Non vedo dove può essere la polemica. Una città eletta da una giuria compleamente tecnica. Tecnici che operano nel campo della cultura. Basta leggere i loro curriculum a cominciare dal presidente Pierfranco Bruni per rendersi conto della scientificità che hanno portato nel confronto e nel "giudicare" con scelte coraggiose e di competenza Taurianova. Una città nella Piana di Gioia Taura. Tra le Città Metrapolitane di una delle capitali della Magna Grecia. Reggio Calabria che ha uno dei Musei più importanti dell'Europa greca e custodisce i Bronzi di Riace. Nominata Capitale Italiana del Libro 2024. (qui un articolo sulla vicenda).
Non distante da Vibo Valentia, altra città sotto il Governo Franceschini Capotale del Libro per il suo percorso bibliotecario. Taurianova tra una biblioteca storia da consolidare e unica in tutta la Calabria. Con attività culturali in un itinerario completamente senza schemi politici e ideologici.
Perché non sarebbe dovuta diventare Capitale del Libro? Forse perché non ha una amministrazione "politicamente corretta"? Ma se si pensa che sono proprio le città che, presentando un progetto bisognoso che possa incentivare attività, promozione, valorizzazione, innovazione e creare legami tra cultura, società, associazionismo e continuare nella programmazione già portata avanti da anni hanno bisogno di essere attenzioneate che ruolo dovrebbe avere un contributo?
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Un Premio del genere, credo, deve servire a incentivare e non a consolidare soltanto. Altrimenti gli obiettivi pedagogici, l'avvicinamento ai giovani, il percorso di educazione al libro e alla lettura non avrebbe senso. Ma Taurianova è una città che si è aperta in questi anni a una capacità di culture interessanti. E poi il territorio limitrofo non dovrebbe essere tenuto in considerazione? Ma certo che sì.
Bene ha fatto la Giuria, presieduta dall'intellettuale e storico delle culture Pierfranco Bruni, (composta da Incorota Boccia, Sara Guelmi, Gerardo Casale, Antonella Ferrara: esperti di primo piano della cultura italiana), a riconoscere a Taurianova la Capitale del Libro: giovani che credono alla cujtura, progetti educativi, libro in azione, ambiente storico e siciale, programmi di apprendimenti, serio progetto...
Che sia uscita prima della proclamazione il nome della città è una questione di lana caprina. La Giuria, come è stato detto, aveva chiuso tre giorni prima. E scusate... Un ministro non può dare al sindaco della città la notizia? Se poi la questione è soltanto politica bhe è una altra cosa...
Il titolo di Capitale nazionale del libro a Taurianova ci sta tutto. Un plauso alla Giuria. Il resto mi sembra una politica strumentale. Ci sono punti di partenza con i quali la giuria ha operato proprio secondo le norme del decreto varato non dall'attuale Governo dal ministro Franceschini. La giuria si è attenuta, a quanto pare, al decreto e ai criteri del decreto. Qui il punto. Il resto è polemica politica spicciola.
Franca De Santis
Presidente Terra dei Padri