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04/02/2024 06:00:00

Acqua. Emergenza senza fine a Trapani. Gli albergatori: "Situazione terribile"

Persiste il problema idrico a Trapani.

Servirà un by-pass per permettere di poter riaprire parzialmente la condotta di Bresciana e riportare l’acqua nelle case dei trapanesi.

Anche perché sono previsti tempi lunghi per la riparazione e la sostituzione della condotta danneggiata.

Proseguono  i lavori in via sostitutiva disposti dal comune di Trapani lungo il tratto di strada, in località Milo, dove la ditta Siel, che sta eseguendo i lavori di posa di cavi elettrici per conto dell’Enel, ha causato un gravissimo danno alla condotta idrica comunale, bloccando l’arrivo idrico in città dai pozzi comunali di Bresciana.

Si è provveduto ad effettuare degli scavi mirati e, con l’ausilio di telecamere, si sta appurando se sono presenti altri tagli nella condotta.

Purtroppo, nonostante gli sforzi, alla luce di quanto è emerso e sta emergendo in queste ore, si prevedono tempi lunghi per la riparazione e la sostituzione della condotta ammalorata.

 

Pertanto, nelle more si è deciso di realizzare un by-pass che permetterà, in via alternativa, di poter riaprire parzialmente la condotta di Bresciana.

Lunedi inizieranno i lavori per il by-pass idrico e contemporaneamente continueremo gli scavi nella condotta.

"Oggi constatiamo che, nostro malgrado, nonostante il tempestivo intervento, l’incremento della portata avvenuto nella mattinata di ieri da parte di Siciliacque e lo sfioro che ha consentito già nel primo pomeriggio di immettere acqua nelle condutture, alcune zone del comparto Trapani nuova sono rimaste all’asciutto - dichiara il sindaco Tranchida -. Tale situazione è certamente da addebitare al protrarsi della mancanza d'acqua da giorni, che ha fatto svuotare tutte le riserve".

"Invitiamo, pertanto, i cittadini a conservare le fatture rilasciate dalle ditte che hanno provveduto a far fronte alla carenza idrica con le autobotti. Sarà cura di questa amministrazione intentare - conclude -, anche a mezzo ufficio legale, di rivalersi sulla ditta che ha causato la rottura e, di conseguenza, il disservizio, chiedendo loro di farsi carico del risarcimento del danno complessivamente subito alla città, tanto agli impianti quanto allo straordinario acquisto di acqua sia da parte del comune con Siciliacque che da parte dei cittadini presso i privati".

  

L’acqua razionata, con l’erogazione ogni quattro giorni, crea difficoltà ai cittadini ma anche agli albergatori.

Non si può lavorare in questo modo, stiamo utilizzando risorse private”.

In queste parole di Antonio Marino, presidente provinciale Federalberghi, c’è tutta la preoccupazione degli albergatori del Trapanese.

In attesa del rientro della emergenza idrica “lo stesso può essere risolto solo con l’acquisto dell’acqua. Dobbiamo rivolgerci ai privati ogni giorno - spiega Marino - e il numero dei rifornimenti dipende dai litri, così come anche i costi. Si parte da 35 o 40 euro per autobotte, fino a 50 euro per quelle da 8 mila litri. Ci sono alcune strutture alberghiere che lo fanno giornalmente e, in questa situazione terribile, l’unica cosa positiva è che alcuni alberghi sono chiusi per via della stagionalità e, quindi, non stanno sostenendo costi. Gli alberghi più grandi, invece, anche se non pienissimi, hanno questo problema che non è da prendere sottogamba”.

In questo momento - continua Marino -, possibili rimborsi non sono argomento di discussione, anche perché dal Comune al momento non ci ha comunicato nulla. Questa situazione è in corso da qualche giorno e noi la prossima settimana avevamo già in programma degli incontri con l’Amministrazione per capire come fare. Siamo fiduciosi, ma ad oggi è veramente un problema poter lavorare, o sopperire alle difficoltà quotidiane, considerato che vengono chiamate anche due o tre autobotti al giorno”.

I cittadini pagano l’acqua in base ai consumi – è la replica del sindaco Tranchida - e se non consumano, non pagano. Poi, se scatta il meccanismo per cui un operatore turistico deve acquistare una autobotte, la responsabilità non è certo del Comune. Ma, ribadisco, il pagamento dell’acqua avviene in base al consumo. Il Comune chiama alle sue responsabilità Enel e la ditta appaltatrice e Federalberghi dovrebbe fare una class action nei confronti di chi ha causato il danno”.

Anna Restivo



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