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04/02/2024 06:00:00

   Slot per tutti in Sicilia. Così l’Ars ha liberalizzato scommesse e macchinette

Slot per tutti in Sicilia. E ovunque. L’isola è la seconda regione italiana per ludopatia. Eppure, adesso, sarà possibile trovare slot machine in ogni angolo delle nostre città.

Lo prevede una norma della Finanziaria che fa saltare il vincolo dei 300 o 500 metri dai luoghi sensibili come le scuole. Le sale bingo e i centri per il gioco potranno essere anche ceduti più facilmente.
Una norma che dà più tentazioni ai ludopatici e ai potenziali “malati del gioco”. Una deregulation che può stimolare anche l’appetito della mafia, che negli ultimi anni ha trovato nel gioco d’azzardo e nel business delle macchinette facili strumenti per fare affari milionari.
Il tutto a spese degli ossessionati dalle slot. La Sicilia, dicevamo, è la seconda regione italiana per spesa procapite per il gioco: 1400 euro a testa l’anno. Una vera e propria tassa.

LA NUOVA LEGGE
Nella norma della Finanziaria approvata alcune settimane fa dall’Ars viene previsto che le tabaccherie potranno funzionare anche da agenzie di scommesse e potranno sistemare al proprio interno slot machine. Lo potranno fare senza tenere conto della presenza, nelle vicinanze, di luoghi sensibili, come le scuole, ospedali, centri di aggregazioni e sportivi. L’Ars infatti nel 2020 aveva ristretto la possibilità di aprire nuove sale scommesse e giochi obbligando a rispettare un limite di 300 o 500 metri (nelle grandi città) da luoghi sensibil. Il tutto per prevenire il fenomeno della ludopatia. Pero dopo tre anni, di fatto, si liberalizzano le slot. Le tabaccherie potranno aprire predisporre angoli per scommesse e slot. Con ogni probabilità - calcolano gli esperti del settore - ciò farà sì che le tabaccherie moltiplichino il loro business trasformandosi anche in agenzie di scommesse e sale da gioco. E questo potrà avvenire anche se nelle vicinanze hanno delle altre effettive sale da gioco o scommesse. Non varrà più neppure il vincolo di vicinato per tipologie commerciali simili. Resteranno intatte solo le autorizzazioni che normalmente rilascia la Questura, legate però ai requisiti personali dei titolari.
L’altra norma che riguarda il gioco è quella che rende più facile vendere una sala scommesse o un centro in cui si trovano slot machine.

“PIU’ VITTIME DELLA LUDOPATIA”
“Per Schifani e la sua maggioranza non bastavano le sale Bingo e i centri scommesse disseminati in ogni angolo delle nostre città, servivano altri luoghi di gioco con slot machine, magari ancora più a contatto con le scuole, gli ospedali, gli impianti frequentati da giovanissimi e da soggetti fragili e categorie sociali economicamente debolissime. Per questo hanno pensato di liberalizzare ancor di più tale attività, fonte di enormi guadagni per chi gestisce questo settore, con vergognose norme in finanziaria che cancellano quanto di buono fatto nella scorsa legislatura per mettere un argine al gioco d'azzardo, Noi non ci stiamo, ripresenteremo il ddl contro le ludopatie”

Lo afferma la deputata M5S all'Ars Stefania Campo

“Infilando le nuove regole dentro la Finanziaria - dice la deputata - il centrodestra è riuscito a scavalcare le restrizioni contenute nella norma approvata in Assemblea regionale solo tre anni fa, nel 2020, prevedendo una sorta di 'liberalizzazione' per le tabaccherie che non dovranno rispettare una distanza di 300 0 500 metri, a seconda che si tratti di una piccola o grande città, da luoghi sensibili come scuole, ospedali, centri di aggregazioni e sportivi. Ogni esercizio di questo tipo potrà quindi diventare una sorta di centrale del gioco d’azzardo 'di quartiere', sempre più a contatto con chi affronta la patologia della ludopatia o con chi spera nel colpo di fortuna per poter metter fine alle proprie ristrettezze economiche. Non solo, le norme inserite in finanziata facilitano anche la vendita di sale scommesse o centri di slot machine site all’interno dei 300 e dei 500 metri”

“È facile – conclude Campo - immaginare il risultato di norme di questo tipo: più vittime della ludopatia e del gioco d'azzardo e quindi più famiglie sul lastrico. Nei prossimi giorni ripresenteremo il disegno di legge contro le ludopatie che avevamo già prodotto e depositato durante la scorsa legislatura e che ritenevamo non più necessario, vista l’approvazione della legge del 2020. Chissà che un ddl autonomo, sganciato dai meccanismi della finanziaria non riesca a riprodurre i risultati della scorsa legislatura”.

GIOCO D’AZZARDO, I NUMERI SICILIANI
L’Ufficio dei Monopoli per la Sicilia, in autonomia o in collaborazione con le forze di polizia, Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato ha raggiunto gli obiettivi istituzionali finalizzati al contrasto dell’illegalità, verificando stabilmente la condotta tenuta dagli operatori del settore e il corretto adempimento tributario, soprattutto attraverso specifiche attività di intelligence capaci di assicurare il rispetto delle norme connesse al comparto delle scommesse, in modo tale che le attività di gioco vengano intese, in primo luogo, come fattori di promozione e strumento di sviluppo dell’integrazione sociale.
Nel 2023 il complesso delle verifiche eseguite dal personale ADM ha consentito il sequestro di 176 apparecchi da intrattenimento, la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 61 soggetti, l’applicazione di 829 sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro, l’accertamento di un’imposta evasa sulle scommesse per circa 25 milioni di euro e sugli apparecchi con vincita in denaro per oltre 15 milioni di euro, l’applicazione di sanzioni tributarie sulle scommesse per quasi 30 milioni di euro e sugli apparecchi con vincita in denaro per oltre 31 milioni di euro.
L’Ufficio dei Monopoli per la Sicilia, oggi costantemente impegnato nell’organizzazione delle attività istituzionali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi per l’anno 2024, garantisce il rispetto delle norme, a tutela del gioco lecito e responsabile, attraverso l’esercizio delle funzioni ispettive di polizia tributaria e giudiziaria.



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