimento. E se non si rispetta la disposizione del sindaco, si va incontro a multe salatissime.
Chiunque violi il divieto balneare dovrà pagare una multa che varia dai 1.000 ai 3.000 euro, mentre chi raccoglie frutti di mare o li consuma, rischia una multa che varia dai 1.000 ai 6.000 euro.