Il governatore dell’Isola, Renato Schifani, è stato nominato con un decreto della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, commissario straordinario in Sicilia per il completamento della rete impiantistica integrata del sistema di gestione dei rifiuti.
Subito dopo avere approvato il decreto energia, il governo nazionale ha provveduto a indicare Schifani come commissario, una nomina che mira a ridurre i movimenti di rifiuti e l'adozione di metodi e di tecnologie più idonee a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica, oltre alla realizzazione e localizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione.
Si tratta di un incarico di due anni che può essere poi rinnovato. Nomina che viene accolta con soddisfazione da Giuseppe Badagliacca del sindacato Fiadel Cisal: “Sui rifiuti la Sicilia ha il dovere di voltare pagina: non possiamo più permetterci discariche sature, città sporche e costi milionari per il trasporto fuori regione. Ci auguriamo che la nomina del presidente Renato
Schifani a commissario straordinario per il completamento degli impianti, voluta dal Governo nazionale, rappresenti un impulso decisivo per recuperare il tempo perduto. E’ necessario aumentare sensibilmente la raccolta differenziata nelle grandi città, dotare l’Isola di impianti moderni ed efficienti e chiudere definitivamente l’era delle discariche in Sicilia”.
Intanto è pronta la bozza dei Fondi di sviluppo e coesione, in questa bozza trova spazio anche il nuovo accordo Stato-Regione tra il presidente Schifani e il Ministro per la Coesione, Raffaele Fitto. Si tratta di 6,8 miliardi di euro che verranno impegnati, entro il 2027, per superare il gap in termini di infrastrutture e servizi, tra la Sicilia e le regioni virtuose.
Tuttavia la bozza presenta dei limiti documentali, così indicato sia dagli uffici regionali che dalle opposizioni. Lo schema prevede 16 milioni per il bando “Fare impresa”, prorogato fino a marzo e rivolto alle start-up siciliane, e la stessa somma stanziata anche per l’avviso pubblico “Ripresa Sicilia”.
Poi ci sono 370mila euro per la sistemazione dell’ultimo tratto di via Faro a San Vito Lo Capo, i 450mila euro per la manutenzione della scuola elementare Giovanni XXIII, qui addirittura manca nella bozza in quale Comune della Sicilia si trovi la scuola. Ci sono ancora altri 212mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche in una chiesa dedicata a Santa Barbara; 170mila euro per l’adeguamento tecnologico della chiesa annessa al collegio Maria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco; 415mila euro per il restauro della chiesa di Sant’Eligio a Ventimiglia di Sicilia: 212mila euro per il restauro della facciata monumentale di Palazzo Bongiorno; 490mila euro per la realizzazione di un anfiteatro comunale.
Dove verranno fatti questi interventi? Molte zone non vengono completamente indicate. Così gli uffici regionali hanno scritto: “Rispetto al contenuto dello schema di accordo si evidenzia che sono citati quattro allegati relativi prevalentemente ai piani finanziari degli interventi. Tali allegati non risultano presenti nella documentazione trasmessa, ed è difficile pertanto comprendere quale sia il loro contenuto”.