A Mazara, chi si affaccia sul fiume Mazaro non riuscirà a vederne il fondo. E’ un pò come questa campagna elettorale, che consegnerà alla città un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale.
Una competizione dove la politica rinnega se stessa, dove da una parte ci sono i vecchi della politica, dall’altra il tentativo di sostituire la classe dirigente. Operazione nobile ma che non accadrà con una sola tornata elettorale.
Ci sono tre candidati, ognuno ha un pezzo di destra, ognuno ha un pezzo di sinistra, ognuno ha la negazione di quel che è.
E se le conferenze stampa devono servire ai politici di turno a dirsi quanto siano stati bravi e lungimiranti nel sedersi tutti insieme, è pure meglio non farle. Quello che sono i politici di turno lo hanno già dimostrato: spesso mescolanza di interessi per non fare vincere l’avversario, per stopparlo, per consentire alla città di andare al ballottaggio.
Così allo stesso tavolo ci sono seduti: DC, FI, PSI, PD, una ex esponente del M5S, UDC, un movimento Civico, MPA.
Sintesi? No. Imbarazzo? Tanto. Il partito che ha più difficoltà a spiegare la sua posizione è l’MPA, che a Mazara, nonostante ci sia una coordinatrice provinciale, Maricò Hopps, che lì vive e fa politica, le carte le danno Giampiero Giacalone e Giorgio
Macaddino. Non solo. Teresa Diadema è stata assessora di Salvatore Quinci fino a poco tempo fa, poi è stata folgorata da un altro progetto.
Il Partito Democratico, quello che ha sempre dichiarato che con Cuffaro è meglio non averci a che fare, che ha sempre preso le distanze dal centrodestra, adesso è lì: vicini vicini. La lista si chiamerà Unione Popolare, perché adesso c’è la moda del civismo che nasconde persone riconoscibilissime.
Francesco Foggia vuole condurre la sua battaglia ed è pronto ad offrire all’MPA una bicicletta per fare insieme la lista. Niente politica a Mazara ma prove di forza tante.
Il sindaco uscente Salvatore Quinci non si presenta con il simbolo di Azione, viene appoggiato da Fratelli d’Italia, che invece corre con una lista con il simbolo meloniano, poi tutte liste civiche, con esponenti che vanno da destra a sinistra.
Nicola Cristaldi, l’unico candidato che nasce a destra e da lì non si è mai spostato, mette insieme la Lega, Gioventù Nazionale, gli esponenti locali del M5S senza simbolo. Anche in queste 4 liste non fa capolino nessun partito ma sono facilmente individuabili.
Per Cristaldi le liste sono 4: I Futuristi, Mazara Movimento, Orgoglio & Futuro, Cristaldi Sindaco. La corsa è aperta: a Mazara ci sarà la pesca al voto disgiunto.