La prima volta che Tp24 si occupò dello scandalo dell'allora Istituto Commerciale "G. Garibaldi" di Marsala era il 2008. La Lehman Brothers non aveva ancora travolto il mondo nel più grave crack finanziario della storia, l'America stava per avere il primo presidente di colore, al governo c'era Prodi. E la più grande scuola della città Marsala era da 30 anni stipata in un immobile pensato per essere un albergo, fatiscente, per il quale l'allora Provincia Regionale di Trapani pagava centinaia di migliaia di euro di locazione l'anno. Storia chiama storia: scoprimmo che quello dei "fitti passivi" era un vero e proprio business, che alimentava clientele e fortune politiche. Erano decine (addirittura, nel 2010, uno su due) gli istituti del nostro territorio che non stavano in scuole, ma in immobili riadattati per l'occasione, con un canone salato. Dietro le sigle delle varie società immobiliari si celavano i nomi delle solite e note grandi famiglie, come di qualche imprenditore vicino alla criminalità organizzata. Ci sono scuole in provincia di Trapani, dove per anni, sono stati organizzati i famosi corsi sulla legalità, in locali che erano di proprietà di imprenditori di fiducia della mafia.
Qualche giorno fa, 2 Febbraio 2024, l'ex Commerciale, oggi Itet, ma sempre intitolato a Garibaldi, ha preso possesso, finalmente, della sua nuova casa: un edificio pubblico, una scuola moderna, degna di questo nome. E' stata una festa, si, ma quanta difficoltà.... Sembra quasi che le cose, alla fine, siano andate come dovevano andare, non per volontà politica o istituzionale (ed è un motivo per cui partecipo poco, a questo tipo di manifestazioni, di fronte a certa ipocrisia e a qualche faccia di bronzo potrei sbroccare) ma per inerzia. Perchè sono scomparse le province, perché i cordoni della borsa si sono sempre più ristretti, e anche alla fine su questi milioni di euro sprecati per affitti in giro per il territorio qualcuno ha dovuto finire di fare finta di nulla.
Il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, era assente. Ha preferito andare alla Borsa Internazionale del Turismo, a presentare le iniziative del Comune per attirare turisti, tra queste "Lo Zecchino d'oro", e a servire vino Marsala e tagliancozzi alle persone che hanno visitato lo stand in fiera del Comune. Ha fatto bene, comunque, a non venire, dato che, come al solito, ha fatto il gioco politico delle tre carte anche in questa vicenda del trasferimento dell'Itet. Una cosa doveva fare e non l'ha fatta: trovare una sede per la facoltà di Enologia, costretta a spostarsi dai locali dove oggi c'è l'Itet. Questo doveva fare, il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, e non lo ha fatto. E dopo anni Marsala ha perso l'unica facoltà universitaria che ospitava, con la presa in giro che "a Gennaio avrebbe riaperto nei nuovi locali". Si è visto.
Ma cerchiamo di non essere nemici della contentezza. Gioiamo per il successo. Successo che è un po' di Tp24, - e che dimostra che il giornalismo, quando è sano e senza padroni, serve - successo che è delle tante generazioni di studenti che hanno lottato, negli anni, per il loro diritto allo studio. Chi ha cominciato, venti o trenta anni fa, magari adesso è vicino alla pensione ...
Quando cominciammo il nostro lavoro di inchiesta su quello che accadeva all'Istituto Commerciale, trovammo una sponda negli alunni. Molti di loro si incuriosirono, cominciarono a chiedere conto e soddisfazione alle istituzioni, a fare loro quella battagla. Nino Rosolia, mio caro amico e allora docente in quella scuola, ricordo, con un gruppo di colleghi e alunni organizzò una vera e propria commissione di indagine, che analizzò i conti della provincia, rese pubblici i dati sui tanti affitti e sul giro milionario che c'era dietro. Arrivarono anche ad un'interlocuzione con Antonio Ingroia, ai tempi in cui era commissario dell'ex Provincia di Trapani. Poi tutto si perse, come mille volte era accaduto prima, e come mille volte accade dopo. Oppure no. Niente si perde, e tutto torna.
Penso spesso in queste ore a quei ragazzi che negli anni 2000 protestavano per una scuola nuova, degna di questo nome. Chissà cosa pensano oggi. Magari che non è vero che le cose non cambiano in Sicilia. Come dico spesso, da noi le cose cambiano, cambiano, ma fanno dei giri lunghi, lunghissimi.
Penso ai ragazzi di ieri e di oggi, a certe facce di bronzo, a quelli che che se ne fregano, a quelli che sono bravi solo a giudicare sui social, e capisco che la loro storia è la mia, di questa come di altre battaglie, tantissime perse, eh, tantissime. E a chi pensa che non ne vale la pena, rispondo con questa storia che ho letto tempo fa e che mi sono appuntato perché mi sono detto che al momento buono me la sarei giocata. E il momento è ora, e la storia è questa:
«Un’antica favola cinese, racconta di un vecchio che viveva tanto, tanto tempo fa nella Cina settentrionale ed era conosciuto come il “vecchio matto”. La sua casa guardava a sud, ma davanti alla porta due grandi montagne sbarravano la strada. Il vecchio decise di spianare, con l’aiuto dei figli, le due montagne a colpi di zappa. Un altro vecchio, conosciuto come il “vecchio saggio”, quando li vide all’opera scoppiò in una risata e disse: “Che sciocchezza state facendo! Non potrete mai, da soli, spianare due montagne così grandi”. L'anziano rispose: “Io morirò, ma resteranno i miei figli; moriranno i miei figli, ma resteranno i nipoti e così le generazioni si susseguiranno all’infinito. Le montagne sono alte, ma non possono diventare ancora più alte; a ogni colpo di zappa, esse diverranno più basse. Perché non potremmo spianarle?” Dopo aver così ribattuto l’opinione sbagliata del vecchio saggio, continuò il suo lavoro un giorno dopo l’altro, irremovibile nella sua convinzione.".
Giacomo Di Girolamo