Trapani e i padroni. Antonini, i tifosi e gli insulti. Alcune cose da dire
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La settimana scorsa da lunedì a venerdì, Tp24 ha pubblicato una lunga inchiesta a puntate su Valerio Antonini, broker romano sbarcato a Trapani un anno fa e che in poco tempo ha comprato la squadra di calcio, quella di basket, la tv locale, e tanto altro. Un fatto enorme, dunque, che meritava la giusta attenzione giornalistica, un racconto cioè non da tifosi, ma serio, dettagliato, con le opportune domande e le risposte che siamo riusciti a trovare. E' questo, secondo noi, che dà senso al mestiere del giornalista.
In tantissimi ci hanno scritto (anche da diverse parti d'Italia), per farci i complimenti, per dare segni di stima per il nostro lavoro, fatto nell'interesse di questa comunità, Trapani, troppo fragile e troppo esposta.
Non immaginavamo però, di suscitare reazioni altrettanto violente e volgari. Molti sono tifosi, gente abituata a non ragionare, ma, appunto, ad urlare. Altri commenti ci hanno incuriosito, altri ancora sono proprio la cifra del nostro tempo. Insomma, siamo stati fortunati (noi siamo fortunati quasi quanto Antonini, e non giochiamo a poker...): perchè dal ventaglio di commenti, offese, minacce, silenzi, ed altro, viene fuori un campionario sociologico del nostro territorio da farci una tesi di laurea. Alcune cose però ci teniamo a precisarle, ad alcune domande dobbiamo rispondere.
Innanzitutto, cos'è un'inchiesta? Cos'è un giornale? Siamo all'abc, ma, davvero, in questi giorni sul tema abbiamo letto di tutto. E purtroppo spesso a giudicare è gente senza titolo, vanagloriosi delle tastiere. In una provincia dove non legge quasi nessuno, sono in tanti invece che ti vogliono spiegare come si scrive. Chiariamo per tutti che un giornale non è una Procura della Repubblica. Un'inchiesta è, semplicemente, la messa in fila di fatti per chiarire vicende complesse, ricostruire episodi altrimenti nascosti all'opinione pubblica. Quello che abbiamo fatto noi. Grazie a Tp24, ora, sappiamo qualcosa in più sull'imprenditore che fa sognare Trapani, sui suoi progetti, la sua rete di relazioni. Ognuno può fare le sue ipotesi (ipotesi, badate bene: tutti i tifosi hanno certezze, noi viviamo di granitici dubbi). E' un male saperlo? C'è malizia nel farlo? Oppure, invece, abbiamo sempre a che fare con il vecchio vizio del potere, di ogni potere, che eccita le masse e che vuole che molto rimanga confuso e non conosciuto? E perché? Un'inchiesta giornalistica non serve a fare "scoop", perché lo scoop è già il fatto che in provincia di Trapani esistano ancora giornalisti che hanno il tempo e le risorse per fare degli articoli di approfondimento. E che in cambio ricevono solo insulti, parole di scherno, volgarità.
Altra domanda ricorrente in questi giorni: ma quella di Valerio Antonini è una storia da raccontare? Perchè non lo avete fatto prima, con gli altri presidenti del Trapani Calcio, alcuni dei veri e propri lestofanti? Perchè il criterio con cui un giornalista decide se approfondire o no una storia è solo uno: è interessante. Antonini ha come consigliere Bisignani, commercia con Iran e Venezuela. Dopo il calcio, il basket e una tv locale (che intende far diventare nazionale), vuole comprare quote dell’aeroporto di Trapani, di proprietà della Regione. Spende e spande milioni di euro. E tra i suoi consulenti e avvocati c’è il figlio di Schifani. Non è interessante? Ma poi, aggiungiamo, perchè questa comunità, soprattutto in quella che dovrebbe essere la sua "classe dirigente", ha così tanti problemi nel raccontarsi? Perché dobbiamo sempre dare l'immagine di noi come di una tribù con gli anelli al naso che vive nel suo recinto? Proprio in questi giorni il Foglio ha pubblicato un'inchiesta sull'imprenditore nuovo proprietario di alcuni giornali del Nord - Est. E' questo che fa la stampa. Si chiede, si interroga, racconta. Perchè a molti questo dà fastidio?
