Processo al medico di Messina Denaro. Il sindaco Castiglione: "Mi disse: non fidarti mai degli amici..."
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"Non fidarti mai degli amici, io l'ho fatto e mi trovo in questa situazione". Così il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, riporta la frase pronunciata dal medico Alfonso Tumbarello, nell'unica occasione in cui lo ha incontrato dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio del 2023.
La testimonianza di Castiglione - Il primo cittadino ha testimoniato ieri, davanti al Tribunale di Marsala, presieduto da Vito Marcello Saladino, al processo che vede imputato il medico campobellese per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati e prescrizioni mediche che hanno consentito all'allora boss latitante di potersi curare sotto il falso nome di "Andrea Bonafede".
Oltre al sindaco Castiglione hanno testimoniato la segretaria del dottore Tumbarello, Rosa Di Carlo, il medico Gianfranco Stallone, Salvatore Vizzi, medico di medicina generale che si occupa di aspetti giuridici in campo medico e, infine, Alfredo Galbo che le parti di comune accordo hanno deciso di non ascoltare.
Rispondendo alle domande del pm della Dda Gianluca De Leo, il sindaco Giuseppe Castiglione ha detto di conoscere da tantissimi anni il dottor Tumbarello, perchè è stato suo medico curante e col quale conferma di avere ottimi rapporti. Castiglione alla domanda del pm, se Tumbarello avesse preso parte alla sua campagna elettorale, ha risposto di no. Il sindaco rispondendo sempre al pm ha confermato di conoscere Andrea Bonafede, classe '63, il geometra che ha prestato l'identità a Messina Denaro e anche la moglie Rosa Leone. Riguardo al fatto che possa averli incontrati al suo comitato elettorale di via Garibaldi, ha detto che non lo esclude che ci possa essere stato un incontro ma che non lo ricorda.
Sui suoi rapporti di conoscenza con il medico, alla domanda del pm De Leo: il dottor Tumbarello chiese mai la sua disponibilità per trovare una occupazione alla sua segretaria? Castiglione: sì, mi chiese se potevo fare qualcosa per la sua segretaria visto che lui doveva andare in pensione.
Così il sindaco racconta, invece, dell'incontro con il medico avvenuto dopo l’arresto di Messina Denaro: l’ho incontrato per pochi minuti, io ero in macchina e lui in strada fuori lo studio. C’era anche il figlio con lui. Gli ho detto come stai, e mi ha risposto come vuoi che stia, “non fidarti mai dagli amici”.
Pm De Leo: lei capì a chi si riferiva?
Castiglione: non mi ha fatto nessun nome.
Logge massoniche - Il pubblico ministero De Leo ha chiesto poi a Castiglione se fosse a conoscenza della adesione di Tumbarello a logge massoniche.
Castiglione: sì lo so, è notorio. Tutti sanno chi sono gli appartenenti alle logge massoniche a Campobello.
Pm De leo: lei ne ha fatto parte?
Castiglione: nel '90/'91 ne stavo per far parte e poi non sono più entrato, perché quella loggia si sciolse.
Pm De Leo: lei aveva dichiarato di essere stato iscritto 25 anni fa ma che non ha partecipato ad alcuna riunione.
Castiglione: esatto, si perché la loggia si sciolse.
Infine il pm ha chiesto al sindaco della sua conoscenza dell'altro Andrea Bonafede, classe '69, impiegato al Comune.
Pm De leo: avete mai affrontato l’argomento della malattia del cugino?
Castiglione: no, io non ne sapevo nulla.
La segretaria del dottor Tumbarello - La teste Rosa Di Carlo, ha risposto alle domande sia del pm che degli avvocati della difesa, Gioaccino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo, dicendo di conoscere Andrea Bonafede, classe '63, ma di non averlo mai visto nello studio medico perché veniva sempre il cugino omonimo, l'impiegato comunale. "Bonafede portava le richieste dalla Clinica La Maddalena e il dottore Tumbarello preparava le ricette. Ho chiesto solo come stesse il cugino. Sapevo che era malato in base agli accertamenti che io vedevo. Solo una volta mi disse di non dire nulla alla mamma del Bonafede, per non farla stare male".
La ricetta del 16 gennaio - La teste Di Carlo ha raccontato di non ricordare di aver consegnato ricette tra la data del 9 dicembre del 2022, quando il dottore Alfonso Tumbarello è andato in pensione e fino all’arresto, il 16 gennaio, di Matteo Messina Denaro. Di Carlo: "non mi ricordo se ho consegnato ricette nell’ultimo mese. Il giorno dell’arresto sì, la mattina venne Bonafede Andrea l’impiegato a ritirare una ricetta per un farmaco".
A testimoniare anche il medico Gianfranco Stallone, che ha lavorato per un periodo nello stesso studio medico di Tumbarello e che in seguito, quando quest'ultimo è andato in pensione, lo ha sostituito.
Pm De Leo: quando ha saputo che tra i suoi assistiti c’era Matteo Messina Denaro /Andrea Bonafede?.
Stallone: l’ho saputo la mattina stessa del 16 gennaio con l’arresto di Messina Denaro. Io stavo messaggiando su whatsapp con mio padre che mi ha detto che l’arrestato si faceva chiamare con il nome di Bonafede Andrea.
Pm De Leo: sapeva di avere come paziente Andrea Bonafede?
Stallone: sì, sapevo c’era questo assistito e solo dopo le notizie di stampa ho appreso che c’era il latitante tra i miei assistiti.
"Non sapevo che Andrea Bonafede che ritirava le ricette fosse un'altra persone e non il paziente" - Stallone rispondendo al pm dice che non sapeva che l'Andrea Bonafede paziente fosse una persona diversa rispetto a quello che passava a ritirare la ricetta per il cugino e di averlo appreso solo il giorno dell’arresto del boss. Stallone puntualizza che non gli era stato detto che veniva un omonimo a ritirare le ricette del cugino. Ha confermato rispondendo alle domande del pm di conoscere Andrea Bonafede classe 63, da tanti anni, visto che è anche il papà di un suo coetaneo con il quale si frequentavano nel periodo estivo, in spiaggia.
La telefonata con Andrea Bonafede/Messina Denaro - Cosi il racconto di Gianfranco Stallone: "verso la fine di dicembre la segretaria mi lascia un appunto per la richiesta di documenti a nome di Andrea Bonafede, classe 63, e mi lascia un numero telefonico, al quale mando un messaggio. Nelle settimane successive, dopo una decina di giorni, ricevo una telefonata da un nuovo numero che non avevo memorizzato. Questa persona mi ha detto di essere Andrea Bonafede e che aveva contratto il Covid, che quello era un altro numero e che poteva memorizzarlo a nome suo".
La prossima udienza del processo a Tumbarello è stata fissata il 13 maggio 2024, sempre alle ore 15:30. Sono stati citati i due cugini Andrea Bonafede e il teste Fornara.
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