Chissà quante volte ci siamo chiesti se sia un mero caso secondo cui molti Medici di Medicina Generale (i cd. medici di famiglia) abbiano il proprio studio/ambulatorio all’interno di locali attigui a farmacie e, comunque, di proprietà di titolari di farmacie, chiedendoci se siano "ospitati" a titolo gratuito o in forza di un contratto di locazione e, quindi, a pagamento.
Se da un lato non vi è dubbio che l’assistito sia felice di uscire dallo studio del medico e trovare subito una farmacia pronta a fornirgli farmaci, ? innegabile che in tal modo la farmacia si accaparri la maggior parte degli assistiti ai quali il medico abbia prescritto farmaci o tutti quei costosi integratori che ormai assumiamo nel quotidiano.
Sicuramente non ci sarà nulla di male a svolgere la propria attività di M.M.G. all’interno di locali di proprietà delle farmacie, anche perché, secondo l’art. 25 dell’Accordo collettivo per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. “I medici sono tenuti ad una condotta informata ai principi di correttezza e rispetto ed all’osservanza degli obblighi previsti dall’Accordo”.
Riprendendo alcuni dubbi che ci passano per la mente sugli obblighi dei nostri Medici di famiglia, specie quando troviamo chiuso lo studio o lo chiamiamo per una visita domiciliare, non tutti sanno che in base a tale Accordo: lo studio del medico deve essere aperto 5 giorni alla settimana (art. 35); laddove si assenti (anche per un solo giorno), ha l’obbligo di farsi sostituire fin dall’inizio della sua assenza, retribuendo personalmente il collega che lo sostituisce se l’assenza non supera i 30 giorni (art. 36); rientra nei compiti ed obblighi del medico effettuare le visite domiciliari, su richiesta dei propri assistiti da eseguirsi, di norma, nel corso della stessa giornata o entro le ore 12 del giorno successivo, compreso il sabato (art. 43); il medico fornisce prestazioni ambulatoriali e domiciliari per l’intero arco della giornata; e per questo, le chiamate degli utenti ed i relativi interventi devono essere registrati e rimanere agli atti (art. 44).
Sicuramente tutti i M.M.G. si prodigano quotidianamente per assistere al meglio i propri iscritti ma non sarebbe più giusto che tutti i diritti e doveri dei M.M.G. siano resi più “trasparenti”, considerato che sono retribuiti con le imposte versate dai contribuenti (almeno quelli onesti)?
Una vostra affezionata lettrice