Situazione politica a Marsala difficile e incandescente allo stesso tempo, le dimissioni della Vice sindaca Valentina Piraino, fedelissima del sindaco Massimo Grillo, non chiariscono nulla.
Tre righe messe in croce, non si spiega se c’è stato un problema politico, una visione amministrativa diversa, una frizione legata a qualcosa. Tre righe che annullano il lavoro fatto, che non rendono giustizia al ruolo occupato finora, che buttano a mare una intera amministrazione. Tre righe che riassume il vuoto. La Piraino politicamente cresce con Grillo, un rapporto umano profondo e familiare, tanto da indurre l’ex vice sindaca a decidere di lasciare Roma, ed a trasferirsi con i figli a Marsala.
Le frizioni sono antiche, risalgono a settembre, brutta e mal esercitata la delega ai “Rapporti con il consiglio comunale”. L’opposizione che in Aula smembrava politicamente il sindaco ma che poi andava a braccetto con la vice sindaca.
Due erano i consiglieri comunali di riferimento di Grillo, Vito Milazzo e Piero Cavasino che hanno scelto di sciogliere il gruppo “Liberi”, storica spalla politica del sindaco, di fatto depotenziandolo e dando vita al gruppo “Marsala in Azione”, con chiaro ed esplicito riferimento al partito di Carlo Calenda, di cui Milazzo è esponente e dirigente.
I due consiglieri avrebbero dovuto coprire l’assessorato della Piraino, ma Azione non è qualificabile come partito di centrodestra, copertura che sarebbe arrivata ugualmente, tenendola dentro come assessora ma non come vice sindaca. Una posizione che non convince politicamente. E a cui francamente non crede nessuno.
E’ tutto un mistero, perchè è evidente che sia avvenuto qualcosa di irreparabile, che infrange il rapporto umano di stima e fiducia, che implica poi la rottura politica.
Le vere motivazioni però non vengono svelate, difficilmente si sapranno.
Queste intanto le poche parole del sindaco Grillo:"Sono umanamente dispiaciuto per la decisione assunta da Valentina Piraino. Come è noto, con lei, oltre al rapporto istituzionale c’è sempre stato quello umano e fiduciario. Proprio per questo, quasi due anni fa, sono stato io a volere che entrasse in Giunta come mia diretta espressione. La ringrazio per il lavoro svolto e le formulo i miei più sinceri auguri per i suoi impegni futuri"
Non ha perso tempo l’opposizione extra consiglio a etichettare la scelta della Piraino come “seria”. E’ la stessa opposizione che si alimenta di queste sbavature e che fino a qualche mese fa ha attaccato duramente l’ex vice sindaca, adesso le dimissioni diventano strumentali.
In tutto questo, al di là dei comunicati stampa di forma e di circostanza, che peraltro non interessano a nessuno, ciò che è da evidenziare è una sola cosa: è mancata la politica. Un modo di fare e di raffazzonare che non è nemmeno tecnico ma è assolutamente superficiale e sprovveduto, dimenticando troppo spesso che un assessorato non è il salotto di casa propria, che si assumono responsabilità istituzionali pubbliche e a quelle si deve rispondere.
Per il sindaco Massimo Grillo si apre una fase ancora più difficile, adesso i partiti che lo sostengono dovrebbero avere la capacità di blindarlo e di quadrare un asse fino alle amministrative del 2025. In caso contrario è tutto finito adesso.
E’ mancata e manca la politica tutte le volte in cui non si comprende che i rapporti umani sono essenziali e necessari ma che quando si fa parte di uno schieramento, sia esso partitico o amministrativo, quello va difeso e non certo davanti ad un aperitivo con una opposizione che, mezz’ora prima, aveva chiesto le dimissioni del sindaco per incapacità amministrativa. Lavarsi le mani adesso dopo esserci stati per tre anni è un pò come Ponzio Pilato.
Oggi si terrà il consiglio comunale, sarà una seduta da fuoco incrociato, intrisa di retorica, in politica non si discutono mai le persone ma le azioni amministrative.
E’ arrivato anche il tempo in cui il sindaco spieghi alla città cosa realmente è accaduto e come intende proseguire.