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02/04/2024 06:00:00

In Italia siamo sempre di meno, soprattutto al Sud

  Il Rapporto Istat sugli indicatori demografici conferma il rallentamento del calo di popolazione.

Al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia è pari a 58 milioni 990mila unità, in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente.

 La situazione è eterogenea tra le varie regioni del Paese: a fronte di un Centro stabile, nel Mezzogiorno la variazione è negativa, siamo al -4,1 per mille, mentre nel Nord la popolazione aumenta del 2,7 per mille.

La popolazione risulta in aumento soprattutto in Trentino-Alto Adige (+4,6 per mille), in Lombardia (+4,4 per mille) e in Emilia-Romagna (+4,0 per mille). Le regioni, invece, in cui si è persa più popolazione sono la Basilicata (-7,4 per mille) e la Sardegna (-5,3 per mille). Nello stesso tempo prosegue la riduzione della popolazione di cittadinanza italiana (53 milioni 682mila unità), 174mila in meno rispetto al 1° gennaio 2023 per una variazione pari al -3,2 per mille.

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<p>Minimo storico della natalità è stato toccato nel 2023, con appena 379mila bambini venuti al mondo. La riduzione della natalità riguarda indistintamente nati di cittadinanza italiana e straniera. </p>
<p>La diminuzione del numero dei nati è determinata sia da una importante contrazione della fecondità, sia dal calo della popolazione femminile nelle età tra i 15 e i 49 anni è scesa a 11,5 milioni al 1° gennaio 2024, da 13,4 milioni che era nel 2014 e 13,8 milioni nel 2004. Il numero medio di figli per donna scende da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi al minimo storico di 1,19 figli registrato nel lontano 1995. La contrazione del numero medio di figli per donna interessa tutto il territorio nazionale.</p>
<p>Il Trentino-Alto Adige continua a detenere il primato della fecondità più elevata del Paese con un numero medio di figli per donna pari a 1,42. </p>
<p>Seguono Sicilia e Campania, con un numero medio di figli per donna rispettivamente pari a 1,32 e 1,29. In queste tre regioni le neo-madri risultano mediamente più giovani che nel resto del Paese: 31,7 anni l’età media al parto in Sicilia; 32,2 anni in Trentino-Alto Adige e Campania. La Sardegna continua a essere la regione con la fecondità più bassa, la precedono la Basilicata e il Molise.</p>
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STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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