Erice. L’emergenza acqua dà vita all’ennesimo scontro politico
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La siccità e la crisi idrica ad Erice si trasformano in uno scontro politico, l’ennesimo, tra opposizione e amministrazione comunale.
Già nei giorni scorsi c’era stato un assaggio. Dopo che la minoranza chiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto sull’emergenza idrica, la maggioranza ha parlato di scelta strumentale e di spreco di denaro pubblico.
La scintilla che ha acceso la polemica è stata la decisione della vicepresidente del consiglio comunale, Assunta Aiello, di convocare la seduta straordinaria su richiesta dell'opposizione. Aiello, che ha approfittato dell'assenza del presidente Luigi Nacci, favorevole al rinvio della seduta, ha dato seguito alla proposta della minoranza.
Il consiglio comunale aperto si è tenuto, l'uno marzo, e come previsto non c’era nessuno dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Daniela Toscano.
I consiglieri di opposizione hanno prodotto un documento inviato alla Regione, in Prefettura e al sindaco, chiedendo lo stato di emergenza per la grave crisi idrica. Nel documento ripercorrono i passaggi “salienti” degli ultimi anni di disservizi idrici in città, dal dissalatore al passaggio a Siciliacque.
L’opposizione tira in ballo la maggioranza, tutta assente, e la sindaca chiedendosi se avessero qualcosa da nascondere. Dura è stata la risposta della sindaca Toscano.
Al consiglio comunale erano presenti solo i consiglieri Mannina, Maltese, Spina, Cavarretta, Favara, Pollari e Aiello con l’assenza unanime della maggioranza guidata dal sindaco Daniela Toscano.
Per l’opposizione è “una bruttissima figura quella fatta dal primo cittadino e maggioranza tutta davanti ai propri cittadini presenti, e così come sottolineato dai vari livelli istituzionali messi in rete e intervenuti nella pubblica assise, nel luogo dove si può e si deve discutere dei problemi di Erice e invece, ancora una volta, gli amministratori si sono dimostrati latitanti in casa propria e disinteressati al bene comune. Ci domandiamo: perchè? Hanno qualcosa da nascondere? O forse non hanno minimamente idea di quale sia la via maestra da seguire per fronteggiare il problema?”
In consiglio comunale l’opposizione avrebbe chiesto ”se e come l’amministrazione Toscano intendete fronteggiare l’emergenza idrica ma ancor più quella climatica che attanaglia anche il nostro territorio”,
“Avremmo chiesto qual è l’attuale condizione strutturale degli invasi comunali e se sono previsti, in vista del prossimo bilancio pluriennale, interventi manutentivi. Avremmo chiesto qual è la visione politica di questa amministrazione per la tutela di uno dei beni più preziosi qual è l’acqua e per il riutilizzo delle acque reflue” si legge nella nota.
“Nulla di tutto ciò è stato possibile. Ad Erice tutto ha dell’inverosimile: una maggioranza assente che gioca a fare opposizione ai suoi stessi cittadini, assente deputata solo a selfie e tagli di nastri” proseguono i consiglieri di minoranza.
"Riteniamo che oggi ci siano le condizioni previste dalla legge 225/1992 per poter riconoscere al territorio di Erice lo stato di emergenza - spiegano i sette consiglieri comunali ericini. Nel 2008 ciò non fu possibile nonostante la delibera di stato di calamità dovuta alla fatiscente rete idrica comunale per cattiva gestione degli impianti dissalazione, non per cause naturali quindi” sottolinea la minoranza nella nota e nel documento inviato alle istituzioni..
“Oggi la carenza degli invasi a causa della siccità integrano i requisiti affinché il dipartimento di protezione civile nazionale riconosca quindi lo stato di emergenza ed è questa la strada che riteniamo praticabile nell'immediato.
La richiesta - concludono - è stata inoltrata al Prefetto, al Presidente della Regione e alla sindaca".
Presenti al consiglio comunale aperto i deputati regionali On.le Peppe Bica e Cristina Ciminnisi, On.le Livio Marrocco e On.le Nino Oddo, assieme ad alcuni sindaci, consiglieri della provincia e rappresentanti delle associazioni mentre il presidente dell'ATI idrico è intervenuto mediante un contributo audio essendo impossibilitato a presenziare.
La sindaca Daniela Toscano parla però di “buco nell’acqua” replicando all’iniziativa dei consiglieri di opposizione.
Una lunga nota con cui la sindaca di Erice minimizza e risponde alle accuse dell’opposizione. Sull'emergenza idrica a Trapani e provincia, ci sarà una riunione in Prefettura il prossimo 14 marzo.
Un buco nell'acqua. Annunciato. Non riesco davvero a definire in maniera differente l'adunanza consiliare straordinaria che i 7 consiglieri comunali di opposizione hanno fortemente voluto organizzare, a tutti i costi, al centro sociale Peppino Impastato, sede scelta sperando in qualche presenza in più rispetto a quelle che, poi, non ci sono state.
