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06/03/2024 06:00:00

La storia delle "Terme di Sciacca", il sogno svanito del più grande complesso termale d'Europa

Oggi 6 marzo a Sciacca, a nove anni dalla chiusura da parte dalla Regione delle Terme di Sciacca si terrà una Giornata Civica di Mobilitazione Popolare. Il complesso termale che ha proprietà terapeutiche naturali uniche al mondo, che dovrebbe essere veicolo di ricchezza e di turismo è stato abbandonato, nell’incuria e nel degrado, con i lucchetti ai cancelli.

Mentre ovunque il termalismo sanitario e del benessere diventa risorsa preziosa, a Sciacca rimangono chiusi 2 stabilimenti termali, di cui uno in puro "stile Liberty e un altro, le Terme selinuntine, risalente all’800, le grotte vaporose di San Calogero, scoperte dagli antichi greci, con caratteristiche naturalistiche e terapeutiche uniche al mondo, un complesso di piscine di acque salsobromoiodiche, tre hotel, uno dei quali ristrutturato ed inaugurato due volte ma mai aperto, un parco con piscina termale sulfurea su cui, ancora, si investono soldi pubblici per tenerlo chiuso: solo pochi mesi fa circa 500 mila euro spesi per manutenzione straordinaria. Alla lista si aggiungono un teatro progettato per oltre 2 mila spettatori, dopo 40 anni ancora incompiuto, e un auditorium con annesse sale convegni ed uffici. Non esiste altrove una tale concentrazione di beni pubblici non utilizzati che si traducono in occasioni perse di sviluppo, economia, benessere e occupazione, di fatto negati alla città e all’intero territorio. Soldi persi e soldi spesi male. Qui come erano "ieri" le strutture e come sono oggi.

L’appello del comitato: "nel nono anniversario della chiusura, scendiamo in piazza e raggiungiamo tutto insieme in corteo il piazzale antistante lo stabilimento termale, nella giornata civica di mobilitazione popolare per le Terme di Sciacca, per innalzare forte la voce di una comunità territoriale che rivuole le sue Terme e vuole valorizzarle come meritano: partecipate e/o aiutateci dando a questa protesta l’eco che merita". 

La chiusura de "L'oro bianco di Sciacca" - Le Terme di Sciacca sono state chiuse, come detto il 6 Marzo 2015. Tale chiusura rappresenta l’epilogo di una ultra cinquantennale storia d’iniqua gestione da parte della Regione siciliana. Così la raccontava il giornalista Candido Cannavò in un articolo dal titolo “L’oro Bianco di Sciacca” pubblicato il 4 maggio 1975 su La Sicilia di Catania:
C’è una miniera di oro bianco di cui la Natura fece omaggio a Sciacca e all’intera Sicilia, una miniera che la Sicilia ha sempre posseduto riuscendo a farne solo l’industria di un passivo senza fondo: parlo del bacino idrotermale di Sciacca, il più antico di cui si trovi traccia nella storia (Greci, Romani, Arabi) e delle cui virtù terapeutiche è piena la letteratura medica del Medio Evo e del Rinascimento. La Regione lo ha gestito con i criteri dell’ignoranza, dello sperpero e della distruzione. Una storia miserabile”.

 Il sogno svanito del più grande complesso termale d'Europa - Nella storia delle Terme di Sciacca si inserisce, negli anni ’70, la vicenda della SITAS SpA (Società Italiana Termale Abano Sciacca) a capitale misto pubblico e privato (consorzio di albergatori di Abano Terme): ovvero il sogno e il progetto grandioso di realizzare il più grande complesso termale d’Europa, 7 mila posti letto distribuiti su 11 alberghi in un parco mediterraneo di 3 milioni di metri quadrati, un sogno che come troppo spesso accade in terra di Sicilia si è chiuso con un drammatico risveglio: il fallimento della SITAS, dichiarato dal tribunale di Palermo il 14 dicembre 2008, il più ingente fallimento nella storia della Regione Sicilia. Di quel sogno sopravvivono oggi 4 alberghi denominati “Sciacca Mare”, la cui proprietà venne rilevata nella procedura fallimentare Sitas dal gruppo privato Aeroviaggi di Palermo della famiglia Mangia.

