Due mandati da sindaco di Salemi, non ci pensa al terzo, ma non lo esclude. Domenico Venuti fa anche il punto sull’attività amministrativa, e sul caos all’interno del Pd di Marsala.
Tra qualche mese Salemi va al voto. “Lascio un comune in condizioni migliori rispetto a come l’ho trovato. Per i primi tre anni abbiamo dovuto faticare per mettere a posto le cose, soprattutto dal punto di vista economico. Poi è partita un’azione di programmazione che ci ha consentito di partecipare a bandi e abbiamo lavorato per non perdere nessuna opportunità”. Il sindaco di Salemi è soddisfatto per alcuni progetti, come quello per l’asilo nido, e percorsi come quello dei Borghi più belli d’Italia. “Ovviamente molte cose da migliorare restano, su alcune emergenze abbiamo fatto quello che potevamo”.
Domenico Venuti è alla scadenza del secondo mandato con una legge sul terzo mandato ancora da definire. Parla quindi dell’eventualità di ricandidarsi nel caso in cui la legge gli desse la possibilità. Il sindaco di Salemi sembra però non essere intenzionato a replicare l’esperienza amministrativa: “Ho avviato altri percorsi, alcuni dei quali non compatibili. Avevamo un ragionamento avviato per individuare un candidato. Sto facendo una riflessione seria, non strumentale, su una questione di compatibilità con altri percorsi professionali. Nomi? Ancora non ce ne sono. Ma si sta ragionando nella maggioranza. La tenuta della maggioranza c’è nonostante l’assenza del mio nome in campo”.
Venuti parla anche del caos Pd a Marsala: “Già dal congresso sono partiti i problemi, volevamo superare una fase di conflittualità. Questo è venuto meno fin da subito. Le liti non si riescono a superare a Marsala. Se manca la volontà degli attori in campo e si inizia a silurare non si arriva da nessuna parte. “A Marsala una scena già vista. Bisogna capire che gli obiettivi non possono essere raggiunti da uni a scapito di altri”.
Ecco l’intervista completa.