Sulla carta è una zona “riqualificata”. In realtà è una discarica di rifiuti.
Si tratta del Parco Urbano del quartiere Belvedere, un grande parcheggio dietro ad una fabbrica abbandonata, sede Imam, che fino agli anni ’80 produceva pezzi di ricambio per la Fiat. L’ultima bonifica risale a circa due mesi fa, con tanto di cartello che indicava l’esistenza della videosorveglianza da parte del comune. Il risultato è che prima l'immondizia era dentro il parcheggio nella parte asfaltata, oggi, dopo la bonifica, i nostalgici delle vecchie abitudini la buttano ai bordi delle stradine attorno.
La zona, dicevamo, era stata “riqualificata” nel 2014, perché prima era una delle più estese discariche abusive della città. Venne chiamata Parco Urbano perché nei dintorni furono piantumati anche diversi alberi, in un progetto regionale da 500mila euro.
L’allora sindaco Felice Errante però aveva capito subito che la zona si sarebbe potuta “squalificare” in poco tempo. E per questo, il giorno dell’inaugurazione aveva annunciato che nelle prossime settimane il sito sarebbe stato abbellito ulteriormente con la collocazione di alcuni giochi per bambini e con un mercato rionale. Le cose purtroppo andarono diversamente. E l’impressione è che sarebbero andate diversamente con qualsiasi sindaco.
Oggi, dopo dieci anni, in quella zona vincono ancora quelli che abbandonano i rifiuti.
E ciò che si voleva riqualificare, torna ad essere squalificato. Come sempre.