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10/03/2024 18:00:00

 A Palermo l’8 marzo continua con “Francesca è”, una mostra che parla di donne

Sabato pomeriggio alle ore 18:00, all’indomani della Giornata internazionale dei diritti delle donne, a Palermo, presso la galleria “Artètika”, spazio espositivo per l’anima, in via Giorgio Castriota 15, si è inaugurata la mostra dell’artista Francesca C. dal titolo:“Francesca è”. La mostra è la terza dell’artista con la galleria "Artètika", la prima nella nuova sede di piazza Croci.

L’esposizione, curata dalla gallerista Esmeralda Magistrelli, in collaborazione con AGS studio, è stata presentata dal professore e architetto Gianfranco Badami.

Qualche accenno biografico sull’artista
Francesca C. nasce a Palermo nel 1986. Frequenta il liceo artistico Eustachio Catalano di Palermo dove la sua passione per l’arte va oltre il disegno e si espande verso la scultura, la pittura, la decorazione, la fotografia e altre discipline. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Palermo, nel corso degli anni partecipa a diversi concorsi, mostre collettive e personali, in musei, spazi espositivi, gallerie e locali della sua città di origine oltre che alla Sala Michelangelo di Roma e alla galleria White Space Chelsea di New York Ha partecipato al Premio Internazionale d’Arte Dante Alighieri di Firenze e al 4 Bienal de arte Barcelona. Grazie alla collaborazione con la rivista ArtNow ed Effetto Arte, vanta la pubblicazione nell’Annuario Mondadori 2021 e 2022 recensita da Angelo Crespi, attuale direttore della Pinacoteca di Brera.

Esattamente venti sono le tele in mostra della giovane artista siciliana, che attraverso le linee morbide e sinuose delle figure femminili riesce a esprimere la forza, la fragilità, il coraggio che appartiene a se stessa e a tutte le donne, spesso accoglienti, desiderose di affetto, ma anche portate a proteggere se stesse, le proprie fragilità. La mostra mi trasmette subito vivacità, speranza, e una volontà di cambiamento attraverso il colore che, in alcuni dipinti, sembra a volte sprigionarsi e dare vita a una sorta di liberazione. Un’ artista in continua evoluzione ma sempre fedele al proprio modo di “sentire" la vita che scorre, con tutto il suo bagaglio di esperienze e di emozioni che le suscitano.

"Nei miei dipinti c’è tutta me stessa, fedele alle mie emozioni che cerco di esprimere al meglio" – mi spiega Francesca C. l’artista , durante l’intervista . “Le mie donne - prosegue l’artista - sono figure morbide, non abbondanti, che rimandano al mio vissuto, alla mia esperienza personale legata al mio aspetto fisico. Donne fisicamente equilibrate, sinuose, rassicuranti, avvolgenti, mai chiuse in se stesse senza tratti spigolosi. Le rose, e i cuori sanguinanti esprimono solo la dolcezza di ciò che ho vissuto nella mia sfera affettiva ed è rimasto come esperienza di vita. Inoltre il colore blu che prevale su quasi tutti i miei dipinti, contribuisce ad esprimere la serenità e la profondità d’animo che sprigionano le mie figure, donne non ancora risolte ma sempre desiderose di affetto, quasi alla perenne ricerca di un abbraccio avvolgente in cui potersi finalmente abbandonare nella loro fragilità".

"Ci tengo a precisare - mi spiega Esmeralda Magistrelli, curatrice della mostra - che la fragilità espressa nei dipinti dall’artista non è sinonimo di debolezza, come qualcuno potrebbe pensare, ma è frutto della sua personale esperienza e delle sue emozioni, E’ una fragilità che non tutti gli artisti ammettono di avere e che Francesca è riuscita, attraverso le sue opere, a riscattare e a farne un punto di forza".

Il commento dell’architetto Gianfranco Badami che ha presentato la mostra: “Le sue opere si riconoscono al primo sguardo – commenta l’esperto d’arte Gianfranco Badami -. Nelle sue tele ritroviamo una serie di donne simili, tutte Francesca. Le basta dipingersi per affermarsi, per affermare il rispetto assoluto per se stessa! Per dire: Io sono qui, ci sono, io sono!”.

Il segno grafico dell’artista, dal carattere contemporaneo, rimanda alla pop art. Lo spiega sempre Gianfranco Badami che aggiunge:
“L’arte di Francesca C. rappresenta una realtà vista al femminile, un insieme di fragilità, forza, coraggio e riscatto. La sua pittura, per certi versi definibile come intimista, vede la figura femminile assorta e a volte sognante, posta all’interno di forme chiuse ed avvolgenti che rimandano inevitabilmente alla voglia di dare e/o ricevere protezione. L’uso del colore evoca le variazioni dello stato d’animo che passa dalla condizione di quiete e pace rappresentata dai colori freddi a quella passionale dei colori caldi”.

La mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dall’ 11 al 21 marzo 2024. Orario: 10.00 -13.00 e 17.00 -20.00, dal lunedì al sabato.

Dorotea Rizzo



Native | 2024-07-16 09:00:00
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