Sono sempre più scioccanti man mano che emergono le verità di quanto e come accaduto nella villetta di Altavilla Milicia, con le tre vittime seviziate e torturate per ore, prima di essere uccise. La conferma delle torture arriva sia dalle autopsie sui due fratelli che dai racconti della sorella di 17 anni scampata al massacro e in carcere perchè avrebbe assistito alle torture.
E dopo che si è scoperto che la ragazza chattava con le amiche mentre avvenivano le torture della madre e dei fratelli, anche Kevin, che poi sarà ucciso, chattava con il suo migliore amico quando avvenivano le torture della madre e del fratellino.
Intanto ieri un paese nel dolore e sotto choc per la strage ha accolto le bare di Kevin ed Emanuel Barreca, i due fratelli di 16 e 5 anni uccisi insieme con la madre Antonella Salamone di 40 anni. In carcere per omicidio il padre Giovanni Barreca, la sorella e la coppia di coniugi Sabrina Fina e Massimo Carendente.
Per sapere esattamente come è morta Antonella Salamone si dovranno attendere l'esame del dna e tutta una serie di indagini sulle ossa trovate seppellite e bruciate. I termini per presentare la relazione definita sono di 90 giorni. Dell'orrore trovato nella villetta e di quella visione raccapricciante ha parlato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio: "in tanti anni di carriera non ho mai visto nulla di più orribile".
Ad Altavilla Milicia nessuno ha colto i segnali delle farneticazioni ‘diaboliche’ che ha portato alla strage in famiglia. Quell’ossessione che il demonio ‘possedesse’ i suoi. “Giovanni Barreca non faceva vita sociale - racconta il sindaco Pino Virga -. La moglie sì, ha lavorato per il Comune. La famiglia era conosciuta, erano note le necessità economiche. Si erano mossi gli assistenti sociali, la Caritas garantiva un sostegno alimentare”. Ma nessuno aveva mai colto altro. Nessuna confidenza, nessun cenno a quella farneticazione che il diavolo stava mangiando i suoi, questa l’ossessione di Barreca.
Il racconto ai magistrati della ragazza - «Mia madre è morta recentemente, credo la settimana scorsa. È stata torturata con il phon, con la padella e con la pinza per il camino ed io ho assistito. Eravamo in cucina, mia madre era a terra con il volto in giù, ed erano presenti anche Sabrina, Massimo, Kevin e mio padre. La torturavano a turno, sia Sabrina che Massimo. Le passavano l’asciugacapelli con la massima temperatura in un punto del corpo, con la padella la colpivano sulla schiena. Hanno anche riscaldato la pinza per il camino con il fuoco e gliela hanno messa addosso. Mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi, capendo che la cosa non fosse normale».
«Io infatti ho detto a Kevin che volevo andarmene di casa. - prosegue - Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri, ma io per paura di essere torturata non l’ho fatto. Mentre la torturavano le dicevano che era un demone. Questo fatto è avvenuto qualche giorno fa. Mia madre è morta il 9 febbraio. Sabrina e Massimo mi hanno detto che ha avuto un infarto, mentre si trovava distesa a terra in cucina».
«La tortura che ho raccontato è stata qualche giorno prima, credo il giorno prima. - spiega - Volevano farla cremare, l’hanno messa su delle tavole di legno e l’hanno portata nella parte sopra la mia casa, un terreno in salita, e l’hanno seppellita lì, precisamente vicino ad una cascina. Hanno scavato la buca con piccone e pala, mio padre li aveva perché ogni tanto scavava buche. La buca l’hanno scavata mio padre e Kevin, e sempre loro l’hanno messa nella buca. Sabrina e Massimo guardavano, e dicevano di portare li tutte le cose di mia madre e metterle nel pozzo. Erano ad esempio tazze da collezione, attrezzi da cucina che dicevano fossero maledetti, alcune bomboniere. Poi hanno coperto e dato fuoco a tutto, compresa mia madre». Questo è avvenuto venerdì, mattina, tempo di fare tutto si è fatto venerdì pomeriggio».
"La notte tra venerdì e sabato in casa hanno dormito Massimo e Sabrina, io, i miei fratelli e mio padre. Manuel però non era in condizioni da poter essere definito vivo. Questo però già da prima di venerdì. Era nero e con il sangue in faccia. Ho assistito infatti anche alle torture fatte a Manuel, lo torturavano con l’asciugacapelli, gli avevano dato il caffè amaro con una siringa per farlo vomitare. Le tortura verso Manuel erano finalizzate a liberarlo dai demoni. Loro dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone», continua nella drammatica confessione la minore arrestata per la strage in famiglia".
