Dossieraggio e metodo Striano. Tecnicamente è l'attività clandestina svolta con il fine di raccogliere in un dossier informazioni su una o più persone per conto di un committente, che può essere una nazione o anche un privato. Con l'avvento del web è stato introdotto il termine doxing o doxxing, la pratica di cercare e diffondere pubblicamente online notizie personali e private o altri dati riguardanti una persona, di solito con intento astioso o corruttivo. Alle cronache del Belpaese l'inchiesta del quotidiano Domani che ha riguardato il ministro Crosetto e il conflitto personale, avendo avuto incarico milionario da Leonardo, azienda nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza.
Sono indagati anche tre giornalisti componenti del team investigativo del quotidiano: il responsabile Tizian, l'inviato Trocchia e il collaboratore Vergine. La fonte dei cronisti è stata, per la stragrande maggioranza delle persone il finanziere Striano, che lavora insieme al magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Laudati, responsabile dell’unità Sos -Segnalazioni di operazioni sospette-, che riceve per motivi d’ufficio dagli istituti bancari e dagli operatori della finanza le segnalazioni per la verifica se ci sono reati finanziari. La vicenda è stata generata dall'esposto del titolare -pro tempore- di Palazzo Baracchini, per determinare se la diffusione dei compensi ricevuti fosse in violazione della privacy sulla dichiarazione dei redditi, perché all'epoca non aveva incarichi pubblici. Ovviamente il giornale fa notare che la procura di Perugia, indaga per accesso abusivo a sistema informatico, oltre a falso e abuso d'ufficio, rivelazione di segreto istruttorio che avrebbe compiuto il finanziere Striano, in concorso con gli altri indagati -tra cui i tre giornalisti di Domani- che gli avrebbero richiesto informazioni. Solitamente i giornalisti lavorano pure con le fonti.
È stata la stessa procura di Perugia a pronunciarsi sulle ipotesi di dossieraggio, attraverso l’Ansa: "Nessun dossier su personaggi istituzionali e politici ma una presunta attività di ricerca di informazioni a strascico che in tanti casi ha dato esito negativo quella contestata dalla procura di Perugia nell'indagine che coinvolge Pasquale Striano finanziere che era distaccato alla procura nazionale antimafia nel gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo delle Sos, le Segnalazioni di operazioni bancarie sospette, e da tempo trasferito".
Striano ha cercato il nome Crosetto perché socio con i fratelli Mangione, attenzionati per movimenti sospetti - la prima volta addirittura tre mesi prima della pubblicazione degli articoli. "Una cosa, intanto, è certa: le notizie su Crosetto non provenivano da una Sos, cioè una segnalazione di operazione sospetta dell’antiriciclaggio. Non saremo perciò noi a dire da dove arrivavano: tutelare la fonte è una delle regole fondamentali del mestiere. È bene ribadirlo, perché in questi mesi la maggior parte dei giornali ha scritto il falso".
Se esistesse un metodo Striano, perché tra i controllati ci sono imprenditori, sportivi e artisti, lo stabilirà la magistratura. Alla luce dei fatti si condivide il pensiero del presidente della Repubblica: "La libertà di stampa è un elemento indispensabile per la democrazia".