Ieri sera arriva la nuova da un amico: Taurianova Capitale del Libro 2024, e resto un po’ così. Di sabato sera dal Ministero che comunicano, bah. Verifico sul sito del Ministero della Cultura, nulla; vado sulla pagina della Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore (sempre del dicastero), niente; ultimo il CEPELL e anche lì nulla. Chiedo al mio amico se sia sicuro della proclamazione e
mi manda alcuni articoli di stampa locale. E’ tardi oramai, Sanremo incombe su tutto e via al rito.
Oggi, in verità poco ore fa, un comunicato stampa congiunto delle quattro Città finaliste (Grottaferrata, San Mauro Pascoli, Tito, Trapani) dove chiedono giustamente chiarezza al Ministro Onorevole Sangiuliano. Chiedono chiarezza perché in tutto questo il Sottosegretario al Lavoro Onorevole Durigon (chissà perché lui) rilascia dichiarazioni sul successo ottenuto dal comune calabro, in assenza di una nota ufficiale da parte del Ministero.
Una confusione mai vista, e se la forma è sostanza il Signor Ministro credo debba aiutarci a capire. La Commissione che ha esaminato le candidature, è composta da persone di indubbio valore (e riservatezza aggiungo), ma posto che attorno a queste candidature oltre alla legittima attesa c’è una formalità che va rispettata, mi chiedo come sia potuto accadere tutto ciò ovvero la fuga di una nuova di siffatta importanza.
In ballo ci sono il titolo di Capitale del Libro, una somma pari a 500mila euro per progettualitàconnesse al dossier presentato e un volano difficilmente misurabile in termini economici che andrebbe a ricadere sul territorio.
Ultima considerazione solo nel 2021 Vibo Valentia in Calabria, fu Capitale Italiana del Libro: ben strano che a pochi chilometri e sempre nella stessa regione si possa replicare un titolo, ma tutto è possibile…
Signor Ministro, credo da sempre nelle Istituzioni, e nei territori da dove Le scrivo costruire reti sulla cultura, scambiare pensieri e confrontarsi per una visione di insieme per poter crescere è alla base di ragionamenti che facciamo da anni rispondendo a bandi CEPELL, del Suo dicastero e di altre realtà che potrebbero darci la forza per non mollare il colpo e crescere a dispetto di dati
ISTAT su lettura e abbandono scolastico in doppia cifra.
Dalla nostra provincia, ci aspettiamo chiarezza che Lei saprà fornire. Il rischio è alto: quei molti che ancora credono fermamente che si possa scrivere una storia diversa anche grazie a queste opportunità, potrebbero domani lasciar perdere tutto.
La chiarezza paga sempre e gliene saremo grati se lo farà con tempestività.
Giuseppe Prode