Un mare di volti determinati e una richiesta unanime: "Rispetto per gli agricoltori! Producono il cibo che mangi. La terra è vita, difendila!". Circa cinquemila tra agricoltori, allevatori e pescatori siciliani hanno invaso il Cassaro oggi mattina, in una marcia pacifica per rivendicare la valorizzazione del comparto agrozootecnico.
Il corteo, aperto da un trattore, simbolo della protesta in tutta Europa, è partito da Piazza Marina alle 11.30 per raggiungere Piazza Indipendenza, davanti al Palazzo della Regione. Solo bandiere della Sicilia e uno striscione con un messaggio chiaro: il rispetto per chi produce il nostro cibo.
Campanacci, fischietti e tamburi hanno animato la manifestazione, a cui hanno aderito anche i sindaci di diversi Comuni, in particolare delle Madonie, dell'Ennese e del Nisseno. Un'unione di voci che rappresenta i comitati spontanei nati in oltre 40 giorni di presidi e cortei territoriali, sull'onda delle proteste che si sono diffuse in diversi paesi europei.
Tutto il comparto agricolo siciliano si è mobilitato e oggi ha marciato su Palermo, coinvolgendo non solo gli addetti ai lavori, ma anche la popolazione. I manifestanti hanno chiesto con forza un incontro con gli assessori Tamajo (Attività Produttive), Pagano (Territorio e Ambiente) e soprattutto Sammartino (Agricoltura), oltre che al Presidente della Regione Schifani.
Obiettivo della manifestazione è stato consegnare un documento unico regionale di rivendicazioni per aprire un tavolo di confronto con la Regione. Tra le richieste principali:
- Adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti in base all'aumento dei costi di produzione
- Riconoscimento dello stato di crisi del comparto
- Aumento dei controlli e adeguamento dei parametri di qualità e del regime sanzionatorio sulle merci importate
- Interventi per contrastare la diffusione di malattie virali negli allevamenti
- Istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente con la partecipazione dei lavoratori del settore
Il corteo ha attraversato il centro storico di Palermo tra squilli di campanacci e cori. Al loro arrivo a Palazzo D'Orleans, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta per portare le loro istanze all'attenzione del Governo Regionale.