Nella seconda e ultima parte del viaggio lungo la superstrada che verrà (qui la prima puntata), in compagnia dell’assessore all’Urbanistica Giuseppe Pellegrino, si percorrono le ultime quattro rotonde. Si inizia dalla quarta, che si trova tra via Libica e via Zir e che divide il traffico in mezzi pesanti e veicoli civili.
Si arriva poi alla rotonda di frontiera, quella in cui si innesta la strada della discordia. Cinquecento metri di asfalto che per la Zes dovrebbe interrare “una gronda di scolo” di una strada della ex salina Collegio, già parzialmente tombata nel 2016. Ma che quel canale sia una “gronda di scolo”, lo dice soltanto il commissario straordinario del Governo per la Zes Sicilia Occidentale, Carlo Amenta nella assemblea pubblica di poche settimane fa, voluta dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida. E per lo stesso Tranchida, in linea con alcune associazioni, proprio quel canale va ripristinato, perché di fondamentale importanza per la sicurezza idrogeologica.
La nota del Comune, a firma del sindaco Tranchida e del dirigente Orazio Amenta, del 21 febbraio scorso è stata inviata ai commissari della Zes e gli amministratori avanzano la loro proposta: “preservare la funzionalità del canale dell’ex Salina Collegio, evitandone il tombamento anche parziale, al fine di un suo utilizzo nell’ottica di un progetto complessivo di adeguamento del sistema di drenaggio urbano ai cogenti cambiamenti climatici”.
A fare il punto l'assessore, che assicura che il canale non verrà tombato, anzi, preservato, con le vasche naturali ancora presenti che diventeranno luogo dove accogliere le acque piovane.
Infine, la sesta e la settima rotonda sorgeranno tra il parcheggio Egadi e il capolinea dell'Atm, alle spalle del Palailio. Con il parcheggio che verrà "tagliato in due" dalla nuova strada, anche se si allargherà in direzione del Ronciglio.
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