Va anche segnalata una singolare circostanza. Quando in città si è sparsa voce che stavamo lavorando a questo reportage, abbiamo notato grande agitazione. La persona più tranquilla è stata lui, Valerio Antonini, che, con serenità (non si può dire la stessa cosa di certi suoi collaboratori) ha risposto per un'ora e mezza a quasi tutte le nostre domande. E' singolare, pertanto, che, pubblicati gli articoli,che riportano punto per punto le sue dichiarazioni, la società SportInvest di Antonini abbia rilasciato una nota scomposta e di basso profilo (ma alcune cose, evidentemente, nella vita non si possono comprare ...). Ecco la nota:
A seguito della spaventosa richiesta da parte dei tifosi granata e più in generale di gente da ogni dove della Provincia di Trapani, profondamente offesi dall’”””inchiesta””” di TP24 per, a detta loro, l’enorme quantità di diffamazioni gratuite, fondate sul nulla e lesive degli interessi anche della città sportiva trapanese che sta finalmente vivendo momenti di gioia e splendore dopo anni di disperazione e delinquenza dirigenziale, che non meritavano a quanto pare alcuna attenzione da parte dei “solerti” giornalisti di TP24, Tutto quanto detto, il Gruppo Sport Invest rende noto che al momento non intende commentare in alcun modo quello che sta diventando una inchiesta flop senza precedenti. Ci sarà tempo, modo e sedi per rispondere, in primo luogo con i fatti come successo fin ora e in secondo luogo smentendo le falsità riportate con documenti tra l’altro facilmente reperibili….. Come scriveva il grande Dante , non ti curar di loro ma guarda e passa!
Ci sarebbe da scrivere un trattato, su queste righe qua. A noi preme sottolineare il rischio che si corre, quando, in questa terra si isolano i giornalisti sgraditi, additandoli come "nemici del popolo". E' questo il futuro di Trapani?
Il contesto è preoccupante. Quello che ci ha fatto molto riflettere, infatti, è stato vedere, tra i tifosi, scatenarsi in insulti anche persone che conosciamo, e che solitamente ci apprezzano per il lavoro che facciamo, e che a volte intervistiamo per i ruoli che hanno: educatori, organizzatori di eventi, politici. E' servito per conoscersi, verrebbe da dire. E' facile essere a favore del giornalismo, e del giornalismo di inchiesta, quando non tocca la nostra città, la nostra squadra del cuore, l'uomo che ci fa sognare, il nostro padre e padrone. Questi commenti sono stati i peggiori, perchè sono rivelatori di quanto questo territorio sia davvero in vendita, di quanto si soffra sempre della sindrome del conquistatore. Ieri come oggi Trapani è sempre alla ricerca di un padrone, un vicerè.
La redazione di Tp24
P.S. : Proprio in questi giorni, gli amici e colleghi del quotidiano "Domani" sono finiti indagati solo per aver fatto il loro mestiere di giornalisti. Qui c'è la spegazione di cosa è accaduto, se volete approfondire. A loro difesa è intervenuto Attilio Bolzoni, amico e maestro per tanti di noi. Ecco cosa scrive in un suo articolo di ieri: «È il giornalismo che fa male, intollerabile per un’Italia sempre più abituata a cronisti embedded, a spacciatori di veline e mattinali dove tutto viene scaraventato in pagina e venduto come “clamoroso” ed “esclusivo“ ma sotto sotto è informazione innocua, che piace, che ammicca, che confonde. Poi tutti che parlano e che esaltano il giornalismo d'inchiesta ma quel giornalismo d'inchiesta deve mantenersi dentro confini ben precisi: stare lontano da casa propria, perché sennò diventa macchina del fango». Appunto.
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