Il "caos calmo" del Pd di Marsala

Caro direttore,
una parte della recente intervista di Domenico Venuti - sindaco di Salemi e segretario della federazione del Pd di Trapani - viene dedicata alla crisi del Pd di Marsala. Nel titolo si evidenzia la parola caos, che da sola può suonare ambigua e impropria se non si aggiunge a caos l’aggettivo calmo. Caos calmo, un ossimoro che ricorda il libro di Sandro Veronesi, premio Strega 2006, diventato, nel 2008, un film diretto da Antonello Grimaldi.

Caos calmo è, in ogni caso, la locuzione che meglio si attaglia alla situazione in cui si è venuto a trovare il Pd a Marsala dopo la bruciante sconfitta delle ultime elezioni amministrative. Il congresso, cui fa riferimento Venuti, che doveva superare una fase di conflittualità, per come è stato preparato, condotto e concluso, non poteva sortire alcun effetto positivo in questo senso. Al caos non poteva e non doveva seguire la calma. Per recuperare il suo ruolo che, nel corso del tempo si era sensibilmente affievolito, il Partito aveva bisogno di ben altro per risalire la china. Anche se la stessa travagliata vicenda della candidatura Caterina Chinnici a presidente dell’ Ars, ha contribuito a rendere complicato tale recupero, il partito avrebbe potuto ugualmente sviluppare e portare avanti con successo una serie di battaglie, prima fra tutte quella, irrinunciabile, nei confronti dell’amministrazione Grillo, che fin dal suo insediamento ha dimostrato, in ogni campo, tutta la sua inadeguatezza.

Dopo l’azzeramento dei vertici del Pd a Marsala il fatto di pensare che il caos possa essere fronteggiato con la calma, come detto, è improponibile. Lo dice lo stesso segretario provinciale affermando che tutte le istanze del partito sono chiamate in causa: la volontà degli attori in campo, a tutti i livelli di responsabilità, questa volta non può più venire meno per fare uscire il Pd di Marsala dall’attuale impasse, pena la sua sconfitta alle prossime elezioni europee del 9 e 10 giugno e a quelle amministrative che si svolgeranno nel 2025 nella nostra città.

Filippo Piccione