Le strutture, le incompiute abbandonate e vandalizzate - Di questa storia fa parte anche l’incompiuta più antica d’Italia, il Grande Albergo di San Calogero, trecento posti letto, cinque piani, vista mozzafiato, con le annesse grotte vaporose terapeutiche uniche al mondo e considerate miracolose per curare i dolori articolari. Un albergo che ha compiuto 60 anni e non è stato mai aperto al pubblico, nonostante due ristrutturazioni, altrettante inaugurazioni e un indennizzo di 800 mila euro che la Regione ha dovuto pagare alla società privata a cui era stata affidata la gestione. Ed ancora la ristrutturazione dello stabilimento delle Antiche Terme realizzato dal Comune all’inizio dell’ottocento, e totalmente restaurato dalla Regione una trentina di anni addietro per la riapertura con l’utilizzo dell’Acqua Santa. In realtà non è mai stato riaperto, mai rimesso in funzione, ma semplicemente abbandonato, mai custodito e totalmente vandalizzato. C'è inoltre la perdita di alcune sorgenti di acque termali, a causa dell’incuria dell’uomo, che andrebbero opportunamente ricercate e ritrovate: un tempo erano nove le tipologie di acque termali di Sciacca, poi ridotte a cinque, oggi a tre di cui due inquinate.

La liquidazione della società Terme di Sciacca e il passaggio alla Regione - Dal 2006 e fino al giorno della chiusura nel 2015 le Terme di Sciacca sono state gestite dalla società “Terme di Sciacca SpA”, costituita il 28 dicembre 2005 con una partecipazione azionaria della Regione Siciliana pari al 74% e per il rimanente 26% dall’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca (ente pubblico economico della stessa Regione, che in tutto il periodo antecedente al 2006 aveva gestito le stesse Terme). Tale società Terme di Sciacca SpA venne posta in liquidazione in data 20 giugno 2011, per effetto della Legge regionale 12 maggio 2010 e così avviato il percorso verso la vera e propria privatizzazione, con le Terme ancora aperte e affidate alla gestione della società Terme di Sciacca Spa in liquidazione. A partire dal mese di giugno 2012 la Regione Siciliana diventa l’unica azionista al 100%.

Nel 2012 l'avviso per la gestione è un nulla di fatto - Il 13 giugno 2012 la Regione Siciliana – Assessorato all’Economia pubblica il Bando per la gestione delle Terme di Sciacca sotto forma di “Avviso Pubblico – manifestazione d'interesse - per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrotermali di Sciacca”. Avviso pubblico ricomprendeva anche i beni ubicati sul Monte Kronio (Grande Albergo San Calogero con annesse Stufe e Piccolo Albergo San Calogero), come si evince chiaramente dalle schede tecniche di Sviluppo Italia Sicilia allegate al Bando *. A seguito di tale Avviso viene presentata un’unica manifestazione di interesse (riguardante soltanto le Piscine Molinelli) e quindi il tutto ritorna al punto di partenza.

Il 6 marzo 2015 la chiusura - In modo del tutto inatteso si arriva, al 6 marzo 2015, con la decisione di chiudere le Terme di Sciacca, decretata con un verbale assembleare in cui la società Terme di Sciacca SpA in liquidazione deliberava “di revocare l’autorizzazione conferita al Liquidatore dall’assemblea dei soci del  agosto 2011 e di porre, quindi, fine alla prosecuzione dell’ordinaria attività societaria sia nel settore alberghiero che termale, in modo da definire l’attività liquidatoria nei termini previsti dal Codice civile”. A questo punto inizia un incessante ping-pong di corrispondenza tra il Comune di Sciacca e la Regione Siciliana, e in particolare il Sindaco di Sciacca avv. Di Paola cerca, ma inutilmente, di ottenere una riapertura parziale del complesso termale attraverso l’affido temporaneo a soggetti quali ASP di Agrigento, Aeroviaggi, gruppo Rocco Forte. Tante lettere, tanti incontri, ma non si arriva ad alcun risultato concreto e le Terme restano chiuse.

L'allineamento catastale nel 2019 e il nuovo rinvio - Ad Ottobre 2019 viene comunicato al Comune di Sciacca che non è possibile pubblicare il tanto atteso Avviso di procedura ad evidenza pubblica perché occorre ancora effettuare un allineamento catastale dei beni immobili oggetto della procedura (beni peraltro già oggetto di atti notarili pubblici…), e che per questo è stato affidato apposito incarico (con relativa gara) ad un tecnico che ha 90 giorni di tempo per portare a definizione la questione catastale. Motivandolo con l’opportunità di colmare questo ennesimo gap temporale, l’Assessore Armao comunica al Comune di Sciacca che è sua intenzione procedere ad un Avviso Pubblico Esplorativo per valutare il mercato degli operatori interessati alla gestione del sito termale delle Terme di Sciacca. Bozza di tale Avviso viene così trasmessa in visione al Comune di Sciacca e si riscontra che nell’elencazione del compendio immobiliare non vi figurano i beni ubicati sul Monte San Calogero (c.d. Grande Albergo con annesse Stufe e Piccolo Albergo).

