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16/04/2024 06:00:00

  Come sta andando il Vinitaly per le cantine della provincia di Trapani

Si è aperto con l’omaggio a Marisa Leo, la 39enne di Salemi uccisa dall’ex compagno a Marsala, ed è continuato con un programma fittissimo di eventi e appuntamenti per le 139 cantine siciliane il Vinitaly2024.
La principale kermesse sul vino in Italia anche per molte cantine della provincia di Trapani si sta rivelando un successo e un’occasione di raccontare il territorio e il prodotto per eccellenza.


La conferenza stampa della Regione Siciliana con l’assessore per l’Agricoltura Luca Sammartino, ha tracciato le linee guida delle strategie da seguire nel 2024. Alla presenza di numerosi giornalisti, produttori, rappresentanti delle istituzioni legate al mondo del vino che hanno affollato la meeting hall della Regione, Sammartino non ha nascosto le difficoltà di un anno vissuto all’insegna dei cambiamenti climatici.

“Il 2023 è stato un anno complicato per l’agricoltura siciliana, ma nonostante questo stiamo registrando una crescita nei volumi dell’export, grazie al lavoro dei produttori, delle amministrazioni locali, degli enti vigilati della Regione, delle Università, che hanno consentito ai nostri prodotti di reggere da Trapani all’Etna. Adesso ci aspetta la sfida del cambiamento climatico, la vera scommessa del 2024. Ormai non si tratta più di un’emergenza periodica ma strutturale che stiamo affrontando con investimenti nel breve e medio termine e mi aspetto di ricevere dal Governo centrale la solidarietà nazionale su questo fronte così com’è stato fatto per altre regioni, penso all’Emilia Romagna anche se per problemi diametralmente opposti”.


La Regione, sta facendo la sua parte orientando gli investimenti – più di 40 milioni di euro - laddove è necessario con una ricerca oculata per raggiungere un posizionamento sul mercato. Abbiamo una classe imprenditoriale pronta e matura per raccogliere questa sfida noi dobbiamo accompagnarla nel cambio culturale necessario per restare sul mercato, nell’innovazione, nel dare valore alle loro produzioni.
“Nel 2025 dovremmo essere in grado di raccontare soprattutto le piccole e micro eccellenze quelle che faticano a conquistare spazi, sarà l’anno in cui ci confronteremo con il titolo di regione europea della gastronomia e dovremo essere in grado di valorizzare questo status privilegiato”.

Il Vinitaly delle cantine trapanesi
“Speriemo di consolidare il successo dell’anno passato. Presentiamo nuovi prodotti ogni anno, ci aspettiamo grandi risultati. Stiamo cercando di rappresentare una Sicilia diversa”, spiega Dino Taschetta, presidente di Colomba Bianca.


 

 La spumantizzazione del nerello mascalese prodotto sull’Etnea è tra i cavalli di battaglia di Firriato. “E’ un progetto molto importante, ci sta dando un grande risultato e soddisfazioni. Abbiamo in affinamento quasi un milione di bottiglie. Tra i progetti di Firriato sull’Etna c’è un progetto scientifico che ha come obiettivo quello di recuperare un vigneto reliquia” racconta Irene Di Gaetano, General Manager di Firriato.

 

 

“Cantine Paolini è al Vinitaly da 25 anni. E’ un momento di socialità e di incontri con i buyer. Il prodotto si deve prendere ai paesi ricchi, e ai paesi emergenti. Stiamo facendo un rosso accattivante, si chiama ‘Ettafoco”. racconta Gaspare Baiata di Cantine Paolini.

"Per un'azienda del Sud essere qui è importante per raccontare il territorio, la nostra azienda, la mia famiglia. Tutto ciò per creare sviluppo a livello territoriale. Noi puntiamo intanto sul mercato nazionale, poi guardiamo al mercato internazionale" spiega Giacomo Ansaldi, di Ansaldi Vini.

 


Generazione next: il nuovo volto del vino siciliano
Emozione e determinazione, competenza e voglia di fare. La carica dei nuovi produttori siciliani ha contagiato la platea dell’incontro dedicato alla “Generazione Next” il gruppo nato all’interno di Assovini Sicilia con l’obiettivo di accompagnare il passaggio generazionale nel mondo del vino siciliano. È stata la stessa presidente di Assovini Sicilia, Mariangela Cambria a “tenere a battesimo” il gruppo di under 40 annunciando tutto il suo impegno nel supportarlo. “La Sicilia non può diventare un paese per vecchi – ha aggiunto – e noi dobbiamo accompagnare il processo di cambiamento generazionale nel settore del vino sostenendo la formazione nell’hospitality, nel marketing, nell’enologia”.
Per il direttore generale dell’assessorato alla Agricoltura Dario Cartabellotta, “il vino siciliano va avanti sulle gambe dei giovani grazie al lavoro visionario che i loro nonni e i loro genitori hanno realizzato trasformando la terra dei vini sfusi in un brand enologico internazionale. Adesso lasciamo fare ai giovani”.

 

 

 Nel talk condotto da Salvatore Spadafora sono intervenuti, fra gli altri, Giovanna Caruso, titolare dell’azienda Caruso & Minini “si concretizza il nostro sogno – ha sostenuto con un pizzico d’emozione -. Vogliamo fare sapere che siamo pronti per scendere in campo con le nostre competenze acquisite anche con studi all’estero. Siamo tornati per lavorare qui”.


 

Grande concretezza nelle parole della produttrice Enrica Spadafora su come avvicinare i giovani della Generazione Z al mondo del vino: “Dialogo diretto con i nuovi consumatori, una comunicazione più semplice, processi di formazione sia per i componenti del gruppo “Generazione Next” che per i nuovi wine lover”.
Ospiti dell’incontro Andrea Amadei direttore di The Art of wine, Felix Jermann, wine influencer e content creator e Veronica La Guardia comunicatrice del mondo del vino.
Felix Jermann ha invitato i giovani “colleghi” ad abbattere le barriere del formalismo nella comunicazione del vino per renderlo più comprensibile anche raccontando aneddoti e mettendo in luce l’autenticità dei prodotti e facendo risaltare l’autenticità in ogni aspetto della produzione.
Veronica Laguardia, comunicatrice del vino ha insistito sul potenziale delle aziende siciliane non ancora sfruttato. “Bisogna non vendere solo vino, ma diventare ambasciatori di uno stile di vita sostenibile. Raccontare storie, sogni, fatiche di persone e credere nella collaborazione fra generazioni”.
Un ottimismo che, secondo Andrea Amadei, è palpabile nella “Generazione Next”. “La nuova generazione saprà fare sistema, una cosa di cui si parla da vent’anni, e che adesso può finalmente realizzarsi”.