La chat di Kevin con l'amico durante le torture - Il 4 febbraio scorso, Kevin Barreca, ha condiviso con il suo miglior amico un messaggio che trasudava terrore e confusione. Riferendosi a due individui che si definivano "fratelli di Dio", Kevin ha descritto il loro arrivo in casa sua per "liberare" la madre e il fratellino dai presunti demoni che li affliggevano. Un dialogo che svela l'orrore vissuto all'interno della loro abitazione.
"Un bambino di 5 anni che ti dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci ed ucciderci ad uno ad uno, come te lo spieghi? Tutto ciò è fuori dalla razionalità, io sono spaventato...", così scriveva Kevin Barreca al suo miglior amico intorno alle 12 del 4 febbraio scorso, riferendogli che in casa erano venuti "due fratelli di Dio e stanno liberando mia madre e mio fratello che hanno dei demoni molto maligni addosso", che tutto "è fuori dal normale" e che lui stesso faceva "ancora fatica a crederci dopo che l'ho vissuto e lo sto vivendo tuttora".
Le chat consegnate ai carabinieri rivelano dettagli agghiaccianti di quanto avvenuto nella villetta di Altavilla Milicia. Kevin, pur mostrando preoccupazione all'amico, ha rassicurato di stare bene e di dover seguire la "volontà di Dio" accanto ai propri genitori. Ma anche lui è diventato vittima. Il giovane, legato con una catena, cavi e fili dopo aver tentato di fuggire, ha subito anch'egli la furia dei presunti "fratelli di Dio" insieme al padre e alla sorella maggiore. È stato bloccato e picchiato violentemente, lasciato sanguinante accanto al camino. Una fine atroce, che svela la portata della follia e dell'orrore che hanno permeato quella casa.
L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Termini Imerese, Valeria Gioeli, ha confermato il coinvolgimento del padre e della sorella maggiore nei crimini commessi, che includono torture inaudite inflitte alla madre e al fratellino di soli 5 anni. La giovane di 17 anni è finita in carcere insieme al padre e a un altro individuo, mentre la ricerca della verità su questo atto di estrema violenza continua a destare orrore e sgomento nell'opinione pubblica.
E proprio Kevin, secondo i due "santoni" venuti da Palermo per "ripulire la villetta di Altavilla dai demoni", sarebbe stato un problema. Sabrina Fina, al momento del suo fermo, avrebbe riferito spontaneamente di essere stata ospite dei Barreca per circa una settimana assieme al marito "per risolvere grossi problemi del suo nucleo famigliare e placare gli animi molto accesi", aggiungendo che "Kevin era particolarmente aggressivo tanto che si era reso necessario legarlo mani e piedi". A suo dire, poi, la donna avrebbe ricevuto un morso alla caviglia da parte del ragazzo, che avrebbe anche tirato un quadro al marito, colpendolo al collo. Prima di andare via, così avrebbe detto Fina ai carabinieri, "aveva lasciato Kevin ancora legato". Come riporta il gip, l'indagata è stata poi effettivamente medicata al polpaccio e le sono stati riscontrati ematomi sulle braccia, dovuti - a suo dire - al fatto che sarebbe stata aggredita.
La psicologa Anna Maria Tranchida spiega cosa c'è alla base della tragedia - "Il sottobosco delle sette è alla base di quanto accaduto ad Altavilla Milicia - sostiene la psicologa Anna Maria Tranchida -. Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, non prendono il sopravvento drammatico come in questo caso, dove non si può parlare solo di setta, anche se incide, ma qui ci sono più personalità patologiche che si sono unite a partire da Giovanni Barreca, con un quadro che emerge di tipo psicotico-schizofrenico, caratterizzato da momenti deliranti che sicuramente è stato agganciato da una pseudo-setta e finito nelle mani di persone molto pericolose, che hanno compiuto anche loro gli omicidi e che sono Massimo Carendente e Sabrina Fina". Qui l'intervista completa alla psicologa Anna Maria Tranchida.
Don Francesco Fiorino - "Purtroppo deve capitare quello che è accaduto ad Altavilla Milicia per farci interrogare sulla presenza di questi gruppi, o di persone che abbandonano il buon senso e la razionalità umana. Con ciò che è accaduto contro la natura umana, in questo caso non si può parlare più di fenomeno religioso, quando si uccidono delle persone, con una violenza assurda, con un dominio delle persone con la scusa che hanno in corpo dei demoni. Oggi c'è della gente che si autoelegge a pastore e a comandare sulla vita delle persone, ma purtroppo la presenza di questi gruppi viene messa in evidenza quando succedono fatti gravi come questo. Oggi con la rete e il web molti giovani rischiano di entrare in queste realtà che sono molto pericolose". Qui l'intervista di Don Francesco Fiorino.