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05/03/2024 09:15:00

 Da Artètika, a Palermo, la magia della musica di Marcello Insinna

Domenica scorsa, presso la galleria “Artètika”, a Palermo, in via Giorgio Castriota 15, abbiamo avuto l’occasione di ascoltare dei brani musicali ispirati a racconti di vita e di viaggi, quelli dell’autore Marcello Insinna, violoncellista palermitano del teatro Massimo da oltre trent’anni. La musica eseguita dal quartetto di violoncelli composto da: Giorgio Gasbarro, Giuseppe D'Amato, Marcello Insinna, Francesco Pusateri, accompagnata da una breve composizione in versi dell’autore dei brani, affidata a Marina Mattiolo, hanno dato vita a un’atmosfera magica e unica, di fronte a un pubblico attento e numeroso.

La musica “descrittiva” di Insinna, come lui stesso la definisce, è ispirata a racconti. Parte quindi dalle narrazioni scritte, dalle parole e arriva poi alla musica. "I miei brani, alcuni inediti, sono frutto di uno stato d’animo, sensazioni ogni volta diverse – mi
spiega l’autore, Marcello Insinna -, per questo non può esserci un denominatore comune tra loro. Alcuni dai toni forti,altri più riflessivi , i brani i esternano l’espressione del momento… molti di loro risentono dell’influenza della terra d’America".

"Insinna è un artista eclettico- mi spiega Esmeralda Magistrelli -che si dedica anche alla scrittura di libri, a creazioni ispirate al cinema, agli animali , come quella di “Teti”, che ha donato alla galleria . Non a caso Teti è una figura di cui gli otto tentacoli manifestano proprio la poliedricità, la capacità di esprimersi in maniera iperattiva e in modi differenti. Del resto non è insolito che quasi tutti gli artisti, ospitati all’interno della mia galleria, siano aperti e dediti a tante forme in cui l’arte si esprime, caratteristica che apprezzo tantissimo".

Un perfetto connubio tra musica e poesia, quello realizzato nel pomeriggio di domenica, all’interno di uno “spazio espositivo per l’anima”. Artètika, infatti, è più che una galleria d’arte. Rappresenta uno spazio in cui l’Arte viene “raccontata”, vissuta e sperimentata in un ambiente in cui lo spazio stesso perde i suoi perimetri, e l’Arte, in tutte le sue forme, prende ogni volta il sopravvento.