Costituzione Comitato Civico Patrimonio Termale  e nel 2019 nuovo avviso pubblico-  Adotta tutta una serie di iniziative di pressione nei confronti delle istituzioni e forze politiche (amministrazione comunale, consiglio comunale, deputazione territoriale all’assemblea regionale, assessorato regionale all’Economia, commissioni dell’assemblea regionale, ecc.): nel corso di un’audizione in commissione sanità all’ARS il Comitato Civico contesta apertamente all’assessore Armao il tentativo di escludere le grotte vaporose (bene demaniale) dal ventilato bando per la manifestazione di interesse sulla base di argomentazioni inconsistenti. Nel mese di dicembre 2019 viene emesso l’avviso pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di imprenditori privati disposti a farsi carico della ristrutturazione e della gestione del “complesso immobiliare” ex complesso termale di Sciacca, con scadenza 15 gennaio 2020. Si arriva a tale scadenza senza che sia stata presentata alcuna manifestazione di interesse. Nel frattempo il Comitato Civico Patrimonio Termale aveva inviato all’assessore regionale all’Economia una lettera aperta richiedendo l’istituzione di un “tavolo tecnico” per lavorare continuativamente e trovare una soluzione a tutta una serie di aspetti e problematiche, in gran parte riconducibili a comportamenti ostruzionistici da parte dei dirigenti degli uffici regionali, suscettibili di ostacolare, ritardare o rendere del tutto improduttivo sul mercato un bando a evidenza pubblica per l’affidamento in concessione del complesso termale di Sciacca. A tale richiesta, su questioni ritenute imprescindibili dal Comitato Civico, l’assessore Armao non ha mai dato alcuna risposta.

Nel 2020 nuovo avviso per l'affidamento ma la pandemia di COVID-19 blocca tutto - Il 5 marzo 2020 viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana l’Avviso pubblico di gara per l’affidamento in concessione della gestione e valorizzazione del sito termale delle Terme di Sciacca, comprensivo delle grotte vaporose di San Calogero e del Grande Albergo di San Calogero (ristrutturato e inaugurato due volte ma mai aperto al pubblico). Il Comitato Civico Patrimonio Termale, che ha contribuito alla predisposizione del testo insieme ad altri soggetti convocati a Palermo dall’assessore all’Economia, giudica i contenuti del banco come il “minore dei mali”, nel senso che è sicuramente molto lacunoso, ma che in quelle condizioni non si poteva spuntare altro. Intanto dilaga in Italia e nel mondo la pandemia di Covid-19 e l’intero settore turistico internazionale si blocca totalmente. Il 23 luglio 2020 giunge inaspettatamente notizia della mancata proroga alla scadenza dell’Avviso pubblico per la concessione in affidamento del complesso termale di Sciacca, motivata dall’assessore Gaetano Armao con l’esigenza di preparare al più presto un nuovo bando che tenga conto nei contenuti delle mutate condizioni post Covid nel mercato nazionale ed internazionale del turismo-termalismo, Era stato il Comitato Civico, con l’adesione dell’amministrazione comunale, a chiederne a suo tempo la proroga per almeno 90 giorni, in considerazione delle sopravvenuta situazione di pandemia mondiale Covid19 e la Regione aveva in più occasioni manifestato il proprio assenso di massima.

Ottobre 2020 il consiglio comunale adotta documento sulla questione delle terme eleborato dal comitato civico - Il 19 ottobre 2020 il Consiglio Comunale di Sciacca adotta con delibera assunta all’unanimità il documento sulla questione termale elaborato e proposto dal Comitato Civico Patrimonio Termale e integrato con due richieste proposte dalle associazione “Sciacca Terme Rinasce” e “Ora Basta” nel quale si esprime un pensiero politico su tutta la vicenda Terme e si richiede un incontro anche on line al Presidente della Regione, Nello Musumeci, per avere una risposta su tutta una serie di interrogativi contenuti nel documento stesso al fine di contribuire a fare chiarezza sulla reale volontà della Regione di avviare a soluzione la problematica del termalismo siciliano. Il documento, sottoscritto anche dal Sindaco, dai deputati regionali Matteo Mangiacavallo, Michele Catanzaro e Margherita La Rocca Ruvolo, nonché dal Comitato Civico Patrimonio Termale e dalle altre due Associazioni viene inviato al protocollo della Presidenza della Regione corredato da una lettera accompagnatoria del Presidente del Consiglio Comunale, ma non riceverà alcun riscontro da parte del presidente della Regione.

