Dietro al duplice omicidio di Antonino e Francesco Paolo Catalanotto, padre e figlio trucidati a Santa Ninfa nel 2014, ci sarebbe stato il boss castelvetranese Matteo Messina Denaro.
E' quanto emerso dal processo che vede imputata di mafia Leonarda Furnari, figlia del boss Saverio Furnari, amico e da sempre legato ai Messina Denaro.
In particolare c'è una intercettazione che incastra Francesco Guttadauro, nipote prediletto del capomafia di Castelvetrano, in una conversazione con Rosario e Leonardo Cacioppo, riguardo ad una richiesta di protezione della figlia.
Leonarda Furnari, alle prese con liti e discussioni con i Catalanotto per questioni di terreni confinanti, si era rivolta a Vito Gondola, uomo d'onore di Castelvetrano, per ottenere protezione. Dall'intercettazione emerge la "preoccupazione" di Guttadauro per la donna e la decisione di intervenire per "sistemarla". Poco dopo, Guttadauro viene arrestato e i due pastori vennero uccisi.
Ma è stato lo stesso Matteo Messina Denaro a rispondere sulla vicenda dopo il suo arresto. "Io ero compare con Saverio Furnari e quindi queste bambine le conosco tutte", afferma "U Siccu", ammettendo un legame di profonda amicizia con la famiglia.
"Se io fossi stato qua, la ragazza avrebbe cercato a me e non gli altri - aggiunse il boss -, quasi a rivendicare il suo ruolo di protettore e la sua "potenza", ma poi nego di esserne a conoscenza "allora io di quste situazini non ne so niente".