C'è anche il controllo sugli appalti per la distribuzione dell'energia elettrica nell'isola di Favignana tra gli episodi emersi dall'indagine antimafia che oggi ha portato all'arresto di 11 persone, tra imprenditori e uomini legati a cosa nostra e alla ndrangheta.
Nelle attività del gruppo criminale non solo il riciclaggio di un vecchio tesoretto della mafia e gli affari nei supermercati. Il controllo degli appalti è sempre stata attività di primo piano per la consorteria mafiosa trapanese.
Così il gruppo sarebbe riuscito a condizionare la gara indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica a Favignana. L’appalto riguarda la realizzazione di quattro linee di distribuzione e due cabine di trasformazione. Obiettivo: fare vincere una una società di due imprenditori mazaresi.
Invece due imprenditori di Campobello di Mazara avrebbero pagato delle tangenti per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.
L'isola è da sempre oggetto di attenzioni di gruppi criminali e di episodi di corruzione.