Novembre 2020, l'esposto alla Corte dei Conti - Il 10 novembre 2020 l’ex sindaco di Sciacca Ignazio Messina, supportato dalle Associazioni “Sciacca Terme Rinasce” e “Ora Basta!” a lui riferibili annunzia pubblicamente che le due associazioni hanno presentato alla Procura Generale della Corte dei Conti di Palermo un esposto nel quale si chiede di verificare la sussistenza di responsabilità per danni erariali che ricadono sulla collettività, in relazione alla perdurante mancanza di ogni manutenzione del bene pubblico costituito dal patrimonio termale di Sciacca da parte della Regione siciliana (che ne è la proprietaria) e del liquidatore della società Sciacca Terme SpA.

Marzo 2021 la proposta di rilancio del termalismo - Nel Marzo 2021 il Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca, in occasione della prima giornata dell’iniziativa “SUD – Progetti per ripartire”, promossa dal Ministro per il Sud, Mara Carfagna, invia una proposta di nuova idea progettuale per far ripartire il termalismo siciliano. Utilizzando l’apposita piattaforma resa disponibile sul web, invia la propria idea progettuale in 1000 parole così formulata: “Rilancio dell’intera filiera del termalismo siciliano, chiusa da oltre 6 anni, come termalismo della salute e del benessere, fattore destagionalizzante e valore aggiunto del turismo, principale risorsa economica della Sicilia. Investimento di circa 50 mln di euro, pari ad un 0,25% dei fondi new generation destinati all’isola. Sciacca è uno dei più antichi, grandi e terapeuticamente efficaci patrimoni termali d’Europa, le grotte vaporose sono uniche al mondo, fanghi e acque eccellenti. L’ingente patrimonio immobiliare dei complessi termali di Sciacca e Acireale necessita di investimenti produttivi per il recupero delle strutture immobiliari ormai degradate, di attrezzature/impiantistica e per il completamento o recupero di opere pubbliche mai completate(Grande Albergo San Calogero a Sciacca, la più vecchia incompiuta italiana) o vandalizzate (antico stabilimento termale di Sciacca). Migliaia di giovani e donne potrebbero trovare occupazione e contribuire allo sviluppo economico e produttivo.”

Maggio 2021 marcia su Palermo, l'allora presidente della Regione Musumeci non riceve la delegazione  - Il Sindaco di Sciacca chiama quindi a raccolta tutta la città, i sindacati, i giovani, le associazioni, il volontariato, unitamente ai sindaci del territorio, per marciare su Palermo a piedi, in quattro tappe, da martedì 18 a venerdì 21 maggio 2021, per arrivare davanti la sede della Presidenza della Regione e chiedere chiarezza, per costringere Musumeci ad attivarsi e a sgombrare il campo dalle infinite ombre che lo coprono. La Marcia su Palermo viene effettuata, riscuotendo una partecipazione popolare si tipo simbolico e con accuse di strumentalizzazione da parte di diverse forze politiche. Nel corso della stessa l’emittente televisiva RMK realizza due interviste esclusive, la prima al Presidente Musumeci e la successiva alla Sindaca Valenti che innestano un vero e proprio duello a distanza di carattere istituzionale, nel quale i due “contendenti” manifestano fortemente le proprie divergenti opinioni. In tale occasione il Presidente Musumeci comunica tra l’altro che “il nuovo percorso” con INAIL sarebbe stato interrotto e che la Regione sarebbe intenzionata ad intervenire direttamente per una “tolettatura” degli immobili del complesso termale, prima di tentare la strada di un nuovo avviso pubblico di gara per la gestione. A conclusione della Marcia su Palermo il Presidente Musumeci non riceve la delegazione cittadina, la motivazione ufficiale è che si trova fuori sede.

Novembre 2023 incontro con dirigente regionale Silvio Cuffaro -  Nel mese di Novembre 2023 una delegazione del Comitato Civico Patrimonio Termale formata da Ignazio Cucchiara, Nino Porrello e Giovanna Cucchiara incontra informalmente il dirigente dell'ufficio finanza ed economia, Silvio Cuffaro, per conoscere e approfondire lo stato delle cose. Cuffaro afferma che nel giro di due settimane decreterà l'istituzione di un tavolo di lavoro tecnico al quale dovranno partecipare l'assessorato economia e finanza, l'assessorato al turismo, il sindaco di Sciacca, il Comitato Civico P.T,. un rappresentante del dipartimento Acque e il liquidatore di Terme di Sciacca SpA. 

A Gennaio 2023 nulla di fatto e il 6 Marzo prima giornata di mobilitazione popolare  -  Di tutto quanto preannunciato dal capo dipartimento Silvio Cuffaro non risulta che sia stato fatto alcunché. Il direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale proclama per il 6 Marzo 2023 la GIORNATA CIVICA DI MOBILITAZIONE POPOLARE PER LE TERME DI SCIACCA e riprende la propria azione educativa all’interno delle scuole medie e superiori di Sciacca.