Le stesse foto che proprio loro hanno dovuto pubblicare, provando a raccogliere angolazioni più favorevoli, raccontano di un'aula semideserta con una ventina di presenti tra impiegati comunali e amici.
Netto, dunque, il rifiuto della Città, dei sindaci - presente 1 sindaco su 25 - e della deputazione regionale coi soli onorevoli Bica (di posizioni politiche vicine ad alcuni dei 7 consiglieri) e Ciminnisi. Presenti anche due EX deputati regionali, EX, non attuali.
Ci dicano, i nostri consiglieri, quale sia la presenza stimata dei cittadini che hanno aderito come fosse una folla oceanica. Ci dicano quanti sindaco (non è un errore) abbia partecipato. Ci dicano quanti attuali deputati regionali (2) abbiano partecipato. Che la smettano di gettare fumo negli occhi della gente e dicano la verità.
Com'era chiaro, si è parlato del nulla, dei soliti fatti, ormai triti e ritriti, che vedono il Comune di Erice PARTE OFFESA e non COLPEVOLE in un mix di accuse verso la mia persona e l'amministrazione, e scarsa, scarsissima, conoscenza dei fatti. Fatti che questa amministrazione ha avuto il coraggio di affrontare nelle sedi competenti con denunce documentabili, con note formali e confronti ISTITUZIONALI, e soprattutto con decisioni come quella di occuparsi coraggiosamente delle manutenzioni straordinarie, che sono a carico di altri Enti, oltre che dell'erogazione idrica stessa. Problemi non da poco.
Aver sentito parlare di "invasi del Comune di Erice", che non esistono, fa già sorridere. Averlo dovuto anche leggere in una nota formale, dà il senso e la misura di ciò che ho appena sostenuto.
Sì, io ho deciso di non partecipare a questo inutile teatrino che non porterà assolutamente a nulla, perché l'ho ritenuto, lo ritengo e lo riterrò per sempre, una inutile prova di forza nei confronti miei e della mia maggioranza. Altro che acqua senza colore politico! Sono solo belle parole, dette peró nel contesto sbagliato.
I consiglieri comunali avrebbero dovuto dire la verità e, cioè, che i Governi regionali che si sono succeduti e con cui alcuni di loro hanno cinguettato, hanno lasciato i Comuni, che sono le propaggini piú deboli dello Stato, DA SOLI e SENZA OBBLIGHI NÉ COMPETENZE a gestire un problema grandissimo, perdendo in ogni sede giuridica competente, sperando che prima o poi qualcuno mettesse mano ai problemi. La liquidazione coatta amministrativa di Eas ed il tentativo maldestro di affidare reti e gestione ai Comuni ne sono la dimostrazione plastica.
La verità è che l'ente fornitore dell'acqua, Siciliacque, versa in una condizione creditoria milionaria nei confronti della Regione che non dovrebbe voltarsi dall'altra parte. La verità è che gli invasi (quelli veri, per carità, non quelli che esistono solo nel libro dei sogni) sono quasi vuoti soprattutto perché non ha piovuto ("NON PIOVE, SINDACO TOSCANO LADRO"). La verità è che la gestione e l'ammodernamento delle reti idriche è in capo ad ATI, organo collegiale che coinvolge gli altri Comuni della provincia e non è, invece, un organo monocratico guidato dal cattivo orco Sindaco Toscano. La verità è che ci si riempie la bocca di obblighi e progetti SENZA SOLDI. Troppo facile, troppo facile.
Questa è la verità. Chiedere lo stato di calamità per il territorio di Erice in un momento in cui è la Regione ad esserlo (forse anche l'Italia ed il mondo intero) dall'alto di una adunanza straordinaria voluta da 7 consiglieri su 16, con una ventina di partecipanti, per lo più amici, è qualcosa che faccio davvero fatica a commentare. Una proposta di una banalità imbarazzante che, ovviamente, non porterà assolutamente a nulla.
Attendo invece con impazienza il tavolo prefettizio del prossimo 14 marzo in cui tutte le parti di questa gravissima criticità, sindaci compresi, avranno la possibilità di confrontarsi e di intraprendere azioni comuni. Altro che stato di calamità del Comune di Erice!!! Un tavolo convocato dal nostro Prefetto, dott.ssa Lupo, che era dunque conscia delle nostre richieste (definite vergognosamente "falsità"), dopo note formali e interlocuzioni portate avanti proprio dal Comune di Erice. Questa è la strada maestra!
Spero infine che chi ha firmato quella dichiarazione che circola in queste ore abbia il coraggio di dichiarare pubblicamente cosa avremmo noi da nascondere relativamente al problema dell'acqua. Lanciare il sasso e tirare indietro la mano non fa onore ai 7 consiglieri, di cui 4, ricordo, sono avvocati. In caso contrario, sarebbe grave, gravissimo, lasciare intendere qualcosa di oscuro dietro un problema così complesso e sentito. E poi dicono che l'acqua non ha colore politico!
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