Trapani, il dilemma della superstrada: tra innovazione e ambiente
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La nuova bretella che collega il porto all’area industriale di Trapani si farà.
Il consiglio comunale ha approvato la variante urbanistica.
Un parere approvato con i soli voti della maggioranza, mentre l’opposizione si è divisa tra l’abbandono dell’aula e l’astensione.
Il pomo della discordia è la ex Salina Collegio: la bretella “plana” su questa zona.
La nuova strada agevola l’accesso diretto di mezzi pesanti, autobus turistici e veicoli in transito dall’area industriale al porto, e viceversa, garantendo un flusso scorrevole di traffico con innesto sullo scorrimento veloce grazie all’inserimento di diverse rotonde.
Nello specifico, dal Raccordo Autostradale tra la SP29–Trapani in direzione di via Libica, all’incrocio con via Salemi verrà realizzata una rotatoria.
La strada verrà risezionata con l’allargamento delle corsie. Una seconda rotatoria verrà realizzata all’altezza dell’innesto per via Marsala. Verrà costruito un altro cavalcavia tra la Ferrovia e la SS115 di via Marsala.
Giunti in via Libica, verrà adeguata la strada in direzione del porto con la realizzazione di altre due rotatorie.
Una per via Dorsale Zir (Zona industriale Regionale), e l’altra all’altezza di via Giuseppe Salvo, la strada, ad oggi incompleta, che costeggia la caserma.
Ed è proprio qui che la strada entra in contatto con l’ex Salina collegio.
Qui saranno realizzate delle vasche di laminazione, così da accumulare l’acqua piovana.
Poi per preservare la zona, assicura l’assessore all’urbanistica, Giuseppe Pellegrino, “in quest’area nascerà un parco urbano”.
Tutti gli interventi saranno realizzati entro il 2026, finanziati con 18 milioni di euro dal Pnrr e realizzati attraverso le procedure adottate nell’ambito della Zes, la Zona Economica Speciale.
Se l’opposizione in Consiglio si astiene o lascia l’aula, la deputata regionale del Movimento 5 stelle, Cristina Ciminnisi, va giù dura.
“Se non si vorrà continuare a pagare nel futuro danni per le alluvioni, la Regione Siciliana per prima dovrebbe vigilare con più attenzione sulla pianificazione della Città e il sindaco Tranchida, dal canto suo, attivarsi per la revisione del Piano Assetto Idrogeologico, visto che le aree in questione, interessate da diverse forme di urbanizzazione, – afferma Ciminnisi – sono un naturale bacino di assorbimento delle acque piovane e per questo andrebbero salvaguardate proprio a partire dal PAI. Manca una visione complessiva del territorio ed ogni intervento, da ultimo la strada di collegamento della ZES, viene valutato singolarmente come se non producesse altri effetti se non quelli legati alla sua realizzazione. Come se ogni singola porzione di suolo non fosse collegata al suo intorno – continua Ciminnisi –. Così è stato con le superfici originariamente indicate a verde pubblico, prossime alle via Virgilio, destinate ad una RSA e al progetto del sottopasso ferroviario. Rischiano di essere sottratte alla città con la stessa visione parziale l’ex salina Modica e l’ex salina Collegio, entrambe di proprietà privata, ma che assumerebbero anche una funzione di riequilibrio idrogeologico poiché in passato naturalmente vocate ad accogliere le acque meteoriche che da monte scendevano a valle attraverso il sistema dei canali a servizio delle saline. Recenti studi su Trapani, commissionati dallo stesso Comune, ne hanno suggerito la salvaguardia proprio in direzione di un naturale riequilibrio idrogeologico ed ambientale del delicato territorio urbano, soggetto ad allagamenti e alluvioni”.
Anna Restivo
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