Nelle scorse settimane Tp24 ha raccontato, in un’inchiesta a puntate, la storia di Valerio Antonini, il nuovo “re” di Trapani, l’imprenditore romano che in un anno ha comprato la squadre di calcio e basket di Trapani e la tv locale.
Un’inchiesta molto seguita e che ha suscitato anche la reazione scomposta dello stesso Antonini e il vergognoso episodio degli striscioni allo stadio. Reazioni che sono state stigmatizzate da molti con il sostegno al lavoro della testata. Un’inchiesta a puntate molto seguita e molto commentata, in tanti hanno apprezzato i dettagli, l'approfondimento, la qualità del lavoro svolto. E poi ci sono loro, i “tifosi”, non solo in senso sportivo, che non hanno apprezzato il lavoro di ricerca e approfondimento su Antonini. Ci sono stati i commenti denigratori, le offese, e poi i “tifosi” che hanno fatto dell’ironia sul nostro lavoro, che si sono chiesti “ma chi sono questi di Tp24?”, “perchè non fanno inchieste?”.
Rispondiamo con molto piacere, non per dare importanza ai commenti degli stolti. Ma perchè questi episodi sono stati per noi anche l’occasione di sfogliare l’album dei ricordi, di fare il punto sulle inchieste fatte durante gli anni. Tant’è che Tp24 è l’unica testata nel territorio ad avere proprio una sezione dedicata alle inchieste. E accade spesso che proprio la complessità delle storie ci porti a sviluppare inchieste in più puntate, per non tralasciare nulla, e per scavare ancora di più nei fatti.
Spesso si tratta di vere e proprie indagini sul territorio, altre volte le nostre inchieste “uniscono i puntini” di qualcosa che ha bisogno di una forma, di essere studiata, digerita, e spiegata bene. Altra critica fatta in queste settimane: quelli che dicono “non c’è nessun reato” nel lavoro di Antonini. Verissimo, ma non è necessario che ci siano reati per realizzare un’inchiesta. Qui si raccontano storie, punto. In questi anni, è anche vero, che alcuni fatti scoperti da Tp24 hanno portato all’interessamento delle procure.
Una piccola rassegna della lunghissima storia delle inchieste di Tp24 parte ad esempio da chi per decenni è stato il vero re di Trapani, il senatore Tonino D’Alì, condannato per i suoi rapporti con la mafia. Il nostro giornale si è occupato di ricostruire il lunghissimo processo d’Alì, i suoi interessi, il rapporto con la mafia e ha permesso ai trapanesi di conoscere meglio il personaggio più discusso del territorio (prima di Antonini ovviamente). Tutto ciò attraverso un lavoro di studio, ricerca, ed esame delle migliaia di pagine che hanno riguardato il processo.
L’incredibile e impunito sistema di condizionamento del voto e degli eletti nella politica a Trapani e ad Erice lo abbiamo raccontato, poi, in “San Giuliano criminale”, l’inchiesta a puntate che qualche anno fa ha ricostruito le dinamiche criminali e il rapporto con la politica. In questa serie abbiamo scoperto, e spiegato, tra le altre cose, come un consigliere comunale democraticamente eletto sia stato costretto alle dimissioni dai reucci della criminalità locale. Il tutto in uno dei quartieri più difficili della Sicilia. San Giuliano a Trapani, o Amabilina e Sappusi a Marsala. Questi ultimi sono stati al centro di nostre inchieste, ad esempio, sul traffico di droga che ha riguardato tutta la provincia.
Le piccole e grandi aggressioni al territorio sono state sempre al centro del lavoro della nostra redazione. E, ancora un altro esempio, è l’inchiesta con la quale abbiamo scoperto la speculazione edilizia in via Virgilio,con il cemento che ha preso il posto del verde nell’indifferenza assoluta.
Su Tp24 ci occupiamo di monitorare, attraverso insistenti campagne stampa, i lavori pubblici nel territorio. Dal padiglione covid, al porto di Marsala, per passare dalla pista ciclabile. Su quest’ultima è stato realizzato un reportage che è stato premiato dall’Unione Europea.
In questi anni abbiamo ovviamente parlato di mafia, di come la criminalità organizzata lavora e si trasforma nel nostro territorio. Dei mille affari e dei delitti di Matteo Messina Denaro, e di come la politica, da Trapani a Campobello di Mazara non si sia girata dall’altra parte quando nei comitati elettorali si presentavano personaggi appartenenti alla famiglia Messina Denaro.
Diversi i fatti di cronaca nera che abbiamo voluto approfondire. Uno di questi ha riguardato un personaggio molto conosciuto a Trapani, l’imprenditore Matteo Bucaria, ex paladino antiracket che poi è stato condannato per avere tentato di uccidere il cognato.
L’elenco degli esempi potrebbe continuare all’infinito. Se vi siete persi qualcosa dalla potete leggere tutte le nostre inchieste qui.